domenica 6 novembre 2022

Per gentile concessione

C'è talora, nella vita di tanti se non di tutti, un' alternanza tra periodi fecondi di idee, progetti o iniziative, e altri nei quali, invece, nessuno spunto sembra adatto all'umore, alle circostanze e niente ci tocca tanto per cui valga la pena dedicarvi attenzione.

Ma capitano anche momenti in cui idee e iniziative sono così numerose e ricche di attrattiva che, proprio per questo, ogni decisione si fa difficile e l'imbarazzo della scelta ci può bloccare.

È quello che, a volte, accade a me con questo blog.
Certo, il campo della musica è vastissimo e anche andassi avanti cent'anni, non mancherebbe mai un brano da condividere. Tuttavia, non basta che un pezzo di per sè sia bello: essenziale infatti nella mia scelta è che arrivi a toccarmi, a suscitarmi uno scatto di entusiasmo, di gioia, di commozione, che mi parli, altrimenti scrivere qui sarebbe semplice e asettica informazione, e non è questo che m'interessa.
Se infatti la bellezza della melodia o dell'impianto armonico di certe musiche è un dato
oggettivamente incontestabile, perchè esse diventino davvero comunicative e prendano a vivere occorre un fruitore che, con la sua ricettività, ne completi la ricchezza attraverso una corrispondenza del cuore. E del resto, ogni autentica operazione culturale nasce sempre da un incontro.

Tutto questo discorsino per dire che sto attraversando un periodo in cui - grazie al cielo - le musiche che mi parlano, che sto scoprendo o riscoprendo, sono tante. Ma talora sono forse anche troppe e si affollano nella mia testa in turbolenta lista di attesa. Eh sì! Vi immaginate avere tutte le mattine dietro la porta del blog Haendel, Haydn, Bach, Mozart, poi Pietro Antonio Locatelli - violinista barocco tornato a sorridermi dalla mia giovinezza - poi Brahms che in questo periodo sto adorando e altri ancora? Tutti si affannano a bussare col desiderio inquieto di essere pubblicati, adducendo ragioni che ascolto e approvo, ma poi non so decidermi e rimango nell'incertezza.

Così ieri, dopo aver ascoltato per l'ennesima volta quartetti e suites, intermezzi e variazioni su questo e su quello, ho deciso di prendermi una pausa di distrazione e ho acceso la TV. C'erano i cartoni ed è stato lì che, rivedendo per l'ennesima volta e con immensa goduria le avventure di Tom & Jerry, mi ha folgorato un'idea: e se invece dedicassi il prossimo post alle colonne sonore dei cartoni???...Eh???
Dite che i miei amici musicisti si offenderebbero e mi toglierebbero quel saluto mattutino per cui, appena sveglia, mi parte dentro
uno dei loro brani?
Il fatto è che, di pensiero in pensiero e di cartone in cartone, mi sono persa
per mezza giornata ad ascoltare sigle varie, rimembrando i bei tempi passati e incantandomi - tra l'altro - sul tema della Pantera rosa, col suo ritmo un po' dinoccolato e l'accattivante assolo di sassofono tenore che certo ricordate.

E allora, direte voi, alla fine cosa hai deciso? Alla fine ho dovuto chiedere l'autorizzazione ai miei musicisti che, dopo lungo e acceso dibattito dietro la porta del blog, sono pervenuti a una soluzione di compromesso: niente sigle dei cartoni, ma - per gentile concessione - un brano classico che, volendo, vi si possa anche adattare. Del resto la cosa non sarebbe nuova: basti pensare alla colonna sonora della celebre "Fantasia" di Walt Disney, ma anche alla rapsodia di Liszt nel famoso concerto di Tom & Jerry.

Già! Francamente, di primo acchito ci sono rimasta male, ma non mi sono tirata indietro e ho deciso che se la loro era una sfida, dovevo accettarla. Così, ecco la musica di oggi.
Si tratta di un pezzo di Carl Czerny (1791 - 1857), pianista e
compositore austriaco, ma ricordato soprattutto come didatta della musica. I suoi testi, ricchi di esercizi per sciogliere le mani ed acquisire velocità e destrezza, sono stati croce e delizia di generazioni di pianisti. Non si tratta però di studi noiosi come si potrebbe pensare: non dico tutti, ma parecchi, unendo le esigenze della tecnica pianistica a melodie e ritmi ricchi di inventiva, diventano piacevoli composizioni.

Quello che ho scelto è il penultimo esercizio, "Vivace in Sol maggiore n.49", tratto da "L'arte di rendere agili le dita. 50 studi brillanti per pianoforte op.740". Il brano si compone di tre sezioni: la prima e la terza molto simili, secche e vivaci, mentre quella centrale ha un andamento più morbido e ammiccante. Ma al di là di queste differenze, tutto il pezzo è costruito su di un susseguirsi di ottave, fulcro della difficoltà da superare, mentre il tema si dipana alternativamente prima sulla mano sinistra e poi sulla destra. 

Perchè l'ho scelto? Perchè la velocità e la vivacità inarrestabile di queste note mi sembrano adatte alla contagiosa allegria dei miei cartoni e spero che, in alto loco, i miei musicisti possano approvarne la pubblicazione.
Insomma, ve li vedete Tom e Jerry che, al ritmo di questa musica, corrono,
s'inseguono, si fanno mille dispetti e si tendono agguati per tornare ogni volta più uniti di prima e ricominciare allegramente il gioco? Io sì!
Eccoli nella foto, e guardate come si divertono!

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

2 commenti:

Pia ha detto...

Bellissimo Annamaria. Mi sono divertita ad immaginare il giocare dei due simpatici personaggi dei cartoon con questa musica di sottofondo.
Grazie per questo ennesimo post di cultura musicale. Un abbraccio.

Annamaria ha detto...

Grazie mille a te, cara Pia, di essere passata qui! Sì, anch'io mi sono divertita a scrivere questo post e mi sembra che la musica di Czerny si adatti bene alle avventure di Tom e Jerry.
Un grande abbraccio a te!!!