domenica 15 settembre 2013

Mani

Sappiamo tutti - e mi rendo conto che la considerazione rischia di essere banale - quanto le mani siano strumenti fondamentali della nostra vita quotidiana e delle nostre relazioni tanto che vi sono costantemente coinvolte, dai gesti più semplici a quelli più alti e significativi. 

Dal cibarsi allo scrivere, dalle dimostrazioni di affetto allo svolgimento di un numero imprecisato di lavori grandi e piccoli, sono da sempre protagoniste della nostra vita con la loro sveltezza, la loro abilità, la loro espressività o semplicemente il loro servizio. 

Ma è là dove l'attività dell'uomo si fa creativa che esse diventano, in modo particolare, umili e al tempo stesso meravigliosi strumenti dell'anima.
E' quando diamo una carezza o un abbraccio, ma anche quando un artista dipinge o scolpisce, progetta o scrive, plasma o intaglia, che le mani sono in diretta connessione col cuore per riprodurre sulla tela, sulla pietra e via dicendo, esattamente quella luminosità, quella sfumatura di colore, quella forma nata da una passione che fiorisce dentro.
Mai come nell'attività artistica, infatti, corpo e anima manifestano la loro particolare unità. Basti pensare alla danza, per esempio, o al teatro, dove non solo le mani, ma ogni fibra, ogni muscolo, ogni piccolo gesto diventa espressione di un contenuto.

Ma accade anche quando si fa musica.
Mi ha colpito spesso l'impegno che un concerto richiede a livello fisico: mani, piedi, braccia, occhi, fiato, tutto il corpo è coinvolto in un lavoro di concentrazione, coordinazione e sincronia. Ma protagoniste sono proprio le mani, prima di tutto sugli strumenti a tastiera e poi su quelli a corda, dal violino all'arpa. Tuttavia fondamentale il loro ruolo in ogni sezione di un'orchestra, dalle percussioni fino ai legni e agli ottoni dove il loro lavoro è coordinato anche col fiato.

E sono sempre affascinanti le mani dei musicisti: talora affusolate ed eleganti o snodate ed elastiche, talaltra piccole e magari un po' tozze, ma ugualmente capaci di suonare in modo strepitoso compiendo a volte vere e proprie acrobazie.
Dita che sui tasti o sulle corde prendono e danno vita con tocco stupefacente, delicate o sferzanti, capaci di esprimere energia o infinita dolcezza. Dita che, al di là della perizia tecnica, sono prima di tutto canali dell'anima attraverso cui le note possono fluire con quella pienezza con cui sono state create.  

Penso - ma gli esempi si potrebbero moltiplicare! - alle mani di Anne Sophie Mutter, agili e precise al millimetro nel trarre dal suo violino ogni minima sfumatura di una melodia. O a quelle di Glenn Gould che sembrano segnare anche il ritmo del brano: la destra suona e talora la sinistra per così dire commenta col gesto lo splendore della melodia o anche della singola nota, seguendo un filo interiore che le guida, simili a vere e proprie estensioni del cuore. 
Ma mi attirano anche mani scattanti e imperiose, pacate e carezzevoli quali possono essere quelle di un direttore d'orchestra, che sempre sanno parlare il linguaggio dell'anima in unità inscindibile con essa.

Così, proprio per osservare da vicino lo splendore delle mani, oggi propongo una registrazione live dell'ultimo movimento, "Rondò - allegro", del "Concerto in Do maggiore K.299 per flauto, arpa e orchestra" di Mozart, luminosa composizione della quale ho già pubblicato in passato lAllegro iniziale e l' Andantino .

Qui, la clip video ci permette di cogliere la meraviglia di uno stile fatto di abilità ma prima di tutto di passione, a cominciare dai due protagonisti del brano, arpa e flauto. Incantevole il concitato dialogo tra i due strumenti, dal tocco pacato del solista di flauto a quello elegantissimo e sicuro delle mani dell'arpista in un'interpretazione di grande classe.
Ma bello osservare anche la mestrìa delle dita sui tasti degli strumenti a fiato insieme al ritmo dei pizzicati sui violini.
Mani che riescono ad esprimere ogni sfumatura di intonazione e di timbro, ogni morbidezza o scintillìo della melodia tanto intensamente sono sintonizzate col cuore.
E tra i vari strumenti è quasi una gara di bravura perchè a vincere sia sempre e solo la Musica!!!

