martedì 2 agosto 2022

Il cagnetto di Chopin

Non ho mai posseduto animali domestici, neppure quando ero bambina, ma amo da sempre i cani e penso che, se ne avessi uno, mi piacerebbe tanto familiarizzare con lui.
Lo so, ogni animale che abita con noi
comporta impegno, cura, attenzione quotidiana e capacità di adattare le nostre esigenze alle sue, perchè non si tratta di un giocattolo, ma di un essere vivente col quale rapportarsi.

Ho fior di amiche che hanno in casa cani e gatti e so benissimo quali sono le gioie, ma insieme le necessità che una tale convivenza impone. Senza contare le preoccupazioni che possono nascere se il cagnetto si ammala o il micio vagabondo una sera non torna a casa. Col passare degli anni poi, diventano vere e proprie persone di famiglia la cui presenza non interferisce solo con gli aspetti pratici della vita, ma anche con i nostri sentimenti.

Sulla strada in mezzo agli orti che percorro di solito da una frazione all'altra del mio paesetto di vacanza, mi trovo a passare accanto a un giardino nel quale staziona un cane da guardia. Lo scorso anno non vi dico lo spavento perchè correva fin dietro la recinzione abbaiando furiosamente e facendomi prendere un colpo. Poi, pian piano, vedendomi quasi ogni giorno, si è calmato: prima ha smesso di ringhiare e poi ha iniziato a farmi le feste scodinzolando.
Quest'anno, ripassando di lì, naturalmente l'ho cercato e l'ho visto accucciato in un
angolo. Ho cercato di attirare la sua attenzione - "Ciao ciccio, non mi saluti più?" - ma non si è mosso. Solo ieri ha girato il muso verso di me, ma senza dare segni di riconoscimento: io ci sono rimasta male e mi sono ritrovata a desiderare, anche piccola piccola, almeno una ringhiatina.

Penso che, se avessi un cane, gli parlerei come si fa con una persona, me lo coccolerei, gli farei qualche confidenza e magari gli chiederei anche un parere se dovessi fare delle scelte: "Che dici, mi sta bene quest'abito? Che facciamo da mangiare oggi? Usciamo o ce ne stiamo in casa?" E sulla base delle sue reazioni mi saprei regolare.
Alla sera poi, lo prenderei con tutta la sua cuccia - una bella cesta larga foderata di
stoffa scozzese come ho in mente io - e me lo metterei accanto sul divanetto a vedere la TV, magari raccontandogli - per sommi capi s'intende - le puntate di "Downton Abbey" che adoro.
"Ti sei accorto che anche Robert, il padrone di casa, ama i cani? E tu, preferisci l'austera
autorevolezza di Carson o l'atteggiamento provocatorio di Barrow? E sul fronte femminile come la mettiamo? Ti piace di più l'algida Lady Mary o fai il tifo perchè Lady Sybil sposi il suo Branson?"
Scusate se sono entrata nel dettaglio, ma non sono particolari trascurabili.

Certo, per arrivare a questo punto di familiarità, e soprattutto per provocare nel cane una qualche reazione coerente, dovrei prima addestrarlo per bene e ci vorrebbe il suo tempo.
Quando dico queste cose in casa - perchè le dico! - mio marito mi rivolge uno
sguardo indefinibile e mi risponde che è molto più facile che sia il cane ad addestrare me, non viceversa. E mi elenca tutte le incombenze alle quali con la mia mancanza di senso della realtà - dice sempre lui - non penso: portarlo fuori a orario sappiamo perchè, pulirlo, curarlo se si ammala, nutrirlo in modo adeguato e non con gli avanzi di casa, fargli fare le varie vaccinazioni dal veterinario ecc. ecc.
In realtà, mio marito non ha tutti i torti, inoltre viviamo in condominio e qualche
difficoltà c'è, ma penso che la sua sfiducia nei miei confronti nasca da gelosia perchè si sentirebbe spodestato del divanetto che ha solo due posti.
O forse il motivo è che lui non ama "Downton Abbey" e al cane farebbe vedere
solo i cartoni. Ma su questo potremmo giungere a un compromesso perchè i cartoni piacciono anche a me.

