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Carl Holsøe : "Ragazza che legge vicino a una finestra" |
Oggi, per la serie di immagini che raffigurano donne col libro, mi piace soffermarmi su di un'opera che mi ha preso subito per la sua particolare atmosfera dolce e assorta, pacata e antica.
Si tratta di un dipinto di Carl Holsøe (1863 - 1935), artista danese la cui pittura rappresenta talora paesaggi e nature morte, ma soprattutto interni.
Sono composizioni che, per certi aspetti, ricordano lo stile del suo contemporaneo ed amico Vilhelm Hammershøi, raffinato e più celebre pittore di ambienti domestici, del quale ho parlato anni fa in un post che - se volete - potete ritrovare qui.
Ma se quest'ultimo delinea atmosfere talora più fredde privilegiando tra i colori il grigio, entrambi gli artisti sono accomunati dall'abitudine di rappresentare le figure femminili di profilo o - più spesso - di spalle, in un'iconografia dove gesti e atteggiamenti ben si armonizzano col pacato spazio circostante.
Anche nei numerosi dipinti di Holsøe che raffigurano donne, si coglie la stessa serena fusione con l'ambiente e ciò è significativo soprattutto in quelli che le vedono intente a leggere un libro, perchè ne sottolinea il clima raccolto.
Tra le tante opere che l'artista ha dedicato a questo tema, trovo particolarmente incantevole quella che vedete qui, intitolata "Ragazza che legge vicino a una finestra", conservata probabilmente in una collezione privata come parecchie altre creazioni dell'autore.

Siamo in una casa - probabilmente quella del pittore stesso - raffigurata tra l'altro in molti altri suoi dipinti: interni dal clima familiare contraddistinti da un arredamento elegante ma sobrio, e da un'atmosfera pacata che pervade ogni ambiente. Si tratta infatti una dimora signorile, ma non severa o solenne: non un luogo che incuta soggezione, ma uno spazio intimo in cui potersi dedicare alla lettura, lasciandosi pervadere da un respiro di serenità, mentre il passare delle ore si dilata infinito.
È la luce quieta del primo pomeriggio - almeno così a me pare - a illuminare l'abito della fanciulla dando rilievo all'ampiezza delle maniche, mentre il colore sembra fondersi con quello della tenda. Ma anche la prevalenza di due sole tinte - una chiara e una scura, sia pure in una gamma di sfumature calde e diverse - conferisce all'immagine un senso di grande semplicità ed eleganza.
Così pure, è sempre la luce a raggiungere lo strumento a tastiera in un angolo e lo scorcio di natura morta sul tavolino.
Ed ogni arredo è delineato con una leggerezza che si riverbera sul più piccolo oggetto, rendendo affascinante l'atmosfera di questi interni: una casa in cui si vorrebbe abitare almeno in sogno.
Quanto sono belle le piante sul davanzale nei vasi di ceramica - una fiorita e l'altra rampicante - illuminate da fiotti di luce obliqua sulla parete variegata di ombre! Ma altrettando raffinati gli oggetti - un candelabro, una scatolina, un vasetto forse di cristallo - sul legno lucido del tavolino: una natura morta che mette a confronto materiali diversi insieme ad altri dettagli che ci restituiscono, a qualche secolo di distanza, la lezione della pittura fiamminga.
Un'immagine di quiete pomeridiana dunque, nel cuore della quale la protagonista è intenta a leggere. Non sappiamo quale libro la fanciulla abbia tra le mani, ma la sua serietà assorta ne fa - a mio avviso - un'icona di bellezza senza tempo.
E poichè ho parlato di sogno, mi piace associare a queste immagini una delle più celebri creazioni di Robert Schumann (1810 - 1856).
Si tratta di "Träumerei" - "Sogno" appunto - settimo brano delle tredici "Kinderszenen op.15", piccole scene di vita familiare, ricordi infantili filtrati dall'animo poetico del compositore.
Il pezzo rappresenta forse il momento più intenso di tutta la serie, contraddistinto da un lato dalla serenità iniziale, ma anche da una varietà di modulazioni che vanno a esprimere una gamma di sentimenti diversi.
Ce lo suggerisce l'alternanza di tonalità maggiore e minore, così come l'andamento ora ascendente, ora discendente della melodia.
E sono note di straordinaria intimità che ci introducono in un delicatissimo insieme di moti d'animo, simile alla suggestione offerta - talora - dalle pagine di un libro.
Buon ascolto!
6 commenti:
Certo, la voglia di conoscere il titolo del libro è forte, segno della bravura del pittore e anche di chi racconta quel momento così intimo e raccolto...e musica sia.
Certo, la nostra curiosità è segno della bravura del pittore che ha dato alla fanciulla tratti di straordinaria leggiadria.
Grazie Leo e buona serata!!
Molto bello il tuo commento che presenta la pittura della donna con libro. Mi rivedo nei miei tredici anni quando, dopo pranzo, creavo una sorta di protezione con le persiane del mio balcone assolato e passavo piacevoli ore a leggere. Schumann, con il suo "Sogno" (che ben conosco e strimpellavo) è la degna cornice di questi colori che sono, al contempo, leggiadri e malinconici.
Grazie cara. Sei sempre una piacevole risorsa.
Un abbraccio.
egle
Cara Egle, sai che anch'io ho ricordi simili al tuo, di pomeriggi della mia adolescenza trascorsi a leggere, soprattutto d'estate?
Grazie di questa tua condivisione e un abbraccio di buona giornata!!!
Il momento intimo e raccolto è ben descritto dal pittore che ne tratteggia l'ambiente accogliente e la compostezza della fanciulla ritratta, in un'aurea di armonia e dolcezza. Almeno questo mi pare di cogliere da questa tela, davvero molto bella.
Grazie per questa tua sempre impeccabile presentazione con il brano proposto.
Buon venerdì, e spero bene.Un abbraccio, Stefania
Questo pittore mi ha davvero affascinato tanto che, al di là del tema delle donne col libro, sto preparando un altro post su altri suoi dipinti perchè mi piacciono troppo!
Grazie, Stefania. Spero bene anche per te. Un abbraccio grande!
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