mercoledì 8 settembre 2021

Piccoli grandi talenti

Mi piace riprendere l'appuntamento settimanale col mio blog riservando oggi una particolare attenzione ai bambini musicisti. E sono grata all'amica Maria Grazia che - nell'ambito di una delle nostre conversazioni d'altura fra montagne e prati verdeggianti - me lo ha suggerito.

Quando parlo di bambini musicisti, mi riferisco a quei piccoli grandi talenti che destano sempre meraviglia per la loro capacità di percepire lo splendore della musica e di restituircelo con un' abilità tecnica spesso stupefacente in rapporto alla loro giovanissima età.
Certamente, è un dono di natura la facilità con cui essi suonano uno strumento
come lo avessero fatto da sempre, dimostrando non solo sorprendente familiarità con i tasti di un pianoforte, le corde di un violino o nella lettura di uno spartito, ma anche straordinarie doti nel memorizzare testi lunghi e complessi. E non mi riferisco soltanto ai piccoli geni come Mozart con le sue precocissime attitudini nello scrivere musica e capace - appena quattordicenne - di ricordare il "Miserere" di Allegri dopo averlo sentito una volta sola. Al di là dei grandi compositori, ho in mente infatti tutti quei bambini che, con notevole abilità e velocità di apprendimento, sono diventati in breve tempo ottimi esecutori se non addirittura veri interpreti.

Tuttavia, le doti naturali non bastano se non sono adeguatamente coltivate nel tempo e il lavoro che consente di arrivare a certi livelli è sempre perseverante e talora molto duro. Per questo, mi fanno anche un po' tenerezza i bimbini che vedo su youtube, qualche volta italiani, ma più spesso russi, cinesi, coreani e giapponesi che, avviati precocemente allo studio di uno strumento, divengono ben presto capaci di padroneggiarlo.
Numerosi provengono appunto dall' Estremo Oriente e spesso hanno
raggiunto considerevoli risultati grazie a una disciplina ferrea, seppure dai risvolti talora un po' inquietanti. Chi avesse letto l'autobiografia nella quale il celebre Lang Lang ripercorre le fasi della propria infanzia di pianista prodigio - "La mia storia" ed.Feltrinelli (2009) - sa a quale assoluto, schiacciante rigore erano sottoposti questi piccoli sia da parte della scuola ma spesso anche della famiglia.

Certo, i risultati poi ci sono, e un tale rigore riesce a far emergere e sviluppare doti magari impensate. Tuttavia, mi chiedo a volte quale sottile equilibrio un insegnante debba possedere per stimolare le doti degli allievi con giusta severità, senza però spegnere in essi la fiamma dell'amore e il piacere di far musica. Un equilibrio che spesso corre sul filo e si avvale di quella magica alchimia di sentimenti che nasce talora nel rapporto tra allievo e maestro.

Detto questo, oggi vi presento una bimbina prodigio che certo già conoscerete per la fama che gliene è derivata nel tempo visto che oggi ha già 26 anni. Ma nella clip video che vi propongo ne aveva solamente 9.
Si tratta di Aimi Kobayashi, pianista giapponese classe 1995, che interpreta il "Concerto per
pianoforte e orchestra in Re maggiore n.26 K.537" di Mozart, conosciuto anche come "Concerto dell'Incoronazione".
Lo stralcio in video dell' "Allegro" iniziale - peraltro incompleto
perchè privo dei primi 4 minuti - è tuttavia l'unica preziosa testimonianza che youtube ci offre del debutto della pianista nel 2004, accompagnata dalla Kyushu Symphony Orchestra. Per chi invece volesse ascoltarla nell'esecuzione dell'intero concerto, vi rimando alla registrazione del 2006 che potete trovare qui.