Scusate, lo so: sono andata fuori tema, ho divagato, ho scherzato, ma è vacanza, fa caldo e mi è uscito un post un po' demenziale.
A questo punto penso che vi chiederete che musica metterò. Niente paura, mi sono documentata e ho scoperto che ai cani piace molto la classica perchè la trovano rilassante, mentre detestano l'Haevy metal e il Rock che li agitano troppo. Non solo, ma nell'ambito della classica sono state create apposite melodie per cani a scopo calmante. Così, sono andata subito a sentirle col risultato che hanno avuto effetto su di me e mi sono quasi addormentata davanti al computer. Allora ho fatto di testa mia. 

Tra le reminiscenze della mia giovinezza da eterna principiante del pianoforte, c'è un celebre brano di Chopin ed è stato questo a venirmi subito in mente. Si tratta del "Valzer in Re bemolle maggiore n.1 op.64" detto "Le petit chien" e notissimo come "Valzer di un minuto" anche se in genere le esecuzioni durano un po' di più. L'andamento del brano è quindi molto vivace e può ricordare le movenze di un cane che gira su se stesso. Il soprannome è legato infatti a un episodio in cui George Sand, vedendo il proprio cagnolino che si rincorreva la coda, aveva chiesto al compositore di scrivere un pezzo che ne imitasse il movimento vorticoso, e così è stato.
L'interpretazione che sentirete nella parte iniziale è
forse anche troppo veloce, tuttavia il video risulta perfettamente in tema. Bene quindi, brano leggero e spumeggiante, carino e giocoso, ma - Chopin mi perdonerà! - avrei una cosa da obiettare: il suo cagnetto sul mio divano a guardare tranquillo "Downton Abbey" non ce lo vedo proprio.

Buon ascolto!

(La foto - tenerissima, vero? - è presa dal web)

 

10 commenti:

Gus O. ha detto...

L'incanto di Chopin.
Ciao Annamaria.

Annamaria ha detto...

Ciao Gus! Chopin è sempre un incanto.
Blogger invece no, perchè non mi aveva pubblicato questo tuo commento di stamattina in attesa della mia autorizzazione. Ma io ho messo la moderazione solo per i post vecchi di 2 settimane...
Boh..Comunque ora ci sei. Grazie!

Marco Fazion ha detto...

ciao, Annamaria, solo due parole per dirti (ho iniziato a curiosare oggi pomeriggio) che hai fatto un lavoro semplicemente straordinario. E vorrei chiederti come fare ad essere informato quando pubblichi un nuovo articolo. Grazie e ancora complimenti!

Annamaria ha detto...

Benvenuto qui, Marco, e grazie dell'apprezzamento!
Per sapere quando pubblico un post, se a tua volta hai un blog non c'è problema perchè, visto che ti sei iscritto al mio, gli aggiornamenti ti dovrebbero comparire automaticamente nella barra laterale. Se viceversa non hai un blog, mi occorrerebbe la tua email per inviarti gli articoli. Puoi metterla qui in un commento, me la segno e poi la cancello per rispettare la privacy.
Ma in ogni caso sappi che pubblico sempre ogni 8 / 9 giorni. Dopo Ferragosto però mi metto in ferie per qualche settimana e torno a settembre.
Grazie ancora!

Marco Fazion ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Annamaria ha detto...

Grazie Marco. Intendo at come @ vero? Poi cancello.

viola ha detto...

Ciao Annamaria, prendilo un cagnolino! Magari adulto, che non abbia l'energia del cucciolo così non ti stravolgerebbe casa e abitudini ma diventerebbe una dolce compagnia con cui condividere piacevoli momenti anche quelli a guardare la TV!! cartoni e serie compresi :)

Annamaria ha detto...

Ciao Viola, che bello ritrovarti!
Grazie di cuore del tuo consiglio! Ti prometto che ci penserò!
Grazie di essere passata qui e buon settembre!!!

Arrigo Lupo ha detto...

Pensando agli animali domestici mi viene in mente la Fuga del gatto (Sonata K.30) di Domenico Scarlatti. Il tema della fuga, piuttosto strano, secondo una leggenda sarebbe stato trovato da un suo micio a passeggio sulla tastiera.

Annamaria ha detto...

Ho in testa questa sonata di Scarlatti, ma non ricordavo fosse stata chiamata "Fuga del gatto". Un po' strana, sì, ma modernissima!
Grazie Arrigo!