martedì 5 maggio 2020

...Pubblicità!

(Foto presa dal web)
Sì, volendo, dopo tanto tempo - e col pretesto del virus - potrei mettermi in pausa per un po' di giorni o, se preferite, di mesi...fate voi!
La parola pubblicità con cui ho intitolato il post potrebbe anche far pensare a questo.

In effetti, in un periodo di pandemia e di conseguenti incertezze esistenziali, è lecito prendersi una pausa di silenzio, un tempo per pensare e starsere rintanati mettendo tutto in stand-by per un po'. Non nego che sarebbe un'idea per "voltare pagina" davvero e inaugurare così la mia "fase 2"
Ma mi conosco e so come andrebbe a finire. Smetterei oggi...e non riprenderei più, perchè a prendermi poi - scusate il gioco di parole - sarebbero le cose, mentre per me il silenzio e il tempo per pensare sono proprio qui davanti al computer, in compagnia di tanta e ancora tanta musica.

E allora che significa pubblicità? Dove sta la pausa, il break?
Sta nel brano di oggi che ho scoperto a fine marzo in tv e su alcuni profili social, colonna sonora di un azzeccatissimo spot del Gruppo Mondadori, intitolato "Io esco con la fantasia" e dedicato - naturalmente - alla lettura. Il messaggio - e insieme l'augurio - della campagna pubblicitaria è che dal chiuso della quotidianità casalinga, particolarmente impegnativa soprattutto di questi tempi, si possa evadere attraverso i libri, da sempre oggetto di arricchimento culturale, oltre che di riflessione e di svago.
Lo spot è rimasto in tv solo per pochi giorni, ma la sottoscritta, colpita non semplicemente dall'efficacia delle immagini, ma anche dalla bellezza della musica di sottofondo, è andata subito a cercarne titolo e autore.
Si tratta di "With Some Malice" di Francesco D'Andrea - affermato compositore di colonne sonore per film, serie tv e video-games, nonchè arrangiatore e chitarrista - che qui ringrazio per la cortesia con cui mi ha consentito di pubblicare il suo brano segnalandomene la versione integrale.

Ma veniamo alla musica. Che cosa mi ha colpito in essa prendendomi proprio al primo ascolto?
A dire il vero, non una sola ma un insieme di cose, un riecheggiare di antico e moderno, una sintesi di elementi diversi che si fondono splendidamente nel ritmo della composizione. Chi mi legge sa quanto io ami da sempre la musica classica, capace di catturarmi in una sala da concerto così come in uno spot pubblicitario, e ad affascinarmi sono stati proprio gli svariati richiami ad essa presenti nel brano. Allora ascoltiamolo.

È un piglio deciso e grintoso quello con cui esso si apre, e il primo riferimento suggeritomi non tanto dal tema quanto dall'accompagnamento è stato il rigore di uno studio bachiano. Ma c'è dell'altro. 
Nella concitazione che ne caratterizza il ritmo, sento anche un' eco del presente, un richiamo alla ripetitività della musica minimalista, insieme a certe atmosfere di cui si carica lo stile di Philiph Glass. Non è un aspetto molto marcato, ma solo un' impressione che mi coglie poi, dopo ripetuti ascolti, come un rivolo d'acqua che scorre sotterraneo e ogni tanto affiora.

Tuttavia il brano ci conduce ancora altrove e indietro nel tempo. 
Il suo andamento è simile a un tema con variazioni, dove la melodia - vagamente angosciosa e al tempo stesso bellissima - è sostenuta da un accompagnamento sempre diverso come accade in tanta musica barocca: dall'aria della "Follia" comune a parecchi compositori, a certi passaggi di suites o concerti bachiani.  
Ma insieme, per un attimo, ritrovo nel pezzo anche un' eco delle atmosfere vivaldiane e, in un punto, persino Paganini. 
Dite che esagero???...Può darsi: ma più che riferimenti a opere precise, quelle che questa musica ci offre sono suggestioni, come se il compositore avesse fatto affiorare liberamente i paesaggi sonori suggeriti dal suo mondo emotivo e dalla sua formazione musicale. E non dimentichiamo a questo proposito che D'Andrea è anche sound designer.

Mi resta un interrogativo: che significato ha il titolo "With Some Malice" ? 
Confesso che, a tutta prima, mi è risultato un po' enigmatico. 
All'inizio, ho pensato fosse legato alla foto carica di una vaga sensualità posta in copertina, ma poi ho cambiato idea. A mio avviso, infatti, il termine malice potrebbe adattarsi bene alla disinvoltura un tantino spregiudicata - ma pienamente accettabile data la bellezza del risultato! - con cui D'Andrea ha mescolato presente e passato, attualità e barocco, originalità d'ispirazione e substrato della propria cultura musicale.
E devo dire che - se anche non corrispondesse alla realtà - questa seconda ipotesi mi piace moltissimo.

Buon ascolto!

4 commenti:

Rossana Rolando ha detto...

Quanti piani si intrecciano in questa musica e, direi, nel post (desideri contrapposti, il passato e il presente, la pubblicità e l'intimità, il fuori e il dentro...). Il gusto consapevole delle complessità. Grazie. Un abbraccio.

Annamaria ha detto...

Sì, cara Rossana! Per me è risultata accattivante proprio questa molteplicità di piani e di riferimenti presenti nel brano. Ed effettivamente ci sono vari piani anche nel post.
Grazie della tua lettura e del tuo ascolto sempre attenti!
Un abbraccio!

Stefyp. ha detto...

Solo oggi mi accorgo di quanto tempo è trascorso dal mio ultimo passaggio.
Francamente non mi ero resa conto, mi sono lasciata portare, trasportare dal tempo, non tanto presa dalle cose, quanto più da un certo grado di rilassatezza.
Mi ero persa ben tre post, ma oggi sono qui e sono contenta di esserci, perché le note di questo brano mi hanno particolarmente preso. Nella sua complessità di piani tra ripetute sovrapposizioni l'atmosfera è particolare e suggestiva.
Ho molto apprezzato, grazie.
Buona giornata, un abbraccio Stefania

Annamaria ha detto...

E io solo ora mi accorgo che il tuo commento era in attesa di moderazione. Avevo visto gli altri due, ma non questo.
Non preoccuparti, cara Stefania, e scusa se anch'io mi sono persa alcuni tuoi post, ma il tempo corre in un modo strano, è vero!
Grazie del commento, in questo brano c'è proprio una complessità di piani.
Buon pomeriggio e grazie!!!!