sabato 7 ottobre 2023

Viva il prof. Albrechtsberger !

Si è celebrata nei giorni scorsi, precisamente il 5 ottobre, la Giornata mondiale dell'insegnante.
Confesso che - nonostante il mio passato
nella scuola, o forse proprio per questo - sono allergica a un certo genere di ricorrenze che, a mio modesto avviso, lasciano un po' il tempo che trovano mentre, per valorizzare davvero la funzione docente, occorrerebbe ben altro.
Tuttavia, in questo piccolo angoletto di web
ho pensato di fare un'eccezione. Così oggi mi appresto a ricordare un musicista che, oltre che compositore, è stato proprio insegnante di una nutrita schiera di allievi tra i quali Beethoven e forse Mozart, nonchè autore di trattati di teoria musicale che hanno fatto scuola - appunto - a un gran numero di studenti.

Sto parlando dell'austriaco Johann Georg Albrechtsberger (1736 - 1809), garbatissimo musicista del quale tempo fa ho pubblicato un delizioso brano per arpa e orchestra e che, come vedete subito dalle date, si muove tra Barocco e Classicismo. Autore - come ricordavo in passato - di numerosissime fughe, esperto di armonia e contrappunto, proprio di questi temi si è occupato nelle sue opere di carattere didattico sulla composizione.

Bene. Allora, dedicato in particolare a tutti coloro che insegnano musica, di Albrechtsberger oggi ho scelto un brano che, come mi accade ormai spesso, mi ha colpito per alcuni riferimenti che certo anche a voi suoneranno familiari. Si tratta della "Fuga" per il "Quartetto d'archi in Do maggiore", pezzo che porta l'indicazione di "Allegro moderato", nonostante i tanti passaggi che piegano verso tonalità ombrose arricchendone lo spessore. 

Ma il motivo della mia scelta è che, appena l'ho ascoltato, il brano mi è risuonato dentro come cosa non nuova, e ho continuato a risentirlo a mo' di tormentone per il desiderio di dare una fisionomia precisa al mio ricordo. Quasi tredici anni di blog sono tanti ed è dura ripercorrere tutta la musica che ho pubblicato nel tempo; d'altra parte di Albrechtsberger finora ho postato un solo pezzo...e allora dove ho già sentito queste note?
Ascolta e riascolta...a un certo punto ho capito!
A colpirmi non è stato solo il ritmo della fuga col successivo sovrapporsi delle voci, il loro intreccio e i cromatismi che lo caratterizzano, ma alcuni passaggi - a partire da 1.28 dall'inizio - che mi ricordano il tema del "Cum Sancto Spiritu" nel "Gloria" della "Grande Messa in do minore K.427" di Mozart. Anche in questo caso il brano ha una struttura fugata molto simile e, se volete, potete trovarlo qui.

Mozart, dunque! In effetti il riferimento non è fuori di luogo se pensiamo che – come ricordavo in passato - i due musicisti non sono stati semplicemente contemporanei,
ma pare anche amici.
La "Grande Messa K.427" è del 1783 e, non conoscendo la data di composizione di
questa fuga, non so quale dei due abbia preso ispirazione dall'altro. Ma potrebbe trattarsi di quel reciproco scambio e di quella condivisione che avviene talora, oltrepassato un certo livello, tra insegnante e allievo, o magari quando l'allievo supera il maestro. Del resto, non è l'unico pezzo di Albrechtsberger in cui risuona il tema mozartiano di quel "Cum Sancto Spiritu": lo si ritrova infatti anche in altre fughe, in brani per organo, simile a un filo che collega i due compositori insieme al grande garbo che li accomuna.

Buon ascolto!

(Nella foto, presa dal web, particolare da "La lezione di musica" di Johannes Vermeer.)

 

10 commenti:

Stefania ha detto...

Molto bello questo brano, non lo conoscevo

Annamaria ha detto...

Grazie mille, Stefania! Sono contenta che questo brano ti sia piaciuto. Buona serata!!!

Marina ha detto...

Tu che ne hai una conoscenza approfondita hai potuto mettere a paragone i brani di allievo e maestro e credo che quello che dici sia vero: influenzarsi è un attimo se il talento appartiene a due persone legate anche da amicizia. In tredici anni di blog, chissà quante chicche mi sono persa (ma io ogni tanto vado a recuperare qualcosa!) :)

Annamaria ha detto...

Capita, e non solo nella musica, che raggiunto un certo livello di maturità, gli allievi possano collaborare con i loro maestri. A mio avviso, è una cosa bellissima perché manifesta al meglio quella reciprocità che è tipica di ogni relazione autentica. Il maestro, in genere è quello che dà e l'alunno colui che riceve, ma pian piano può avvenire uno scambio di ruoli e si lavora alla pari.
La mia intorno a Mozart è Albrechtsberger è solo un'ipotesi, ma le note dei loro brani testimoniano che il talento di uno ha influenzato l'altro.
Grazie mille per la tua attenzione, Marina!

Marco Capponi ha detto...

Un grande contrappuntista, un grande docente, un grande organista.

Annamaria ha detto...

Proprio così, Marco!
Grazie e buona serata!

Anna Bernasconi Art ha detto...

Influenzarsi è inevitabile e quando lo scambio è consapevole è stra bello, sia per chi capisce da chi e cosa è stato stimolato sia per chi scopre d'aver smosso le idee di qualcun altro. A volte c'è chi semplicemente scopiazza o poco più ma generalmente non bisogna essere troppo gelosi delle proprie composizioni e nemmeno troppo timidi nel prendere spunto: nella maggior parte dei casi è un interessante, vitale, evolversi delle cose.
Chiaramente non parlo solo dell'ambito musicale ma di tutte le arti, se non della vita in generale!

Anche io non amo "le giornate del..." ed altre celebrazioni la cui utilità è piuttosto inconsistente (un botto e via verso la prossima) ma anche io qualche volta ho tratto spunto da esse per un disegno, un post, una poesiola... Ben vengano anche loro quindi, se qua e là stimolano le idee! 😉

Annamaria ha detto...

Certo, cara Anna, lo scambio, se non è un puro e semplice scopiazzare, può diventare anche cultura quando il contributo degli altri viene interiorizzato e diventa cosa che ci appartiene. E - come scrivi - diventa un interessante e vitale evolversi delle cose.
Mille grazie di questo commento!!!

Arrigo Lupo ha detto...

A proposito di insegnanti, mi viene in mente Nadia Boulanger, che è stata di grande importanza nel '900. Con lei hanno studiato anche Copland e Piazzolla. E' stata anche una delle prime direttrici d'orchestra.

Annamaria ha detto...

Sì, la Boulanger è stata pure compositrice, anche se la sua fama è legata più che altro alla direzione orchestrale e all'insegnamento.
Grazie mille, Arrigo!