martedì 7 marzo 2023

La saggezza di Merlino

"La cosa migliore da fare quando si è tristi è imparare qualcosa. E' l'unica cosa che non fallisce mai.
Puoi essere invecchiato, con il tuo corpo tremolante e indebolito, puoi passare notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene, puoi perdere il tuo solo amore, puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere
che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili. C'è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare.
Impara perchè il mondo si muove e cosa lo muove. Questa è l'unica cosa per cui la
mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non sarà mai torturata, nè spaventata o intimidita, nè sognerà mai di pentirsene.
Imparare è l'unica cosa per te. Guarda quante cose ci sono da imparare!"
(T.H.White)

Da giorni, ho in testa e nel cuore le parole che ho riportato qui sopra e che Terence Hanbury White nel suo libro "La spada nella roccia" mette in bocca al Mago Merlino mentre istruisce il giovane Semola, futuro re Artù.
Al di là dell'epopea fiorita nel tempo intorno alla figura di Artù - fatta di tanti dati leggendari e qualche incerto elemento storico -
tutti lo conosciamo se non altro per aver visto lo splendido film di animazione che la Disney, non senza qualche aggiunta umoristica, ha tratto proprio dal libro di White.
Ma le parole che avete letto mi hanno colpito soprattutto per la loro straordinaria
saggezza e attualità quasi l'intenzione dell'autore fosse quella di suggerire un rimedio ai mali del suo tempo e insieme del futuro. Non dimentichiamo, infatti, che il testo è uscito nel 1938, alla vigilia della seconda guerra mondiale.

Imparare, dunque? Sì, imparare come antidoto contro la tristezza, la vecchiaia, il dolore, la solitudine, il disonore e la devastazione del mondo. Imparare per reagire all'aggressione di ciò che ci distrugge fisicamente ma spesso anche interiormente. Imparare perchè è azione creativa, ricostruttiva, possesso eterno che nessuno ci potrà togliere.

E che cosa imparare? Perchè il mondo si muove e cosa lo muove, afferma Merlino: tema infinito e complesso che va a indagare i progressi delle scienze e insieme la dimensione creativa di ogni lavoro o ambito di impegno. Ma ci porta anche a scavare in noi alla ricerca del motore segreto delle cose, dalle piccole alle grandi, dai gesti quotidiani a quell' insaziabile nostalgia che conduce alle soglie del mistero, dando origine alle più splendide opere d'arte.
E nel cuore profondo di tale ricerca, come non pensare a Dante e all'Amor che move il sole e l'altre stelle?
Certo Merlino istruisce un giovane, ma White ha lo sguardo lungo e vede lontano,
suggerendomi quanto imparare sia antidoto alla tristezza di ogni età, perchè è alimentare lo stupore e non smettere mai di mettersi in gioco, magari anche iniziando a suonare uno strumento o una nuova musica.

Allora, oggi vi regalo il brano sul quale nel mio piccolo - anzi piccolissimo - sto mettendo le mani proprio in questi giorni. Così torniamo a Franz Schubert e al pezzo della volta scorsa: la "Sonata per pianoforte in La maggiore n.13, D 664" della quale ora sto imparando il secondo movimento.
Meno vivace e molto più pacato dell' Allegro finale che avete già ascoltato, questo
Andante inizia nell'ombra, ma prosegue con passaggi di grande delicatezza insieme a luminose aperture che sembrano anticipare Chopin e dalle quali scaturisce una limpida gioia.
Un brano romantico nel quale il compositore ci conduce attraverso i diversi colori
di un sentimento che affiora piano dal profondo, si fa strada dolcemente e va ad esplodere ora ridondante e gioioso, ora acuto e drammatico, infine di nuovo assorto e sommesso.
A offrircelo è ancora una volta Mitsuko Uchida che, col suo tocco, fa affiorare tutto
l'incanto del genio schubertiano che muove queste note.

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

4 commenti:

Ninfa ha detto...

Come mi è piaciuto quel film, uno dei miei preferiti di Disney! Non ho letto il libro e non ricordavo bene il discorso di Merlino a Semola, quindi l'ho riletto con molto piacere. L'insegnamento è intriso davvero di saggezza e sono d'accordo sulla molla vitale dell'imparare, a me poi interessa proprio tutto ciò che riguarda l'universo anche se ho dei limiti a seguire l'argomento... Grazie per l'ascolto Annamaria, buono studio!

Marina ha detto...

Sai che non avevo capito che tu suoni? Che meraviglia! Anch'io ho imparato a suonare il piano a sei anni e ho continuato per altri quattro prima di rendermi conto che forse non era proprio una passione, quanto piuttosto la moda dei tempi per una bambina. Ma il discorso di Merlino è bello, moderno e convincente: imparare sempre qualcosa vuol dire tenere le cellule del cervello lubrificate, significa mettersi sempre in gioco, non arrendersi mai...Si invecchia meglio (visto che in questi giorni ho sentito parlare molto di beata terza età!)

Annamaria ha detto...

Grazie, Ninfa! Il film è divertentissimo soprattutto nelle scene in cui sono protagonisti Merlino, Semola e il gufo Anacleto! Ogni tanto me le rivedo su youtube. E l'insegnamento di Merlino è davvero da riscoprire per tutti.
Buon pomeriggio!

Annamaria ha detto...

Cara Marina, io suonicchio da eterna principiante. Avevo iniziato da bambina, avevo orecchio ma non ero molto studiosa. Poi ho smesso per tanti anni e ho ripreso alle soglie non della vecchiaia, ma della "terza età", giusto per restare in tema col tuo ultimo post.
Sì, il discorso di Merlino mi piace moltissimo, imparare è una salvezza a tanti livelli!
Grazie di cuore!!!