Prendo spesso il treno, chi mi conosce lo sa.
L'ho scritto alcune volte anche in questo blog dicendo che nella dimensione del viaggio mi sono sempre ritrovata come a casa mia. Sarà perchè mio nonno paterno - che purtroppo non ho conosciuto - era capostazione, ma qualcosa da lui devo aver ereditato se il mondo delle ferrovie mi è così familiare.
Ciò non toglie che di questi tempi - tra scioperi, ritardi e cancellazioni improvvise - viaggiare non sia sempre piacevole. Ma al di là di tali disagi, a volte mi capita di notare anche alcune incongruenze, cose da poco in realtà che però francamente non so motivare. Si tratta di annunci un po' strani. Ve ne riporto due il primo dei quali risale a qualche mese fa.
"Il treno delle 13,21 per Pavia partirà dal binario 1 invece che dal binario 4."
Dove mai sta l'incongruenza? mi direte. L' avviso è chiaro e preciso quanto basta. Peccato però che venisse diramato alle nove del mattino...e tutti i santi giorni in cui mi trovavo in stazione a quell'ora, sentivo l'altoparlante annunciare immancabilmente il cambio di binario per chi intendesse partire alle 13,21.
Ora mi chiedo quale idea abbiano le ferrovie dei propri passeggeri. Forse quella di soggetti ansiosi che, per timore di perdere il treno, si recano in stazione minimo quattro ore prima? Ce ne sono, per carità: un mio zio, ultimo nato del nonno capostazione, era così, ma mica tutti...
Oppure le ferrovie ci considerano tanto disimpegnati e svagati da non consultare un orario o da fare una sola cosa al giorno: di conseguenza, se oggi prenderò il treno, tutta la giornata dovrà ruotare attorno a questo considerevole evento e allora non è affatto strano che alle nove del mattino si venga informati di un cambio di binario alle 13. Questa sì che è solerzia, che dite?...Dev'essere proprio così, altrimenti qualcosa non torna.
Il secondo esempio è di questi ultimi giorni. L'annuncio stavolta arriva di pomeriggio, nell'ora sonnolenta in cui preferirei abbioccarmi sul divano e invece a volte sono in stazione sperando che il mio treno sia puntuale, per fiondarmici dentro a dormicchiare sotto il tiro di un'aria condizionata da ghiacciaia. Ma prima che il mio locale arrivi, in mezzo ai vari avvertimenti, dall'altoparlante risuona sempre la seguente informazione:
"Il pullman sostitutivo del treno delle 14,30 per Cremona è previsto in partenza dalla postazione in cui è stato previsto".
Chiaro, eh??? La prima volta sono rimasta un attimo interdetta chiedendomi se avessi sentito bene. Nei giorni successivi mi sono resa conto che l'avviso è registrato quindi sempre uguale, incongruenze comprese: non un indirizzo, una via, un banale dal piazzale della stazione giusto per chi fosse nuovo del posto, anche se un pullman si vede...Alla fine però ho riso perchè mi è venuto in mente il film con Totò e Peppino a Milano e la famosa battuta:
"Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?".
Ecco, più o meno siamo lì e quell'avviso potrebbe essere la risposta adeguata alla stravaganza della domanda.
Così, agli annunci incoerenti e alla disimpegnata divagazione che vi ho ammannito oggi, adatta solo a una giornata torrida come questa, ho scelto di associare un altrettanto bizzarro brano di Mozart.
Si tratta dell'ultimo tempo, "Presto", dal Divertimento in Fa Maggiore "Ein musikalischer Spaß ", detto anche "I musicanti del villaggio". Sì, proprio uno spasso, uno scherzo musicale
Èsenza tentazioni omicide nei miei confronti, sentirete gli accordi finali così stonati che più non si può.
Allora perchè lo pubblico? Perchè c'è aria di vacanza, fa un caldo spaventoso e soprattutto - lo avrete già capito - questo di oggi è un post demenziale.
Ma insieme mi piace testimoniare che, nella poliedricità del suo genio, Mozart ha scritto anche brani parodistici
Buon ascolto!
(La foto è presa dal web)
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