Buona visione - che consiglio a schermo intero - e buon ascolto!

18 commenti:

Pia ha detto...

Eccellente questo post, sono d'accordo su tutto.
Mi sono terribilmente emozionata con questo splendido brano di Mozart, l'arpa, l'orchestra, ma soprattutto il flauto, il mio preferito in assoluto.

Annamaria ha detto...

Grazie S.Pia!
Sono felice che ti sia emozionata, significa che ti sei lasciata raggiungere in pieno dall'onda della musica. Questo brano emoziona anche me, anche se qui preferisco l'arpa.
Buon pomeriggio!

Ambra ha detto...

Anch'io preferisco l'arpa. Verissimo quello che dici. Mai come nell'arte si svela l'unicità del corpo con l'anima. Senza questa le mani non potrebbero interpretare l'anima, il pensiero e tradurli in materia o suoni o colori.

Annamaria ha detto...

Grazie, Ambra! Nella musica come nell'arte figurativa le mani, se sanno emozionare, diventano davvero estensioni dell'anima. Se non c'è questa connessione, resta magari la capacità tecnica ma da sola non basta.
Buona serata!

Anonimo ha detto...

...E COSA DIRE DELLE MANI DEI DIRETTORI DI ORCHIESTA???
Bellissimo post.
grazie
luisa

Annamaria ha detto...

Grazie a te, Luisa, di essere passata di qui!
Sì, le mani dei direttori d'orchestra sono qualcosa di magico nel modo in cui si rivolgono a tutti e al singolo strumento, ora pacate, ora scattanti e imperiose. Mani che parlano!!!
A presto!!!

Iride ha detto...

Poche cose sono sensuali come le mani di un musicista

Annamaria ha detto...

Sì, Iride libera, tra il musicista e la musica scatta spesso un amore totale.
Grazie!

Unknown ha detto...

Ripulirsi l'anima col bello

Annamaria ha detto...

Oh sì, Luca, è proprio così!!! E la musica ci regala la sua incantevole trasparenza!!!
Grazie!!!

amicusplato ha detto...

Nella musica mi colpiscono soprattutto le mani del pianista.

Quando le dieci dita sono sopra la tastiera e iniziano a suonare, rimango incantato :-)

Gran bel post, cara Annamaria, e stupendo Concerto :-)






Annamaria ha detto...

Grazie, Antonio del tuo apprezzamento!
Sì, Mozart - come sempre - è un incanto!

Nella Crosiglia ha detto...

Annamaria mia, pensa che la prima cosa che guardo in una persona sono proprio le mani..il loro movimento, la gestualità e mi parlano , mi dicono tante , ma tante cose....
Poi guardo i denti ,il sorriso, e la camminata...altro modo di vedere l'armonia di una persona...Grande bel "pupazzo" il nostro corpo , così vario e mutabile...
Bacio adorata!!!

Annamaria ha detto...

Cara NELLA, è vero! Ci sono tanti modi attraverso i quali cogliere l'armonia di una persona, e il nostro corpo è immensamente rivelatore.
Oltre le mani dei musicisti, in genere delle persone mi colpisce e mi resta impressa la voce.
Del resto, è musica anche quella!
Abbraccione, carissima e grazie!

Anonimo ha detto...

Bellissimo post. Non a caso le mani compaiono in tante poesie e testi di canzoni. Mi vengono in mente "Mes Mains" e "Senza Fine" di Paoli.
Sono davvero strumenti d'arte, sia che si prepari una torta o che si suoni uno strumento.
Grazie per Mozart.
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

Mani come strumenti d'arte, Egle, hai proprio ragione!!!
Sia che stiano preparando un torta, o siano intente a suonare, dirigere, dipingere, decorare, ricamare e via dicendo.
Abbraccioni e grazie!

Lufantasygioie ha detto...

grazie mille di essere passata.
Buon fine settimna

Annamaria ha detto...

Grazie a te, carissim Lu, di essere passata di qui!!!
Un abbraccio!