lunedì 30 giugno 2025

Annunci, stravaganze e sberleffi

Prendo spesso il treno, chi mi conosce lo sa.
L'ho scritto alcune volte anche in questo blog
dicendo che nella dimensione del viaggio mi sono sempre ritrovata come a casa mia. Sarà perchè mio nonno paterno - che purtroppo non ho conosciuto - era capostazione, ma qualcosa da lui devo aver ereditato se il mondo delle ferrovie mi è così familiare. 

Ciò non toglie che di questi tempi - tra scioperi, ritardi e cancellazioni improvvise - viaggiare non sia sempre piacevole. Ma al di là di tali disagi, a volte mi capita di notare anche alcune incongruenze, cose da poco in realtà che però francamente non so motivare. Si tratta di annunci un po' strani. Ve ne riporto due il primo dei quali risale a qualche mese fa.

"Il treno delle 13,21 per Pavia partirà dal binario 1 invece che dal binario 4."

Dove mai sta l'incongruenza? mi direte. L' avviso è chiaro e preciso quanto basta. Peccato però che venisse diramato alle nove del mattino...e tutti i santi giorni in cui mi trovavo in stazione a quell'ora, sentivo l'altoparlante annunciare immancabilmente il cambio di binario per chi intendesse partire alle 13,21. 
Ora mi chiedo quale idea abbiano le ferrovie dei propri passeggeri. Forse quella di soggetti ans
iosi che, per timore di perdere il treno, si recano in stazione minimo quattro ore prima? Ce ne sono, per carità: un mio zio, ultimo nato del nonno capostazione, era così, ma mica tutti...

Oppure le ferrovie ci considerano tanto disimpegnati e svagati da non consultare un orario o da fare una sola cosa al giorno: di conseguenza, se oggi prenderò il treno, tutta la giornata dovrà ruotare attorno a questo considerevole evento e allora non è affatto strano che alle nove del mattino si venga informati di un cambio di binario alle 13. Questa sì che è solerzia, che dite?...Dev'essere proprio così, altrimenti qualcosa non torna.

Il secondo esempio è di questi ultimi giorni. L'annuncio stavolta arriva di pomeriggio, nell'ora sonnolenta in cui preferirei abbioccarmi sul divano e invece a volte sono in stazione sperando che il mio treno sia puntuale, per fiondarmici dentro a dormicchiare sotto il tiro di un'aria condizionata da ghiacciaia. Ma prima che il mio locale arrivi, in mezzo ai vari avvertimenti, dall'altoparlante risuona sempre la seguente informazione:

"Il pullman sostitutivo del treno delle 14,30 per Cremona è previsto in partenza dalla postazione in cui è stato previsto".

Chiaro, eh??? La prima volta sono rimasta un attimo interdetta chiedendomi se avessi sentito bene. Nei giorni successivi mi sono resa conto che l'avviso è registrato quindi sempre uguale, incongruenze comprese: non un indirizzo, una via, un banale dal piazzale della stazione giusto per chi fosse nuovo del posto, anche se un pullman si vede...Alla fine però ho riso perchè mi è venuto in mente il film con Totò e Peppino a Milano e la famosa battuta: 

"Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?".  

Ecco, più o meno siamo lì e quell'avviso potrebbe essere la risposta adeguata alla stravaganza della domanda. 

Così, agli annunci incoerenti e alla disimpegnata divagazione che vi ho ammannito oggi, adatta solo a una giornata torrida come questa, ho scelto di associare un altrettanto bizzarro brano di Mozart. 
Si tratta dell'ultimo tempo, "Presto", dal Divertimento in Fa Maggiore "Ein musikalischer Spaß K.522
", detto anche "I musicanti del villaggio". Sì, proprio uno spasso, uno scherzo musicale che rimanda alla vena ludica del Mozart più leggero. Ma non è solo gioco, qui ci sono anche ironia e sarcasmo. Infatti il compositore fa il verso ad alcuni suoi colleghi enfatizzando banalità, sentimentalismi, goffaggine ed errori di tanti gruppi orchestrali di paese.

