mercoledì 14 giugno 2023

Festosa gratitudine

Ci sono molteplici modi di esprimere la gioia che proviamo ascoltando musica, modi che variano in rapporto alla sensibilità del singolo, ma insieme al luogo, al contesto, all'interpretazione e certo al genere del brano eseguito.
Come ho detto spesso in passato, altro è essere in uno stadio, altro trovarsi in un
a prestigiosa sala da concerto.

Ma al di là di questo, esiste anche una
partecipazione legata al carattere di un popolo più o meno incline a manifestare le proprie emozioni. Se infatti in Estremo Oriente il pubblico è in genere più riservato, se in Occidente è vivace ma pur sempre composto, nel mondo sudamericano l'atteggiamento di chi ascolta costituisce invece un'eccezione per la sua marcata esuberanza.

Abbiamo assistito proprio qualche sera fa - durante il Concerto per Milano in piazza Duomo - all'esibizione del tenore peruviano Juan Diego Florez che a un certo punto ha fatto cantare il pubblico nel quale, tra l'altro, erano presenti tanti suoi connazionali. È sempre entusiasmante per uno spettatore essere direttamente coinvolto all'interno di una performace, e tali eccezioni a volte si sono verificate anche nei più famosi templi della musica.
Ho in mente Riccardo Muti che nel 2011 - nientemeno che alla Scala! - ha diretto
gli ascoltatori nel celebre "Va' pensiero" o ancora penso al tradizionale battimani che accompagna certi brani durante il Concerto di Capodanno al Musikverein di Vienna. Nè si può dimenticare il calorosissimo e commovente saluto tributato dal pubblico berlinese al Maestro Abbado dopo l'ultima sua esibizione con la Filarmonica della città nel 2013.
Un apprezzamento per la musica quindi e insieme un segno di gratitudine per chi se ne fa portatore, una partecipazione fatta di
gesti che partono dal cuore e da un'adesione totale a ciò che si riceve.

Per questo, oggi mi piace condividere qui un video che non esito a definire entusiasmante. Si tratta del venezuelano Gustavo Dudamel che dirige la Simon Bolivar Symphony Orchestra nell'esecuzione della "Marcia di Radetzky" di Johann Strauss padre (1804 - 1849), proprio il brano del battimani viennese. Stavolta però la mia attenzione non si ferma alla musica qui splendidamente ritmata nella sua vivacità, ma va alle reazioni degli ascoltatori, alla direzione più che mai briosa di Dudamel e in particolare a un suo gesto che potrete apprezzare solo se guarderete il video fino alla fine.

C'è un'indole latino-americana che porta a manifestare la gioia in modo assolutamente festoso. Le immagini che oggi vi propongo non sono tra le più chiassose e movimentate che si possano trovare: ci sono brani infatti che suscitano entusiasmi ancora più irrefrenabili. Tuttavia vedrete che, nel mezzo dei calorosi applausi tributati all'orchestra, a un certo punto Dudamel s'immerge in un vero e proprio bagno di folla per andare ad abbracciare e portare sul palco un signore anziano. Non è un gesto formale, ma il segno di una gioia palpabile che nasce dal cuore ed è coralmente condivisa. 

La persona a cui rende omaggio è Josè Antonio Abreu (1939 - 2018), colui che - come scrivevo qui in passato - col proprio sistema di educazione musicale pubblica e gratuita ha aperto il mondo delle note a tanti giovanissimi provenienti anche da famiglie povere. Ciò, se da un lato ha consentito loro di imparare un mestiere riscattandosi da condizioni sociali ed economiche incerte, dall'altro ha promosso la formazione di numerose orchestre giovanili venezuelane tra le quali una delle più affermate è la Simon Bolivar.
Dudamel viene proprio da questa scuola ed è significativo vedere qui l'anziano e il
giovane, il maestro e l'allievo, chi ha aperto una strada e chi la sta percorrendo con successo, abbracciati nel segno della gratitudine per il cammino compiuto e uniti dalla gioia della musica. Un'onda di entusiasmo che, partendo dai protagonisti e dal pubblico, raggiunge anche noi che guardiamo e allarga il cuore!

Buona visione e buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

2 commenti:

Marina ha detto...

Quanta allegria, nella marcia! Pensa che quando trasmettono il concerto di capodanno io sono sempre lì, davanti alla tv, a batter le mani: è una carica di entusiasmo incredibile! Questa esecuzione, poi, mi è piaciuta un sacco, la luce negli occhi del direttore d'orchestra e quel gesto di andare a recuperare il maestro dal pubblico per abbracciarlo sul palco, stupendo!

Annamaria ha detto...

Mille grazie, Marina, di questo tuo entusiasmo! L'esecuzione di Dudamel del resto è trascinante e poi quel gesto verso il suo maestro è meraviglioso.
Quanto ai concerti di capodanno, tu batti le mani, ma io dirigo davanti alla tv col mestolo in mano!
Grazie!!!