Non so se il vago chiarore del cielo, nella foto qui accanto, sia quello di un tramonto oppure il primo baluginare di luce dell'alba.
So che questa immagine presa dal web mi è piaciuta subito per la grande intimità che ci regala, l'incanto della neve e la suggestione del silenzio che avvertiamo come se per quel sentiero bianco ci potessimo incamminare piano, in totale solitudine. Solo il suono ovattato dei nostri passi, forse un lieve refolo di vento o forse neppure quello a turbare la magica immobilità del paesaggio, la piena immersione nel respiro rigenerante della natura. E in fondo al sentiero, l'albero illuminato a segnare la direzione, a ricordare il Natale, sottolineando la bellezza circostante e aprendo intorno squarci di ombre e di sogno.
La foto mi richiama alla mente l'incipit di un meraviglioso e celebre racconto di Dino Buzzati intitolato "Inviti superflui". Lo scrittore vi descrive le stagioni di una storia d'amore forse finita, i tratti di un ricordo che, se pure in lui vive ancora intenso, non trova però il medesimo riscontro nella donna amata. Ma al di là della vicenda venata di una vaga amarezza che nel racconto possiamo poi intuire, qui mi basta riportare solo il brano d'inizio per la sua suggestione onirica, i suoi accenti di toccante poesia e la sua atmosfera da fiaba:
"Vorrei che tu venissi da me una sera d'inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi genii ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi. Insieme, senza saperlo, di là forse guardammo entrambi verso la vita misteriosa, che ci aspettava. Ivi palpitarono in noi, per la prima volta pazzi e teneri desideri. "Ti ricordi?" ci diremo l'un l'altro, stringendoci dolcemente, nella calda stanza, e tu mi sorriderai fiduciosa mentre fuori daran tetro suono le lamiere scosse dal vento."
Al di là della solitudine delle strade buie e gelate, le parole di Buzzati sono ricche di grande calore mentre disegnano i tratti di una tana protettiva in cui trovare rifugio sull'onda dei ricordi. Ci riportano infatti a un mondo lontano nel tempo e forse anche nello spazio, un mondo misterioso e fatato come quello dei bambini che tutti siamo stati: una suggestione nella quale ritrovare la parte più segreta di noi stessi lasciando che affiori con antico stupore.
Ma l'espressione più magica del brano mi pare quell' insieme senza saperlo che lo scrittore torna a ripetere quasi esistesse una bellezza, un paradiso terrestre, una favola che tutti abbiamo vissuto e poi dimenticato, una sorta di archetipo che ci portiamo dentro e che ricompare ogni tanto qua e là, per improvvisi sprazzi di luce. Segno di una vita che tesse trame segrete spesso al di là della nostra fantasia e che solo chi ha l'animo di poeta - come in questo caso Buzzati - sa cogliere e rivelare.
Mi fermo qui. Mi piace arrivare a fine anno così, senza clamore, ma con questa immagine ricca di intimità e di un calore ancora natalizio. Del resto, quante cose può evocare una semplice foto invernale con gli abeti carichi di neve, il cielo che si tinge di rosa, il buio e il silenzio...
Allora, insieme agli auguri per il tempo che verrà, vi regalo un brano di Arcangelo Corelli (1653 - 1713) : il mirabile "Adagio - Allegro - Adagio" del Concerto grosso op.6 n.8 "Per la notte di Natale". Si tratta di un pezzo che - a dire il vero - ho già pubblicato nientemeno che undici anni fa...ma trovo che il suo splendore si armonizzi bene sia con la foto del paesaggio innevato che con le magiche parole del racconto di Buzzati.
Come si vede dall'indicazione, tre sono le sezioni in cui si articola questo movimento del Concerto: la prima e la terza simili nella loro lenta e struggente dolcezza, mentre quella centrale è più vivace e animata sul piano ritmico, quasi preannunziasse una trepida gioia da gustare poi in soavissima quiete.
Buon ascolto e Buon Anno!