giovedì 14 marzo 2024

A proposito di divertimento

Il web mi riserva sempre delle sorprese, e le mie frequenti scorribande su youtube ogni volta si rivelano ampiamente fruttuose.
Così, stante il fatto che nel pubblicare musica
non seguo un ordine cronologico, ma quello dell'umore, del tempo, della passione per tanti brani compresi quelli che cerco di suonicchiare, oggi mi ritrovo con vari pezzi di autori diversi - come dico spesso - in gioiosa lista d'attesa.
Da Bach a Rachmaninov, da Vivaldi a Mozart e
- perchè no? - ancora a Scarlatti, la provvista che mi attende è molto nutrita.

Bene. Complice il ritorno di un sole già primaverile dopo le piogge torrenziali dei giorni scorsi, oggi ho voglia di leggerezza. Così nella mia riserva di pezzi ho scelto un bel Divertimento di Mozart.
Sul significato di questo termine in ambito musicale credo di aver già fatto qualche cenno altrove
. Si tratta di un genere molto in voga nel Settecento, composto da una sequenza di movimenti diversi, spesso scritti per celebrare svariate ricorrenze, talora eseguiti all'aperto o durante un banchetto e improntati quindi a un clima di festosa leggerezza.

Una parola interessante divertimento, non solo nel suo significato di svago e distrazione, ma soprattutto per la sua etimologia che - dal latino divertere o devertere - indica un volgersi altrove, cambiando direzione o argomento o atmosfera o tono. E mi sembra proprio adatta a definire la successione di movimenti - tra loro, appunto, diversi - che compongono questo genere musicale come Allegro, Andante, Adagio, Minuetto, Trio, Rondò, Presto, solo per citarne alcuni.

Quando ancora andavo a scuola ma ero già - diciamo così - dall'altra parte della barricata, ogni tanto ai miei alunni che si lamentavano di una mattinata pesante dicevo che passare da una lezione di italiano a una di matematica, poi a scienze, a chimica o inglese, non era altro che...divertimento! Esattamente quel de-vertere, che distoglie l'attenzione da un argomento volgendo la mente ad altro oggetto, come recita nientemeno che la Treccani!
A dire il vero, qualcuno di loro mi guardava male...e per certi aspetti lo posso capire. Però sapevano che il mio era un
modo di alleggerire la lezione col sorriso, anche se quella che poteva sembrare una battuta in realtà non lo era.

Bene. Chiedo scusa per la diversione e torno subito al brano che è lo splendido "Allegro di molto" dal "Divertimento per archi n.2 in Si bemolle Maggiore K.137" di un Mozart appena sedicenne.
Il brano esordisce fondendo una vivacità spumeggiante a quella gioiosa e giocosa
freschezza trasfusa dal compositore nelle prime sinfonie che aveva iniziato a scrivere a otto anni!!!
Certo, questo è un pezzo d'intrattenimento dalla vena un po' salottiera e non vi
possiamo cercare lo spessore drammatico o l'intensità di altre successive creazioni. Tuttavia, quando si parla di un genio come Mozart, per quanto nel suo itinerario musicale si possano ravvisare le fasi di un cammino verso la maturità artistica, mi sembra sempre difficile classificare i brani giovanili come frutto di un'ispirazione ancora acerba. Ci sono pezzi scritti dal musicista appena diciannovenne che possono essere considerati veri e propri capolavori: basti pensare, solo per fare qualche esempio, ai Concerti per violino K.218 e K.219!
A volte la giovinezza, con le sue speranze e il suo sguardo rivolto al futuro, offre
ventate di leggerezza e cristalline trasparenze di straordinario splendore e, se pure nel trascorrere del tempo l'ispirazione si approfondisce, queste restano come una sorta di luminoso prodigio.

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

6 commenti:

Marco Capponi ha detto...

Eh già. "Divertimento" e la sua etimologia mi riportano alle ore di filosofia e a Pascal, oltre che a quelle di musica con Mozart. Grazie per aver inserito chimica e scienze nell'elenco delle materie! Buon... divertimento!

Annamaria ha detto...

Certo che ho inserito chimica e scienze! E anche se in chimica al liceo ero praticamente una bestia...potessi tornare indietro mi sforzerei di capirci qualcosa! Se avessi avuto un prof. come te, allora sì che avrei imparato di più e forse mi sarei anche divertita!
Grazie Marco!

Marina ha detto...

Alla prof di allora avrei detto: “sai che divertimento passare dall’italiano alla matematica :D
Mozart era un genio e lo dimostra il suo talento precocissimo. Io lo ascolto, spesso, mentre faccio qualcosa in casa, mi dà un certo senso di gaiezza, anche se su di me fanno più presa i musicisti del romanticismo.

Annamaria ha detto...

Bello, Marina, lavorare in casa a suon di Mozart! Io vado a periodi, ma su di me ha sempre avuto molta presa la musica barocca che ascoltavo anche quando studiavo. Con gli esercizi di algebra, per esempio, i Brandeburghesi erano perfetti, ma con italiano che richiedeva un altro tipo di concentrazione ed elaborazione, mi occorreva il silenzio.
Grazie!

Arrigo Lupo ha detto...

Molto interessante l'etimologia di "divertimento", termine che indica anche gli episodi senza il tema all'interno di una fuga. Il tema ripetuto varie volte, sia pure in voci differenti, potrebbe dare un senso di monotonia. Per "devertere" ci sono allora i divertimenti, oppure si può rendere il tema meno riconoscibile con modifiche come l'aumento del valori delle note.

Annamaria ha detto...

Non conoscevo questa applicazione del termine "divertimento" agli episodi interni a una fuga.
Grazie, Arrigo, sei sempre prezioso!