Lo sguardo femminile di questo mese ci conduce in un teatro d'opera.
Siamo a Parigi e autrice del dipinto che vedete è Mary Cassatt (1844 - 1926), artista statunitense trasferitasi a soli 29 anni in Francia. Qui è venuta a contatto col gruppo degli Impressionisti - in particolare con Degas - aderendo alle novità di cui essi erano portatori, tanto da meritare un posto di rilievo tra le pittrici che li attorniavano insieme a Berthe Morisot e a Eva Gonzales.
Come per le altre artiste, oggetto dei suoi quadri è stato spesso l'universo femminile colto non solo all'interno delle mura domestiche e delle relazioni familiari - celebri, a tal proposito, i suoi dipinti incentrati sul rapporto madre-figlio - ma raffigurato anche nei luoghi di ritrovo esterni alla famiglia, nei limiti di ciò che all'epoca era consentito alle donne. Il teatro era appunto uno degli ambienti più frequentati anche dal pubblico femminile e Mary Cassatt vi ha inquadrato diverse opere tra le quali questa che vedete, intitolata "In the lodge" e conservata presso il Museum of Fine Arts di Boston.
Che cosa rappresenta?In primo piano, ritratta di profilo, vediamo una donna elegante in abito scuro che, appoggiata alla balconata del palco, osserva col binocolo ciò che ha davanti; ma insieme, sullo sfondo, si apre un ampio scorcio di pubblico dove, in uno degli altri palchi, un signore sembra a sua volta puntare il binocolo su di lei.
Una raffigurazione di ambiente, ma in realtà un gioco di sguardi che può avere molteplici sottintesi: interesse o semplice curiosità da una parte, indifferenza dall'altra, ma forse anche il piacere di guardare ed essere guardati, chissà! E la scena coinvolge anche noi che - sia pure dall'esterno - la osserviamo tentando di annodare fili di ipotetiche storie e addentrandoci nella sostanziale novità di tale iconografia.
Bella, raffinata e sicura ci appare la donna, certo esponente dell'alta borghesia, nel suo abito scuro, gli orecchini lucenti e il ventaglio nella sinistra. Con la destra regge il binocolo mentre il suo sguardo attento sembra tradire un lievissimo sorriso, quasi stia appagando una sorta di curiosità sottile, segreta e un po' golosa.
Viene il dubbio che oggetto della sua attenzione non sia lo spettacolo che si svolge sul palcoscenico, ma l'insieme degli spettatori o qualcuno di essi in
particolare.
Oltre alla capacità di introspezione psicologica dimostrata dalla Cassatt, nell'opera è proprio quest'ultimo aspetto a colpirmi: il fatto che l'attenzione della pittrice sia focalizzata solo sul pubblico. Ma anche ipotizzando che la protagonista del dipinto stia davvero guardando la rappresentazione, non vediamo comunque ciò che accade sulla scena e ne deriva un esempio accattivante di spettacolo nello spettacolo.
Insieme alla tecnica pittorica dal tratto sintetico ma espressivo che si osserva nel dettaglio qui a lato, dalla lezione impressionista la Cassatt ha preso dunque la tendenza a rappresentare il pubblico di un evento più ancora che l'evento stesso. Tendenza realistica che fa balzare in primo piano la classe borghese della seconda metà dell'Ottocento, colta nei suoi luoghi di ritrovo, nelle sue abitudini e nei suoi svaghi.
Anche in quest'opera - ispirata peraltro a un dipinto di Goya - Manet non ha raffigurato ciò che una delle due donne sembra osservare avidamente e che immaginiamo possa essere un corteo o una parata nel boulevard sottostante, ma ha incentrato il dipinto proprio sulle persone al balcone: sui loro sguardi, sugli atteggiamenti e - perchè no? - sull'esibizione di un abbigliamento elegante che mette in evidenza la loro posizione sociale.
Il salotto di casa si apre così ai viali della città dove vedere, ma soprattutto essere visti, diventa una sorta di must del momento nella società che i pittori dell'epoca rappresentano.
È a questo clima un po' mondano e salottiero che si ispira la musica di oggi: la "Valse nonchalante in Re bemolle maggiore op.110" per pianoforte solo di Camille Saint-Saëns (1835 - 1921). Si tratta di un pezzo molto amato dal compositore che lo aveva scritto nello stile dei brani da caffè-concerto, una melodia seducente e dall'architettura lieve che è stata oggetto di varie trascrizioni anche orchestrali. Il tema si apre lento per animarsi con leggerissimi arpeggi e divenire più agitato, alternando poi a parti colme di passione altre più pacate che digradano infine verso il pianissimo. Un valzer che ci avvolge in un vortice di accattivante dolcezza con un passaggio a 2,48 dall'inizio che, sia pure lontanamente, può ricordare Chopin.
Tuttavia, al di là del carattere un po' frivolo del brano, ad orientare la mia scelta non è stato solo un dato musicale, ma insieme l'aggettivo nonchalante presente nel titolo. Trovo infatti che il termine che Saint-Saëns traduce in note si adatti molto bene all'immagine della donna col binocolo: il suo atteggiamento rivela infatti quella sicura e disinvolta noncuranza che la rende attraente e fa in buona parte la bellezza di questo dipinto.
Buon ascolto!
(La foto è presa dal web)
4 commenti:
Non conoscevo nè questa pittrice, nè il pezzo di Saint-Saëns. Davvero belli e interessanti, oltre che ancora una volta legati da un'innegabile sintonia, il quadro e la Valse nonchalante. Così come sono sempre appropriate e pienamente condivisibili le tue notazioni, che felicemente nutrono la nostra riflessione in questo caso tanto dal côté visivo che da quello uditivo.
Una mia impressione personale, ma non saprei spiegare bene il perchè, è che il viso della protagonista del quadro di Cassatt abbia un carattere che definirei contadino, il che in qualche modo contrasta con il milieu in cui è inserita... o forse rende le illazioni sulla sua posizione sociale più intriganti.
Interessante la tua impressione della protagonista del quadro. Se fosse come dici, davvero la sua presenza in quell'ambiente contrasterebbe o, invece, sarebbe più intrigante. Io non saprei, non ho colto questa sfumatura; invece quell'ombra di sorriso negli occhi e quelle labbra un po' strette mi parlano di una curiosità segreta che la donna sta appagando. Ed è bello che questo dipinto ci abbia sollecitato, sia pure in modo diverso, ad annodare fili e ipotizzare storie.
Grazie mille Siu, e buona serata!
Nel primo '700 F. Couperin ha posto nel brano "La Rafraichissante" l'indicazione "Nonchalammant", all'interno del 9e Ordre dei Pezzi per clavicembalo, che evoca grazia e galanteria. Molto probabilmente Saint Saens lo sapeva, ma forse non ha pensato a quello nello scrivere questo brano.
E' vero! Ho proprio il testo di Couperin con lo spartito e l'indicazione è quella! Evoca davvero galanteria. Grazie Arrigo, e buona serata!
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