martedì 6 maggio 2025

Il soffio ludico della creazione

Credo di averlo detto altre volte: nutro una profonda gratitudine per Franz Joseph Haydn (1732 - 1809).
Ma lo ribadisco ancora perchè le
sue note continuano a regalarmi una percezione che mi restituisce a me stessa, insieme a uno sguardo entrando nel quale posso cogliere lo splendore dell'esistenza. E lo fanno con quella intensa e gioiosa energia che sa volgere in positivo uno stato d'animo cupo o incerto, esercitando una vera e propria terapia interiore.
Certo, ciò accade con i tanti altri musicisti che negli anni ho apprezzato a cominciare da Bach e Mozart.
Ma vale anche per Haydn che mi è stato materialmente compagno di viaggio in diverse occasioni. Ne avevo già parlato qui, ma oggi mi permetto di aggiungere cosa a cosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torno così a quel monumento musicale che è "La Creazione" che ho ascoltato assiduamente in anni lontani e della quale avevo già scritto in questo post.
Come dicevo in passato, si tratta di un oratorio per soli, coro e orchestra in cui
Haydn ha musicato un testo che fa riferimento al racconto biblico della Genesi, ad alcuni Salmi e al "Paradiso perduto" di Milton. Oggi desidero condividerne con voi altri due brani e in particolare il Trio "In holder Anmut stehn" e il successivo Coro "Der Herr ist groß in seiner macht" presi dal quinto giorno della creazione.

Purtroppo, pur essendo pezzi vicini non ho trovato un'unica clip che li riportasse insieme, così ne ho pubblicate due. Ma in entrambe, la splendida voce di Kathleen Battle sotto la direzione di Levine ci restituisce una morbidezza rara che dell'evento ci fa percepire la grandezza e al tempo stesso la mozione gioiosa.

Ma perchè ho scelto questi brani? Che cosa mi ha suggestionato in essi?
È una storia che nasce da lontano, dal giorno in cui mi sono imbattuta nel Salmo 104 in cui si loda Dio artefice del creato nella sua magnificenza di acque, terre, astri, monti, piante, animali e via dicendo. Ma al versetto 26, a proposito del mare grande e immenso, si dice: 

"Là viaggiano le navi e nuota il Leviatano che hai creato perchè vi si diverta".

È qui che sono rimasta con tanto d'occhi: nuota il leviatano che hai creato... PERCHE' VI SI DIVERTA???...Ma ho letto bene??? Ho cercato allora un'altra traduzione, ma diceva addirittura: "...PER  SCHERZARE  IN  ESSO" e ancora "il Leviatàn che tu hai plasmato PER  GIOCARE  CON LUI" !!!

Ora, sappiamo tutti - senza scomodare la lettura in chiave politica di Hobbs o altre interpretazioni allegoriche - che, nella tradizione biblica e non solo, il Leviatano è il feroce mostro marino simbolo del male, del caos primordiale, della potenza senza controllo, identificato talora con un dinosauro o un coccodrillo o un drago. Qualcosa insomma che incute il massimo del terrore, quasi fosse la bocca dell'inferno spalancata come appare in alcune miniature medioevali.
Scoprire invece che le parole del Salmo 104 ci dicono che Dio lo domina con una
tranquillità senza paragoni è stata per me fonte di profondo stupore, non perchè avessi dubbi sull'onnipotenza divina, ma perchè nel Salmo quest'idea è espressa con sorridente, ludica leggerezza, quella di chi ha vinto la paura!!!

Certo, ci muoviamo in un contesto in cui le parole del salmista non hanno pretesa di scientificità, ma quella che ci offrono è la prospettiva di un credente. I cenni al divertimento del Leviatano e a tale aspetto ludico della creazione hanno infatti lo scopo di sottolineare la potenza divina e il suo pieno controllo su ogni cosa, tanto da lasciare che le creature esistano con tranquillità, ciascuna a suo modo.
Ed è proprio questa incredibile larghezza di cuore - non saprei come definirla altrimenti - che mi ha folgorato perchè io da un mostro, dentro o fuori di me, sarei terrorizzata e lo terrei dietro le sbarre chiuso a doppia mandata di chiave. Il salmista invece afferma che Dio lo domina al punto da lasciarlo essere, senza paura alcuna. Fantastico!