Vi confesso che questo brano NON mi piace. È scandalosamente ripetitivo, gli archi e gli ottoni a volte sono calanti, altre volte sparano troppo, e se riuscite ad arrivare alla conclusione senza tentazioni omicide nei miei confronti, sentirete gli accordi finali così stonati che più non si può. 
Allora perchè lo pubblico? Perchè c'è aria di vacanza, fa un caldo spaventoso e soprattutto - lo
avrete già capito - questo di oggi è un post demenziale.

Ma insieme mi piace testimoniare che, nella poliedricità del suo genio, Mozart ha scritto anche brani parodistici: ironie e sberleffi fatti da chi della musica aveva però una conoscenza perfetta. Il Presto infatti per le sue trovate armoniche potrebbe essere anche un pezzo di bravura, ma proprio perchè lo scopo è una presa in giro, è volutamente esagerato e privo di quel misurato equilibrio che è la cifra dello splendore mozartiano in tante altre opere, divertimenti compresi. 

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web) 

 

5 commenti:

Arrigo Lupo ha detto...

Sempre in spirito parodistico, nel movimento lento c'è forse la prima scala a toni interi nella musica occidentale. Il 1° violino, in una cadenza, vorrebbe fare una scala maggiore, ma alla 4^ nota mette un dito fuori posto e viene fuori una scala di 6 note a toni interi. Passerà un secolo prima che Debussy, ispirandosi all'Estremo Oriente, introduca la scala a toni interi in Occidente. La scala è incompatibile col linguaggio tonale, ma Mozart sta scherzando. In un contesto molto diverso, drammatico, nel Don Giovanni c'è forse la prima serie di 12 note nella storia. La canta (2 note le suonano i bassi) la Statua del Commendatore sulle parole "Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste". Tecnicamente non è una serie dodecafonica, a cui Mozart certo non pensava, perché non viene più ripetuta, ma sono comunque le 12 note della scala cromatica. La 1^ scala cromatica della storia, a mia conoscenza, risale a 2 secoli prima, sta all'inizio del Madrigale "Solo e pensoso" di Luca Marenzio. La canta la voce più acuta, in note lente, prima ascendenti poi discendenti. Molto difficile da intonare perché le altre voci fanno altre note.

Annamaria ha detto...

Bellissimo quanto scrivi, Arrigo! E sono andata a sentire e vedere lo spartito del "Solo e pensoso..." di Luca Marenzio: c'è proprio la scala cromatica ascendente e un po' anche discendente sulla quale s'innesta il canto.
Mille grazie!!!

siu ha detto...

Premesso che purtroppo non sono in grado di comprendere le specialistiche, cristalline cesellature contenute nel commento che mi precede, del tutto OT, diciamo pure da elefante in cristalleria, non resisto alla tentazione di proporre questo video, segnalatomi proprio ieri da un amico francese, abbastanza in tema mi pare con "stravaganze e sberleffi" (anzi... non mi stupirebbe più di tanto veder spuntare un piccolo e dispettoso Mozart che viene ad aggiungersi agli altri magistrali "burloni" ;-)).

https://www.youtube.com/watch?v=aUeysGoPFTk&list=RDaUeysGoPFTk&start_radio=1

Un caro saluto.

Annamaria ha detto...

Grazie mille Siu!!! Grazie del link, però qui non è attivo e devo aspettare di avere a disposizione tempo per copiarlo e aprirlo. Poi ti dirò.
Un abbraccio di buona giornata!

Annamaria ha detto...

Finalmente sono riuscita ad aprire il tuo link. Un vero pezzo di bravura quel Bolero!!! Difficilissima la coordinazione tra i 4 esecutori! Grazie di cuore, cara Siu!