venerdì 3 giugno 2022

L' azalea

Capita a volte che non ci accorgiamo subito di quello che ci accade, dei vari mutamenti talora anche minimi che avvengono nella nostra vita soprattutto nel quotidiano.
Pensiamo che cambiare sia
rivoluzionare totalmente la nostra esistenza, e invece tante cose si verificano pian piano, a piccoli passi, come in un orologio dove le lancette delle ore sembrano ferme, mentre in realtà si muovono. 

Un esempio. Ho sempre detto e ribadito che non ho il pollice verde, e invece mi sono resa conto che sto cambiando. Dev'essere iniziato per me un periodo - diciamo così - floreale, perchè la mia attenzione non è attirata solo dai fiori che vedo fuori casa, ma si è soffermata anche su di una bellissima azalea della quale, udite, udite!, mi sto occupando da qualche tempo.

L'ho ricevuta circa tre mesi fa, giorno più giorno meno, inclito dono di mio marito per il mio compleanno. Aveva una ricchissima chioma di fiori rosa e, fin dal primo momento, ho fatto del mio meglio perchè il suo splendore durasse a lungo. Per un mesetto e mezzo tutto bene, il che per me è già un traguardo.
Ma, giunta al culmine della fioritura, la pianta ha cominciato ad avvizzire, e
nonostante io abbia provveduto subito a togliere foglie e petali appassiti per farla respirare meglio, non è sbocciato più nulla di nuovo.

Dall'appartamento l'ho spostata allora in mansarda, da sempre sala di rianimazione del nostro verde. Ma le mie quotidiane attenzioni si sono rivelate inutili. Ai primi di maggio, nonostante lo scetticismo di mio marito che l'avrebbe abbandonata al suo destino, ho deciso che era meglio che stesse sul balcone all'aria aperta - la pianta, non mio marito! - e così l'ho rispostata, seguendo le indicazioni dei sacri testi di giardinaggio dove si dice che le azalee prediligono l'ombra, vogliono temperatura costante, ecc. ecc.

Qui ho ripreso la mia cura quotidiana, saggiando spesso l'umidità del terriccio e dosando opportunamente l'acqua col risultato che, da un rametto, sono nate timide foglie nuove che ho additato con orgoglio al consorte. ...Visto?
Ma quale non è stata la mia sorpresa quando, arrivata la prima vera ondata di caldo, la
vitalità dell'azalea è letteralmente esplosa con tenere foglie nuove un po' ovunque! ...Rivisto? La terapia stava funzionando!
Ma siccome i miei balconi sono esposti a est e a ovest, per garantirle la giusta
dose di ombra, bisogna metterla al mattino da un lato e al pomeriggio dall'altro, spostandola ogni mezza giornata.

Poi, la scorsa settimana in cui il termometro è sceso di parecchio e una sera è venuta anche la grandine, l'ho dovuta riportare in casa perchè non mi prendesse freddo; e si sa che gli sbalzi di temperatura sono micidiali per tutti, piante comprese!
Così le mie giornate sono regolate da un andirivieni a orario, da
balcone ovest a balcone est, o di stanza in stanza alla ricerca della posizione ideale: ora in soggiorno, ora in cucina ma lontano dai fornelli, e nelle giornate grigie anche nel bagno in mansarda che è più luminoso. Senza contare che, se piove, devo stare attenta che non si bagni troppo. Insomma, ho il mio da fare.

Per un trasporto più agevole, ho messo vaso e sottovaso in un largo cesto di vimini coi manici, col risultato che più volte al giorno sono in giro per la casa con questo ambaradan - scusate, ma non mi viene una parola più adatta! - sotto lo sguardo ineffabile di mio marito. Si vede bene che vorrebbe parlare e non osa, ma quando osa e fa dell'ironia, lo rimbecco prontamente dicendo che invece dovrebbe apprezzare l' attenzione che dimostro per il suo inclito dono.
Non vi pare?

Insomma, la pianta si è ripresa bene e da oggi, col ritorno del caldo, è di nuovo
sui balconi, ora ovest, ora est. Non la fotografo perchè è timida, un po' come una bella donna che non vuol farsi vedere senza trucco... però penso che il minimo che si possa fare sia dedicarle un bel brano di musica.

E dopo lunga e affannosa ricerca, sono approdata a Gioacchino Rossini (1792 - 1868) che ha sempre una serenità di fondo che risolleva l'animo e ben si adatta alla felicità della mia azalea in fase di rinascita.
Del compositore ho scelto il "Passo a sei" dal primo atto del "Guglielmo Tell", una celebre
danza dal ritmo leggero e dall'atmosfera all'inizio sommessa e talora quasi ammiccante. Dopo tre fragorosi accordi, si apre infatti un tema che disegna un andamento a piccoli passi e una sorta di andirivieni di note quasi furtivo. Segue poi una parte in cui s'intrecciano altri sviluppi e ritorna ancora il tema iniziale, ma con un crescendo di sonorità sempre più aperte, scintillanti e concitate fino all'esuberante finale, che ha la tipica felicità delle più famose creazioni rossiniane.

Dimenticavo. I sacri testi dicono anche che alle piante piace la musica classica e in genere prediligono Mozart, Haendel e Bach per una questione di vibrazioni e di frequenze. Di Rossini non si parla...ma farò giusto un esperimento con la mia azalea. Vi saprò dire.

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

8 commenti:

Pia ha detto...

Bravissima Annamaria!
Hai compreso i bisogni della pianta e lei come vedi ti ringrazia. 😉
Non badare a tuo marito... ahahahah...
Comunque hai ragione. A volte i cambiamenti seguono un ritmo lento e non sempre sono radicali.
Ottima scelta per il brano che ci proponi e che ora vado subito ad ascoltare.
Grazie e ti abbraccio fortissimo. Ciao.

Gus O. ha detto...

Rossini è un grande.
Ciao Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie, cara Pia! Sì, sì, la pianta si sta riprendendo bene!
Speriamo che la musica le piaccia!!!...
Un grande abbraccio di buon pomeriggio!!!

Annamaria ha detto...

Rossini ha una leggerezza fantastica!
Grazie mille, Gus!

Rossana Rolando ha detto...

Godibilissimo post che strappa molti sorrisi in chi legge. Sei davvero bravissima! E la musica che hai scelto sembra proprio evocare spostamenti, passaggi, via vai… gran da fare. Un abbraccio a te e un saluto alla azalea!

Annamaria ha detto...

Ogni tanto mi diverto a scrivere qualche post un po' diverso dal solito...Qui poi mi ha aiutato anche Rossini col brio della sua musica!
Grazie Rossana, sono contenta che il post ti sia piaciuto!
L'azalea ricambia il tuo saluto!!!

Stefyp. ha detto...

Beh, sei stata davvero brava con la tua azalea, a me non è mai andata così bene. Trovo che siano piante sensibili e non facili da mantenere, ma forse è solo perché non sono mai riuscita, con quelle che ho avuto, a farmele durare più di qualche mese. Bello e indicato al post il brano di Rossini da cui si riesce ad immaginare proprio tutti quei movimenti: avanti e indietro della tua azalea. Post spassoso e allegro. grazie. Un forte abbraccio, Stefania

Annamaria ha detto...

Esatto, Stefania! Il brano di Rossini ha parti delicate e altre spassose, come hai scritto. Un po' come il mio andirivieni tra fuori e dentro. Forse, nel mio racconto mi sono lasciata prendere la mano e ho un po' esagerato...ma l'azalea comunque sta bene!
Ti abbraccio anch'io e ti auguro buona giornata!!!