Naturalmente, ho pensato subito in quale musica avrei potuto trovare una descrizione simile a quella del Salmo 104 e sono approdata così ai due pezzi dalla Creazione di Haydn che vi riporto. Il primo - il trio dove cantano a turno i tre arcangeli Gabriel (soprano), Uriel (tenore) e Raphael (basso) - elenca le opere create da Dio: colline, acque, uccelli, pesci, ciascuno con la propria bellezza. E a un certo punto, come recita il testo, "Vom tiefsten Meeresgrund Wälzet sich Leviathan Auf schäumender Well' empor" : dal profondo del mare emerge Leviatan sull'onda schiumosa.
Qui, dopo la morbida voce della soprano e quella energica del tenore, spetta a
quella più profonda del basso far risalire il Leviatano dall'abisso e sono proprio le note a darcene la viva percezione a 2,46 dall'inizio. 

Interessante notare la scala ascendente che indica l'affiorare del mostro in superficie, seguita subito dal salto di ottava discendente per significare che viene dal profondo. Come potete osservare, è proprio sulla parola Leviathan che si raggiunge la nota più alta per poi scendere mentre, se ci fate caso, l'orchestra riproduce il fremito delle acque mosse dall'emergere del mostro. Magnifico! E il senso di tale magnificenza ce lo offre la dolcezza con cui i tre arcangeli commentano subito dopo le opere create da Dio, Leviatano compreso: "Wie viel sind deiner Werk', o Gott! Wer fasset ihre Zahl?", quante sono le Tue opere, oh Dio! Chi può enumerarle? 

A questo punto, come risposta immediata a tale domanda si apre il secondo brano in cui solisti e coro prorompono in un vivacissimo inno di lode sulle parole "Der Herr ist groß in seiner Macht, Und ewig bleibt sein Ruhm": il Signore è grande nella Sua onnipotenza e la Sua gloria rimane per sempre.
Ascoltatelo e lasciatevene entusiasmare perchè - come scrivevo all'inizio - è ricco di
quel soffio di gioiosa energia capace di dissipare la tristezza cambiando il nostro sguardo interiore. 

Proprio lo stesso impulso festoso ho trovato nel dipinto del Tintoretto intitolato "La creazione degli animali" che vedete nelle immagini.
L'artista vi ha riprodotto infatti la tensione e l'impeto della corsa di pesci, volatili e
altri esseri viventi che sembrano slanciarsi gioiosamente nell'esistenza come se un vento li spingesse, incoraggiati dalla splendida mano benedicente di Dio Padre.
Il quale Dio ci appare quasi in volo, proteso nel movimento creativo che tutto coinvolge come a
dire: andate, crescete, moltiplicatevi, popolate la terra e - perchè no? - divertitevi!

Buon ascolto! 

(La foto è presa dal web)



4 commenti:

Arrigo Lupo ha detto...

Da giovane conobbi una studentessa turca e, per farle ascoltare un lavoro della tradizione cristiana abbastanza vicino a quella islamica, scelsi "La creazione", che le piacque. Suonava il piano e conosceva della musica strumentale. A proposito di Haydn, ho letto che si fece fare una copia della Messa in si minore di Bach, all'epoca quasi dimenticata.

Annamaria ha detto...

Hai fatto un'ottima scelta consigliando "La creazione". Molto bello che Haydn abbia iniziato, ancor prima di Mendelssohn, a riscoprire Bach! Grazie!

Marco Capponi ha detto...

Grazie per aver proposto Haydn... avevo ascoltato la Sinfonia n. 103, Rullo di timpano, qualche settimana fa, trasmessa in tv. "La creazione" mi mancava da un po' e anche i dipinti del Tintoretto che potrei andare a vedere nella mia amata (e non troppo lontana) Venezia. Buona domenica!

Annamaria ha detto...

Ti auguro di andare presto nella tua Venezia a vedere "La creazione degli animali" del Tintoretto alla Galleria dell'Accademia, magari proprio con la colonna sonora del nostro amico Haydn. E poi tutto il resto alla Scuola di san Rocco.
Grazie mille di essere passato qui, Marco, e buona domenica a te!