giovedì 22 giugno 2023

Le mie città - 6

C. Pissarro : "Boulevard Montmartre di notte"

Avete mai sperimentato il fascino di una grande metropoli di notte, o sotto il cielo plumbeo di un temporale o quando, mentre si spegne l'ultimo rosa del tramonto, si accendono i lampioni?
Certo che l'avrete fatto, chissà quante volte! L'atmosfera cambia e l'ombra,
come nasconde i contorni degli edifici, altrettanto fa affiorare le suggestioni che la luce ha dissolto. Sembra strano, ma spesso è proprio il buio a rivelare dimensioni che diversamente ci sfuggono e che non appartengono solo alla realtà che ci sta davanti, ma prima di tutto a noi stessi tanto che le proiettiamo su di essa. Per questo oggi, per parlare di una città che amo come Parigi, ho scelto immagini che la riproducono nella suggestione della sera o della notte e che, accanto ad aspetti comuni a mille altre metropoli, ne affiancano altri d'inconfondibile attrattiva.

Ho visitato Parigi varie volte, girandone viali e piazze anche di sera e ricavandone sensazioni contrastanti: il suo fascino è infatti quello di un luogo vivace ma anche intimo, scenografico e raccolto ad un tempo.
Tuttavia, al di là di questo, nell'immaginario mio e forse di altri la città resta prima di
tutto un simbolo della piacevolezza del vivere e dello splendore dell'arte, un mondo dove la bellezza si coniuga in una miriade di svariati modi, dal vibrare dei colori nei paesaggi degli Impressionisti alla grandiosità degli edifici gotici e non solo. Un patrimonio prezioso che appartiene a tutti tanto che, in quel terribile lunedì dell'aprile 2019 quando in tv ho visto crollare il pinnacolo della cattedrale di Notre-Dame, ho vissuto l'evento come fosse cosa mia e il furioso incendio mi stesse distruggendo un pezzo di cuore.

Edouard Cortès : "Place Vendôme sotto la pioggia"  

Impossibile però sintetizzare in poche righe l'anima di una tale città, così ho scelto di osservarla attraverso lo sguardo di alcuni pittori che amo e che hanno colto particolari aspetti del suo fascino.

Il primo è l'impressionista Camille Pissarro (1830 - 1903) di cui vedete in alto "Boulevard Montmartre di notte", forse il più conosciuto della serie di dipinti in cui l'artista ha raffigurato il famoso viale parigino cogliendone l'animazione e la vivacità anche di giorno.
Ma se alla luce la pennellata è più nitida e precisa, nel buio della sera piovosa,
rischiarata dalle vetrine colorate e dalla fila di lampioni bianchi che disegnano la prospettiva, essa ci offre il riverbero indefinito che danno le cose attraverso il velo della pioggia. Tutto, dalle persone, alle auto, al selciato lucido, è realizzato con un tratto veloce e sintetico eppure capace di cogliere l'essenziale di ogni forma e restituircelo nella sua vita vibrante. Una vita che si dispiega nell'ampia e ariosa visuale dall'alto, nel blu scuro del cielo e nell'intenso viavai della sera, ma che s'intuisce anche dietro le finestre o nelle mansarde che appena s'intravvedono.

Proprio il viavai della sera è quello che possiamo osservare nel dipinto di un altro artista legato questa volta al Postimpressionismo: "Place Vendôme sotto la pioggia" di Edouard Cortés (1882 - 1969). Non scorgiamo molto della piazza se si eccettua la colonna, ma colpisce quel cielo disfatto, ingombro di nuvole che si riflettono nel grigio dell'asfalto e delle pozzanghere mentre la gente si muove in carrozza o sotto l'ombrello. Un dipinto che a prima vista sembra scuro e invece - osservato più a lungo - svela i suoi dettagli quasi potessimo entrare nel contrasto tra il grigio dell'ambiente e le luci rossastre delle vetrine e, in questo scorcio di vita urbana sotto un temporale, nutrissimo un segreto desiderio di casa.

Molto diversa è invece l'atmosfera nelle due opere che vedete qui a lato del russo Evgeny Lushpin, classe 1966: la prima intitolata "Over the Roofs of Paris" e la seconda "Rendezvous on Rue du Mont Cenis".
Sono dipinti certo, ma di effetto incredibilmente
fotografico sia per la sottile nitidezza della pennellata che per le inquadrature. Proprio per il realismo di tante sue raffigurazioni urbane, Lushpin è stato paragonato allo statunitense Hopper, ma l'uso della luce e il punto di vista creano spesso una sorta di illusionismo. Qui infatti lo sguardo dell'artista offre della metropoli una visione realistica e fiabesca insieme.

Osserviamo per esempio la città vista dall'alto dei tetti: certo una distesa di edifici che arriva fino alla Tour Eiffel e poi all'orizzonte. Ma a colpire l'immaginazione sono le tante mansarde illuminate a cominciare da quelle in primo piano, le loro luci rossastre, la vita che vi s'intuisce e la loro architettura complessa che si articola in piani, cupole e abbaini. È uno sguardo che, più che sulla metropoli, si addentra al suo interno come se un occhio misterioso ne scrutasse il cuore dall'alto. Ma l'impressione cupa che ne può derivare viene dissolta dalla spolverata di neve sui tetti che ci restituisce un'atmosfera di fiaba e una dimensione di intimità.