Ha solo nove anni dunque la piccola Aimi, ma - ce ne accorgiamo subito! - padroneggia con incantevole disinvoltura il pianoforte, l'orchestra e il testo mozartiano che non conosce soltanto a memoria, ma sembra aver già interiorizzato come ogni musicista di provata esperienza sa fare.
Le sue manine sui tasti ci regalano un'interpretazione fatta di precisione e di una grande
energia, capace tuttavia di ammorbidirsi per sottolineare le varie dinamiche del brano, il piano e il forte insieme al fascino di questa musica così ricca di leggerezza e di splendide invenzioni tematiche. Nella perfetta misura delle note mozartiane la piccola pianista riesce infatti a coniugare forza e delicatezza, impeto e luminosità, fino alla cadenza finale eseguita con mirabile padronanza.

Il gusto che prova nel suonare traspare poi anche dai movimenti del suo corpo. Lo cogliamo dalla sua espressione totalmente compresa nel vivere la musica, ma soprattutto dal gesto della mano sinistra che ogni tanto si solleva dalla tastiera come a rimarcare la bellezza di ciò che la destra suona e quasi ad esprimere più compiutamente il ritmo di quel Mozart che - lo si vede - le canta nell'anima. Piena coordinazione anche con l'orchestra della quale conosce con sicurezza tempi e attacchi.
Ma la cosa per me ancora più toccante - e per favore, guardate il video fino in fondo! - è
l'espressione della piccola interprete al termine del brano quando, dall'estrema concentrazione, passa finalmente al sorriso. Un delizioso sorriso di bimba dalla psicologia intatta, o almeno in apparenza lontana da ansie e patemi d'animo, che si guarda intorno - beata lei! - tranquilla e gioiosa come se avesse semplicemente giocato.

Buona visione e buon ascolto!

(La foto nel riquadro è presa dal web)

 

11 commenti:

Gus O. ha detto...

Un post bellissimo.
Ciao Annmaria.

Annamaria ha detto...

Ciao Gus! E grazie mille!!!

Caterina ha detto...

Ammaliata dal talento straordinario di questa bambina, oggi adulta. Non la conoscevo. Un post bellissimo e ti ringrazio di averlo pubblicato. Buona serata.

Annamaria ha detto...

È incantevole questa bambina nel suo grande talento. Non mi stancherei mai di guardarla per la sua bravura, ma soprattutto per il suo modo straordinario di "vivere" la musica!!!
Grazie a te, Caterina, per l'apprezzamento e buona serata!

Luz ha detto...

Anche a me incanta tutto questo. Che meraviglia. Ho la fortuna di avere un nipote che adora suonare il pianoforte e lo fa sia seguendo il canone dei maestri che seguendo una propria ispirazione. Adora la musica jazz e la realizza con scioltezza. Ha 16 anni. :)

Annamaria ha detto...

Che bella cosa, Luz, che tuo nipote studi musica seguendo i suoi maestri ma anche in maniera autonoma! È un bel modo di coltivare una passione, seguendo le regole ma anche la propria creatività. Vedrai che, giovane com'è, farà strada!
Grazie!

Rossana Rolando ha detto...

Cara Annamaria, sono molto contenta del tuo "ritorno" sul blog. Non ti nascondo che il tuo silenzio ha suscitato in me qualche preoccupazione. E invece... ecco questo articolo gioioso, fresco, venato da qualche giusta riflessione pedagogica e umana. Che grazia in quelle mani di bimba e nel sorriso finale! Grazie! Ti leggo sempre molto volentieri e imparo. Un abbraccio, Rossana.

Annamaria ha detto...

Thank you, anonimo di Jakarta!

Annamaria ha detto...

Carissima Rossana, grazie di cuore della tua preoccupazione per il mio silenzio. Ma - lo avevo scritto alla fine dell'ultimo post prima di Ferragosto - mi sono presa la mia consueta pausa di qualche settimana. Ora sono tornata e spero di poter mantenere i soliti ritmi.
Ti sono molto grata delle tue parole e del tuo apprezzamento. Ti abbraccio forte e ti auguro buona giornata!

Rajani Rehana ha detto...

Please read my post

Annamaria ha detto...

Thank you, Rajani Rehana!