Masolino da Panicale : "Battesimo di Cristo" - Castiglione Olona |
L'argomento infatti ricorre spesso nella pittura del passato, anche se in diverse opere il fiume non è in evidenza con quella chiarezza che consente di coglierne caratteri e suggerire confronti con altri artisti. Per questo, tralascerò autori anche molto importanti quali Verrocchio, Leonardo, Raffaello, Lorenzo Lotto, Mantegna, El Greco e altri ancora, limitandomi a una breve carrellata delle opere che mi sono parse più idonee a far risaltare alcune differenze.
Anonimo del XIII sec. : "Battesimo di Cristo", Basilica di San Marco - Venezia |
Consideriamo prima di tutto che la raffigurazione di uno specchio d'acqua è legata a quella del paesaggio. Come questo muta nel tempo non solo per i tratti più o meno naturalistici o fantasiosi, morbidi o stilizzati con cui è riprodotto, ma insieme per lo spazio che ad esso è dato nelle varie opere, così è anche di un corso d'acqua.
Lo dimostra uno dei più antichi esempi di "Battesimo di Cristo": il mosaico del XIII secolo riportato qui sopra di un Anonimo del XIII secolo.
La stessa schematicità fantasiosa ed essenziale che troviamo nella raffigurazione delle montagne e degli alberi è anche nelle onde del fiume: strisce sinuose e oblique nelle quali sono visibili i pesci oltre che una figura umana. Una schematicità tuttavia affascinante che, insieme al fondo oro, può ricordare le icone bizantine.
Diversa nei tratti, seppure ancora in parte inverosimile, la rappresentazione delle onde nell'affresco dei primi del Quattrocento che vedete qui a lato e che ho già riportato altrove: opera attribuita al Maestro di San Bassiano e conservata nella chiesa di San Francesco a Lodi.
Ma tali esempi saranno superati ben presto da un'iconografia ispirata ad un più marcato realismo e alla capacità di rendere le linee con tratti più plastici e sfumati.
Interessante fase di passaggio tra questi modi differenti di riprodurre il mondo delle acque, è costituita dalle opere di due pittori che - per quanto siano vissuti a un secolo di distanza - hanno trattato il tema del Battesimo con caratteri per certi aspetti simili: Giotto (1267 - 1337) e Masolino da Panicale (1383 - 1440).
Il fiume in entrambi i dipinti - quello di Giotto in un dettaglio qui a lato e quello di Masolino in grande in alto - è una distesa di onde verdi dalle quali traspare il corpo di Gesù che vi è parzialmente immerso.
Tratti senza dubbio più realistici, così come l'impostazione prospettica che - per quanto approssimativa e ancora lontana dai calcoli matematici del pieno Quattrocento - ha comunque una sua efficacia.
Lo vediamo in particolare nell'opera di Masolino dove è proprio il Giordano a segnare la profondità col suo andamento un po' sinuoso che si delinea dietro la vera e propria scena del Battesimo.
Tuttavia, la rivoluzione più significativa avviene con Piero della Francesca (1412ca. - 1492) al quale si ispireranno poi numerosi artisti rinascimentali.
Piero della Francesca: "Battesimo di Cristo" (part.) - Londra, National Gallery |
Nella sua celebre tavola, l'acqua è davvero uno specchio e - se ci fate caso - l'ansa del Giordano riflette con grande limpidezza il cielo chiaro, le nuvole, la vegetazione e il colore vivace degli abiti di alcuni personaggi in secondo piano.
Un altro mondo rispetto al passato: un mondo fatto di immobilità, compostezza e toni delicati che caratterizzano tutte le figure del dipinto, come si può osservare nell'immagine qui a lato.
Successivamente, numerosi altri pittori hanno rappresentato il fiume seguendo la stessa iconografia, ma conferendo al tratto pittorico morbidezza e plasticismo via via sempre maggiori.
Osserviamo qui sotto il particolare del "Battesimo di Cristo" del Perugino (1446 - 1523) e poi la foto dell'intero dipinto.
Perugino: "Battesimo di Cristo" (part.) - Kunsthistorisches Museum, Vienna |
Se il dettaglio mette in luce la trasparenza dell'acqua e una rappresentazione sempre più realistica del fiume insieme alla vegetazione sulle sue sponde, vista nella sua interezza la tavola mostra tutta la lunghezza del Giordano col suo andamento sinuoso che diventa elemento portante del paesaggio segnando con molta verosimiglianza la prospettiva.
La medesima caratteristica si può riscontrare anche nell'opera realizzata sempre dal Perugino sullo stesso tema e conservata nella Cappella Sistina in Vaticano, della quale ho riportato qui sotto un dettaglio della parte centrale.
Sono visibili distintamente le anse chiare e serpeggianti del fiume che l'artista ha disegnato fino in fondo, a individuare la vastità di un panorama sempre più ricco di figure, edifici e vegetazione.
