martedì 19 giugno 2018

Eleganza francese

(foto presa dal web)
Sono sempre più convinta che, in questo piccolo spazio web, sia la musica a imporsi guidando le mie scelte, talora anche al di là delle mie intenzioni del momento.
Ero infatti orientata a pubblicare un brano diverso da quello che troverete, incerta tra una mazurka di Glinka e un valzer attribuito a Chopin. Avevo già scritto quasi tutto il post, quando ho risentito per caso il pezzo di oggi salvato nelle bozze diverso tempo fa, e mi ha catturato di nuovo con un fascino che ha superato di gran lunga quello del primo ascolto.

Scatta a volte una sintonia per cui comprendiamo al volo che cosa ci è più congeniale in un determinato momento e che cosa no, da quali melodie ci sentiamo di lasciarci prendere e quali invece - per quanto si adattino bene al discorso, al dipinto, all'immagine cui sono associate - non sono le nostre qui e ora. Non basta infatti che siano belle, devono suscitare uno scatto interiore immediato e insieme un amore che regga al passare del tempo, capace di sorprenderci anche a distanza di giorni.

Così, quando ieri sera a post quasi finito ho riascoltato per caso Rameau, ho capito che avrei dovuto ricominciare tutto da capo perchè era la sua musica che volevo, quasi mi parlasse dentro.
Di Jean Philippe Rameau (1683 - 1764) ho già pubblicato altri pezzi tra i quali la famosa e splendida "Gavotta con variazioni" che - se volete - potete ritrovare qui. La cito perchè il brano di oggi, anzi i due brevi brani che si susseguono nella clip video fanno parte della stessa composizione: la "Suite in la minore RTC 5". Si tratta in particolare della "Sarabanda" seguita dal brillante pezzo di bravura intitolato "Les trois mains".  
Tre mani? Proprio così, e posso immaginare che il motivo di un titolo tanto singolare derivi dalla difficoltà, ma anche dalla velocità di esecuzione che, insieme all'incrocio della sinistra sulla destra, può dare l'impressione che davvero le mani siano tre!
  
Entrambi i pezzi sono tutta una fioritura di trilli e abbellimenti che l'interpretazione della bravissima pianista esalta in modo particolare, ora facendoci percepire il silenzio tra le note lente e solenni della Sarabanda a cominciare dal suo splendido esordio, ora consentendoci di cogliere anche le sfumature più giocose del branetto successivo. 
Prima un'attitudine meditativa, poi un andamento più leggero che si anima fino a diventare vivacissimo, sottolineati dall'uso del pianoforte invece del clavicembalo e da un'interpretazione certo più morbida. Delicatezza e brio meravigliosamente coniugati insieme all'inconfondibile eleganza francese del compositore.
Una musica sulla quale soffermarsi senza fretta, per lasciarsi pervadere dalla sua pace così come dalla sua luminosa, scattante energia.

Buon ascolto!

8 commenti:

frida ha detto...



Mi piace molto questo autore, ma non conoscevo i brani che ci hai proposto.
Mi è piaciuta allo stesso modo la delicatezza del primo e la vitalità del secondo:
è stato come trovarsi nel bel mezzo di una cascatella gorgogliante!
Una bella sensazione: di pace.
Grazie per questa scelta.

Annamaria ha detto...

Sì, Frida, Rameau è sempre una piacevolissima sorpresa. Ma devo dire che anche l'interpretazione al pianoforte contribuisce a sottolineare il diverso splendore dei due brani. Molto bella - forse l'hai già ascoltata - anche la Gavotta con variazioni cui ho fatto riferimento nel post, eseguita da una grintosissima pianista ucraina.
Qui invece, soprattutto nella Sarabanda, prevale un'esecuzione più morbida.
Grazie!!!

eglissima egle ha detto...

Bellissimo "Les trois mains" di Rameau. Pur bello, il primo pezzo mi suscita malinconia, mentre il secondo è pieno di vitalità, brio, movimento e allegria che più mi si confanno o, forse, di cui ho più bisogno per sentirmi bene, viva e vitale.
Grazie, cara Annamaria, per questo tuo prezioso lavoro.
Un abbraccio di buona giornata.

egle

Annamaria ha detto...

Certo, Egle! Il secondo pezzo è brioso e vitale, ricco di energia. Il primo è più per meditare, il secondo per iniziare la giornata con grinta gioiosa e magari anche giocosa!
Un grande abbraccio a te e grazie!!!

Erika ha detto...

Che stile , che eleganza che ha questa pianista! Da' l'impressione di accarezzare lo strumento. Ieri sera sono stata alle Cave di Fantiano ad assistere alla rappresentazione della Tosca diretta dal Maestro Veronesi. Uno spettacolo stupendo anche grazie alla location. Serena domenica!

Annamaria ha detto...

Non conosco le Cave di Fantiano, EriKa, ma immagino che lo spettacolo sia stato magnifico!
Sì, questa pianista ha proprio un tocco di straordinaria eleganza che ben si sposa con le note di Rameau.
Grazie e un abbraccio di buona domenica!!!

Anonimo ha detto...

La musica del grande Rameau…
Io la chiamo la musica"intima", profonda, come profondo è il periodo musicale nel quale ha avuto la fortuna di vivere
Un caro saluto
Adriana

Annamaria ha detto...

È inesauribile davvero lo splendore della musica di Rameau: una sorgente di bellezza e di varietà.
Grazie cara Adriana!!!