mercoledì 15 settembre 2021

In cerca di leggerezza - 9

A. Sisley: "Rive della Senna a Bougival" - 1876 - (coll. privata)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Settembre - lo sappiamo bene - è un mese significativo per diversi aspetti.
Segna l'inizio della scuola e di un nuovo anno di lavoro anche in altri
settori, ed è momento di scelte e riorganizzazione di tante attività dopo la pausa estiva.
Lo contraddistingue un senso di attesa, il suo guardare al futuro.
Forse settembre cova proprio in sè - se così posso dire - la nostalgia del futuro, di
 ciò che ancora deve accadere ma già si prefigura nelle prospettive e nelle speranze, quasi una sorta di emblema della nostra vita spesso vaga e ansiosa di promesse. Mese delicato dunque, di un fascino che nasce anche dal suo progressivo digradare verso l'autunno e dal suo clima dolcemente indefinito, come sono talora i contorni del suo paesaggio.

"La Senna a Billancourt" (1877) - Philadelphia Museum of Art

Proprio per lo splendore dei panorami, quelle di settembre sono talora delicate immagini di leggerezza ed è proprio questa che oggi mi sembra di ritrovare nei quadri e nelle atmosfere sfumate di un pittore impressionista.

Me lo dicono le sue nuvole ora
 chiare e come portate dal vento, ora più cupe; il mutare di tinte della campagna dal verde al caldo dell'oro, e insieme il lieve scolorare di acque e cieli dal celeste al grigio.
Non so se i dipinti che vedete facciano tutti riferimento all'inizio dell'autunno,
ma mi piace immaginarlo lasciando che a suggerirmelo siano gli impasti di colore così cangianti de "La Senna a Billancourt" o le acque in cui si specchia un cielo più spento nel quadro intitolato "Rive della Senna a Port Marly".

"La barca nell'inondazione a Port Marly" - Parigi, Museo d'Orsay

Si tratta di alcune opere di Alfred Sisley (1839 - 1899), nato a Parigi ma di origine inglese e per alcuni aspetti legato alla tradizione pittorica d'oltre Manica.
È certo la lezione di Monet
e di altri impressionisti che l'artista ha fatto sua e tradotto in tanti dei suoi numerosissimi quadri. Ma alcuni paesaggi come quello della foto in alto - "Rive della Senna a Bougival" - ci riconducono anche al nitore di tanta pittura inglese che Sisley aveva potuto vedere appena diciottenne, nel suo soggiorno a Londra. Così pure, le frequenti rappresentazioni di nuvole non possono non richiamare per certi aspetti quelle dipinte da artisti come Constable e Turner.

"Rive della Senna a Port Marly" - 1875  -  (coll. privata)

Sono state appunto le nuvole ad affascinarmi con la loro leggerezza, sia pure così diversa da dipinto a dipinto. In alcuni più chiare e ariose o aperte a sprazzi di azzurro che illuminano la campagna dorata, in altri più malinconiche e soffuse di un grigiore che si riverbera sul fiume e sul panorama circostante.

Osservando le immagini, si vorrebbe essere all'interno di tali paesaggi per respirarne l'atmosfera: perdersi tra i dettagli de "La Senna a Billancourt", tra i battelli lontani nella profonda ansa del fiume, o contemplare dalla riva folta di vegetazione quel cielo così affascinante, arioso e fosco a un tempo. O ancora indugiare in mezzo alla do!cezza della campagna autunnale come le due figure del dipinto che vedete in alto.

Sono immagini che, con i loro delicati impasti di tinte, appagano non solo gli occhi ma anche il cuore regalandoci, sia pure ancora vaga, la percezione del futuro. E penso sia stato così anche per lo stesso Sisley dato che, nella sua vasta produzione, ha riprodotto più volte gli stessi paesi, le stesse rive della Senna, gli stessi angoli di campagna, cogliendone - come farà poi Monet con la serie delle Cattedrali di Rouen - il fascino delle varie stagioni o delle diverse ore della giornata.
Qui sono cieli ed acque i protagonisti, dall'inondazione al placido scorrere del
fiume. E la varietà di sfumature con cui l'artista ha rappresentato la natura cogliendone lo splendore a volte con tocchi larghi e veloci, altrove con pennellate più sottili e definite, mi pare possa somigliare alla variabilità del clima settembrino, che alterna squarci di azzurro a più pacati riverberi di luce.

E per passare alla musica, torno a Edvard Grieg (1843 - 1907), questa volta al secondo libro dei "Pezzi lirici" per pianoforte, con l' "Elegia" op.38 n.6.
Sia il titolo che l'indicazione agogica - "Allegretto semplice" - ci parlano di una
composizione dai tratti leggeri, pervasa qua e là da dolce malinconia.
Il brano, in effetti, si dipana all'inizio in tono minore ma, insieme al clima nostalgico, si
apre ben presto alla luminosità di una melodia cantabile, giocata - come si legge dallo spartito - prima sulla mano sinistra che sulla destra.
Un'aria ora delicata, ora un poco più impetuosa che, in certi passaggi, può ricordare
Chopin e dove le varie dissonanze ci regalano quel senso di indeterminatezza che - con altrettanta leggiadrìa - troviamo anche nei dipinti di Sisley.

Buon ascolto!

(Tutte le immagini sono prese dal web)

 

9 commenti:

Gus O. ha detto...

Il tuo post è un incanto.

Luz ha detto...

Da sempre adoro l'Impressionismo.
Con quel Impréssion, soleil levant di Monet si aprì una nuova pagina dell'arte, che non fu più la stessa. Immagino cosa sia stato viverlo ai tempi, osservando quei dipinti in una delle gallerie d'avanguardia.

Annamaria ha detto...

Effettivamente i dipinti di Sisley sono un incanto!
Grazie, Gus, e buona giornata!

Annamaria ha detto...

Sì, Luz, concordo con te. Sapessi quanti dipinti di Sisley ho fatto passare prima di scegliere questi quattro, perchè sono tutti uno più bello dell'altro! E l'Impressionismo, da Monet a Pissarro e via dicendo, ha rappresentato una stagione magica!
Grazie e buona giornata!

Rajani Rehana ha detto...

Super blog

Rajani Rehana ha detto...

Read my new post

Annamaria ha detto...

Already seen, trank you Rajani Rehana!

Marina ha detto...

Grazie AnnaMaria, avevo proprio bisogno di un post come questo. La pace e il relax che trasmettono quelle immagini è un toccasana in un momento in cui dentro di me tutto tribola. La musica classica mi aiuta molto e, per fortuna, in casa non manca. Ho bisogno di serenità e di leggerezza e qui trovo sempre una boccata di aria freschissima.

Annamaria ha detto...

Grazie a te, Marina, capisco bene! E in questo periodo in cui tanti triboli diversi possono rendere la quotidianità più affannosa, la contemplazione della Bellezza - che sia in musica o immagini - è sempre terapeutica.
Ti abbraccio forte!