Proprio come scrivevo sopra, la rappresentazione dell'acqua si inquadra in quella del paesaggio che, col passare del tempo, non è più solo elemento secondario e accessorio, ma spazio al quale viene riservata sempre maggiore ampiezza.
Lo dimostrano i due dipinti successivi nei quali è evidente l'inversione di tendenza che si verifica nel rapporto tra figura umana e natura circostante. Se infatti nel Medioevo quest'ultima faceva solo da cornice, sia pure splendida, al tema rappresentato, col tempo essa prenderà sempre più spazio arricchendosi di affascinanti particolari. Saranno paesi, castelli, boschi e sull'acqua imbarcazioni o animali che talora - al di là di alcuni elementi di valore simbolico - poco hanno a che vedere con l'argomento del quadro, ma molto con la volontà di una riproduzione realistica dell'ambiente. Senza contare poi il fatto che, spesso, tale ambiente non è quello della Palestina, ma si ispira alla morfologia delle regioni di origine dei diversi artisti.
Maestro dell'Adorazione di Groote: "Battesimo di Cristo" - Collezione della Banca d'Italia | |
Buon ascolto!
(Le foto sono prese dal web)
8 commenti:
Espresso in modo brillante! Il tuo post è straordinario e offre prospettive approfondite. Grazie per aver condiviso la tua saggezza. Esplora il nostro blog dedicato al fantastico mondo di Aviator.
Grazie mille, Aviator!
Molto bello questo percorso sulla raffigurazione pittorica dell'acqua e meraviglioso il brano musicale. Penso alla rilevanza dell'elemento acqua dalle origini della filosofia (Talete) all'uso metaforico che ne fa Bauman in Società liquida, Modernità liquida, Amore liquido... Quanti mondi culturali si intrecciano. Un grande abbraccio, Rossana.
Quel brano di Haydn è davvero incantevole - lo sto riascoltando ancora in questi giorni - e mi sono pentita di essermici soffermata poco, ma mi pareva di aver scritto un post anche troppo lungo...
Grazie, cara Rossana, di aver arricchito il discorso sull'acqua con riferimenti filosofici di ieri e di oggi. Ti abbraccio forte!
Post molto bello anche questo. L'ho apprezzato in particolar modo perché mi hai fatto tornare al viaggio che il Narratore della Recherche fa a Venezia con la madre, al Battistero di San Marco, dove proprio il "Battesimo di Gesù" che hai rappresentato (soprattutto quello bizantineggiante all'inizio) ha un importantissimo valore simbolico rappresentando il perdono che il Narratore finalmente si concede dopo il senso di colpa provato per anni. Devi sapere che, mentre leggevo Proust, ogni volta che citava un'opera d'arte andavo a cercala per penetrare ancora meglio il senso della narrazione; così adesso, rivedere due di quelle opere (oltre al modello trecentesco anche il Battesimo di Tintoretto)mi ha emozionata.
Belle queste corrispondenze tra letteratura e pittura, così come il tuo desiderio di approfondire il senso della narrazione proprio attraverso le varie opere d'arte citate da Proust. E immagino che poi, ogni volta che le rivedi, portino in sè uno spessore più intenso e ti richiamino quell'aura di emozioni di cui il testo narrativo le ha caricate.
Grazie, Marina, e buona serata!
Forse nella musica strumentale il primo riferimento all'acqua, in particolare a un fiume, è nella Suite in mi minore per clavicembalo FbVW 627 di Froberger, l'Allemanda è "faite en passant le Rhin dans une barque en grand péril". Una riflessione su Haydn e la forma: dietro la forma nella musica strumentale dell'800 ci sono in sostanza due nomi, Vivaldi e Haydn. Il Concerto conserva il numero di 3 movimenti introdotto da Vivaldi, mentre in Sinfonie, Sonate e Quartetti dell'800 diviene quasi uno standard la forma 4 in movimenti di cui il 1° strutturato in esposizione, sviluppo e ripresa. E' stato Haydn a introdurla, nei Quartetti, impiegandola spesso anche nelle Sinfonie, come farà anche Mozart; Beethoven e Schubert la impiegano anche in alcune Sonate. Eccezione importante, ma isolata, è la libertà formale di Quartetti e Sonate dell'ultimo Beethoven.
Non conoscevo il brano di Froberger che citi, lo andrò a sentire.Grazie anche delle preziose informazioni sulla forme di concerti e sinfonie.
Adoro la musica di Haydn, da quando mi sono imbattuta prima nella Mariazellermesse e poi nella Creazione e nelle Stagioni, ma anche nel famoso Kaiserquartett, una delle prime musiche postate in questo blog. Ho in mente anche un post su di lui che pubblicherò forse prossimamente, ma una cosina molto familiare che ripercorre proprio queste tappe della mia conoscenza del musicista.
Buona giornata, Arrigo!
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