Sia pure in modo diverso, anche "Rendezvous on Rue du Mont Cenis" ci presenta una ricerca di intimità. Sono famose in tante raffigurazioni quelle scale nel quartiere di Montmartre e il tema del quadro - un appuntamento, se fate caso anche qui sotto la pioggia - ci riporta a quel romanticismo parigino divenuto nel tempo una sorta di luogo comune tanto da rasentare la banalità.

Ma il dipinto non è banale. Certo, un appuntamento...ma dove sono le persone o, forse, gli amanti? In apparenza il paesaggio è vuoto e invece in fondo alla scalinata, a guardar bene, si scorgono due figurette vicine sotto un ombrello. Poco lontano altre due sembrano avvicinarsi, ma ciò che colpisce è la loro piccolezza. C'è una sproporzione evidentissima tra il tema del quadro - un appuntamento - e la la lunga scalinata dove le figure umane quasi si perdono. Ma se ciò può creare un senso di solitudine e di straniamento, ancor più significativa diventa la ricerca di una vicinanza nel cuore di tale solitudine.

Così, in linea con quel romanticismo tipico di certe atmosfere parigine, ho scelto un brano di un autore contemporaneo di grande classe sia nelle sue creazioni che negli arrangiamenti.
Si tratta del celebre fisarmonicista Richard Galliano, classe 1950, che
nell'album intitolato "Valse(s)" uscito nel 2020, ha meravigliosamente rivisitato un vecchio e famoso testo della cantautrice Barbara (1930 - 1997): "Ma plus belle histoire d'amour". Qui tuttavia non ci sono le parole della canzone, ma solo note che indugiano liberamente sulle emozioni esprimendo il senso di una vicenda esistenziale.
Col particolare timbro della sua fisarmonica, Galliano valorizza infatti la tradizionale
musette francese ora ritmando la melodia, ora rallentando con delicatezza certi passaggi per farcene cogliere l'intimità, quasi lo strumento diventasse una voce che sussurra ripercorrendo piano l'incanto di una storia d'amore. Suggestivo anche il video che l'accompagna e che, nella cornice di una stanza scura, vede una coppia mentre balla al suono della canzone con movenze ora lievi, ora appassionate.

La musica come possibilità di introspezione quindi o - per usare le parole dello stesso Galliano - come "medicina dell'anima" : un'aria di grande dolcezza che potrebbe anche risuonare nel cuore delle figurette del quadro di Lushpin, laggiù, in mezzo alla città sconfinata.

Buona visione e buon ascolto!

(Le foto sono prese dsl web)

 

6 commenti:

Stefania ha detto...

Non sono mai stata a Parigi, ma l'ho sempre immaginata come una città magica e il tuo post ricco di dettagli me lo ha confermato.

Annamaria ha detto...

Grazie, Stefania, si essere passata qui. Ti auguro, quando ti sarà possibile, di andare a godere tutto il fascino artistico di questa città. Buon pomeriggio!

Rossana Rolando ha detto...

Questa tua ricca descrizione che parte dall'anima di Parigi, cercando di coglierne i tratti attraverso i dipinti, mi ha fatto venire in mente la distinzione di Bergson tra i tanti schizzi possibili di Parigi e l'intuizione della sua essenza, possibile solo per chi l'ha vista: "Ora, in calce a tutti gli schizzi presi a Parigi, lo straniero scriverà senza dubbio 'Parigi', a guisa di memento. E, avendo realmente visto Parigi, sarà in grado, partendo dall'intuizione originaria dell'intero, di situarvi i suoi schizzi, collegandoli così gli uni agli altri. Ma non vi è alcuna possibilità di eseguire l'operazione inversa: anche con una infinità di schizzi, esatti quanto si voglia, e anche con la parola 'Parigi' messa a indicare che si devono unire insieme, è impossibile risalire a un'intuizione che non s'è avuta, a darsi l'impressione di Parigi, se Parigi non la si è vista" (Bergson, Introduzione alla metafisica).
Sono stata a Parigi molti anni addietro: una città dei sogni, di grande fascino.
Un abbraccio.

Annamaria ha detto...

Grazie di questa interessante citazione di Bergson. C'è infatti una città che, se prima l'hai vista, ti resta dentro al di là delle tante immagini che la possono descrivere. C'è un'essenza che ciascuno coglie sulla base della propria sensibilità e che le immagini se mai ti aiutano a ritrovare, ma che prima di tutto devi aver percepito tu dal vivo.
Grazie, cara Rossana, e un abbraccio di buon pomeriggio!

Marina ha detto...

Sono stata a Parigi diverse volte (ho dei parenti che vivono lì) e devo dire, però, che ne ho subito il fascino veramente dopo la lettura della Recherche di Proust. Qualche anno fa, poi, con alcuni blogger svolgevamo un esercizio letterario, ambientato a Montmartre e quell'immagine del quartiere parigino mi ricorda l'atmosfera in cui dovevamo calare i nostri brevi racconti (se ti va dai un'occhiata neo mio blog alla voce:"Thriller paratattico").
Che belli i quadri di Lushpin (sarà perché amo Hopper e davvero lo richiamano) e la fisarmonica ha un suono così struggente e malinconico... è proprio in tono con le notti parigine.

Annamaria ha detto...

Oh che gioia, Marina, sentire che ti piace Lushpin! Per me è stato una scoperta bellissima. Per certi aspetti richiama Hopper che amo anch'io, mentre per altri versi è fiabesco. E la fisarmonica di Galliano è struggente.
Sono andata a vedere il tuo Thriller paratattico: molto interessante l'esperimento e sono molte puntate. Ne avrò da leggere!
Grazie!!!