mercoledì 24 gennaio 2018

Coltivare la passione

Oggi il nostro amico Snoopy dirige l'allegra compagnia dei Peanuts.
Questa foto - trovata tempo fa sul web e a dire il vero ancora un po' natalizia - mi è piaciuta subito, e per la simpatia che nutro nei confronti dei personaggi creati da Schulz, e perché sono raffigurati in una delle più belle esperienze che la vita ci possa regalare: cantare in un coro.
Eccoli, sotto la direzione di un serissimo Snoppy: belli, eterogenei, colorati, ma soprattutto profondamente compresi nel loro ruolo.

Già più volte mi è capitato di sottolineare la molteplicità degli aspetti positivi insiti nell'esperienza del canto corale: l'abitudine ad ascoltare armonizzando la propria voce con quella degli altri, l'attenzione alle indicazioni del maestro, il coraggio di mettersi alla prova scoprendo in sè doti ma talora anche limiti e via dicendo.
Oggi però vorrei sottolineare la pazienza e la passione, due elementi che sempre devono camminare insieme in ogni attività. Se manca infatti una passione che accenda il cuore, la pazienza resta fredda e destinata a venir meno col tempo; tuttavia senza di essa, anche la passione più viva resterà vuota e finirà per spegnersi come un fuoco di paglia. 
E' infatti solo tale binomio che permette di perseverare in un compito e - per restare in campo musicale - di reggere, per esempio, una serie di prove passate a ripetere e ripetere per un imprecisato numero di volte lo stesso passaggio perchè risulti perfetto.

Per questo, provo tenerezza e insieme ammirazione per quei bambini formati alla disciplina del canto corale come - per citarne solo alcuni - i componenti del coro della Cattedrale di Berlino che avete ascoltato qui poco tempo fa, quelli del famosissimo Thomanerchor di Lipsia, del King's College Choir di Cambridge, del Tölzer Knabenchor o - per tornare in Italia -  del Coro della Cappella Sistina. 
Mi fanno pensare a terra coltivata con pazienza e perseveranza in vista della fioritura, perchè quella che ricevono attraverso il canto è un'educazione che resterà come fondamento. Essa infatti consente loro di cogliere la bellezza non solo in uno spartito musicale, ma anche in se stessi e negli altri, scoprendo una fonte di gioia cui fare riferimento anche quando l'esperienza di coristi sarà magari solo un ricordo.

Così, in linea con questo discorso, propongo al vostro ascolto proprio il Thomanerchor di Lipsia che ho appena ricordato, in un brano di Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 - 1847). 
Tratto dall' Oratorio "Elias" op.70, è il coro intitolato "Denn er hat seinen Engeln befohlen" che riporta i versetti 11-12 del Salmo 90: "...perchè ha ordinato ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede".
Il canto è molto pacato non solo per la necessità di armonizzarsi con il significato del testo, ma anche per la soavità propria di tante composizioni di Mendelssohn che ritroviamo in vari pezzi - per certi aspetti simili a questo anche se di argomento profano - come per esempio il Lied "Abschied vom Walde".
Osservando la clip-video, ancora una volta mi colpiscono la freschezza e la serietà dei giovani coristi, ma insieme l'intensa direzione di Georg Christoph Biller che li guida cantando il brano senza smettere mai di sorridere. 
Passione, perseveranza e un' attenzione allo splendore della musica che coinvolge tutti, e che in tutti fa affiorare la luce che ciascuno porta in sè.

Buona visione e buon ascolto!

10 commenti:

Leo Pieretti ha detto...

Bel post Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie di cuore! Adoro il canto corale!

eglissima egle ha detto...

Molto carino questo coro.
Grazie Annamaria cara.
Buona serata.
egle




frida ha detto...



Piacevolissimo da ascoltare questo brano e hai ragione quando sottolinei che ci vogliono tanta passione e poi pazienza e perseveranza per ottenere quei risultati che sembrano tanto " naturali " quando si ascolta - di un coro - l'esecuzione finale.
E dato che si tratta di piccoli cantori, l'ammirazione è ancora più sentita e l'applauso scrosciante!

Annamaria ha detto...

Grazie del tuo apprezzamento, Egle, e un abbraccio di buona giornata!

Annamaria ha detto...

Proprio vero, Frida! Dietro i risultati di un coro unito e coeso c'è un lavoro di prove e prove che, talora, può diventare anche estenunante. Infatti - e lo sai bene anche tu - l'attenzione va posta non solo su aspetti ovvi come l'intonazione e la sincronia, ma anche sulle dinamiche musicali in rapporto al significato del testo, sulla pronunzia e su tante piccole, ma importanti sfumature che variano di brano in brano e lo rendono vivo. E quando tutto questo si realizza...si va in Paradiso!!!
Grazie!!!

Stefyp. ha detto...

Molto bella e coinvolgente questa esecuzione che mette proprio in evidenza quanto di più bello può esserci nel canto corale: la spontaneità, l'impegno dei giovani coristi, l'entusiasmo del maestro. Certamente per i non addetti ai lavori tutto sembra essere normale e non si pensa cosa ci può essere dietro al risultato, non si tiene conto della fatica, la pazienza, la perseveranza che come dici tu, non possono coesistere se manca la passione. E la passione per trasmetterla bisogna, prima di tutto, viverla!!
Ciao, carissima.
Un abbraccione, Stefania

Annamaria ha detto...

Infatti, cara Stefania, pazienza e passione, in qualunque tipo di esperienza o di insegnamento, sono inscindibili. L'una aiuta l'altra a reggere l'ordinario, ma anche a recuperare forza e fiducia nei momenti difficili.
E devono essere doti prima di tutto del maestro o comunque di chi guida il gruppo. Come dici tu, la passione per trasmetterla, bisogna prima di tutto viverla!!!
Grazie e un abbraccio di buona settimana!!!

Anonimo ha detto...

Carissima, ho l'enorme fortuna di vivere con una classe di piccoli artisti di soli sei anni.
A loro farò vedere il simpatico coro con i personaggi di Snoopy e il video che hai postato.
Perché ogni bambino possiede una dote eccezionale: la dote della condivisione.
Saper vivere e cantare all'interno di un coro, significa saper condividere molti aspetti, non solo canori.
Io, in classe racconto che viviamo come se fossimo in un'orchestra, ognuno di noi è uno strumento magico, che si accorda perfettamente con l'altro.
Spero, in questo modo, di trasmettere, fin da piccoli, la passione per la musica.
Passione che è il tratto distintivo di chi vive pienamente la vita!
Ps: quanto adoro Mendelsoon
Un abbraccio
Adriana

Annamaria ha detto...

Adriana, che bello e ancora che bello ciò che mi scrivi: insegni anche musica e lo fai con i piccoli!!! Compito difficile, ma entusiasmante.
E' vero, essere in un coro significa anche condividere molto oltre il canto, ed è altrettanto vero che ogni comunità è un po' come un'orchestra dove ognuno fa la propria parte e si accorda con gli altri. O almeno così dovrebbe essere...
Ti ringrazio infinitamente della tua gentilezza e della condivisione di questo piccolo post: quando ho trovato sul web la foto con Snoopy che dirige il coretto dei Peanuts, mi ha preso subito.
Un caro abbraccio e a presto!!!