domenica 23 marzo 2025

Se lo sguardo è femminile - 3


 
Lo sguardo femminile di questo mese è quello di Plautilla Nelli (1524 - 1588) - al secolo Polissena de' Nelli - pittrice fiorentina, secondo quanto scrive il Vasari, tra le prime ad essersi affermata in città nonostante avesse passato la vita in convento. Entrata infatti a soli 14 anni tra le domenicane di Santa Caterina da Siena, aveva avuto tuttavia modo di coltivare la passione per la pittura facendo riferimento ad alcuni disegni che possedeva del pittore Fra' Bartolomeo, come pure ad opere molto conosciute di artisti che avevano operato alla Scuola di San Marco. Il che ci riporta subito a nomi famosi, primo dei quali il Beato Angelico. 

Non era facile a quell'epoca essere una donna pittrice, soprattutto poi se si viveva all'interno di un convento. Ma capacità tecniche e una notevole intraprendenza avevano portato Suor Plautilla a istituire una vera e propria bottega d'arte entro le mura del convento stesso, col pretesto che la vendita dei quadri prodotti avrebbe potuto contribuire al sostentamento della comunità di suore.
Così fu tanto apprezzata che - come scrive il Vasari - "dipinse per le case de’ gentiluomini di Firenze tanti quadri che sarebbe troppo lungo a volerne di tutti ragionare.”  Del resto, le sue opere di carattere sacro erano ben accette dalle famiglie fiorentine che con queste adornavano le loro cappelle private.

Il dipinto che ho scelto è una delle due "Annunciazioni" attribuite alla pittrice dal Vasari, ma recentemente anche dalla studiosa statunitense Catherine Turrill che di Plautilla ha rivalutato la figura artistica.
L'opera - scoperta a Firenze nei depositi di Palazzo Vecchio e restaurata nel 2017 - in
apparenza non è diversa dalle tante tavole sullo stesso tema realizzate nel corso del tempo e soprattutto nel Cinquecento. L'iconografia è quella che si osserva anche altrove: architetture rinascimentali inquadrano i due protagonisti dell'evento, a volte separati da una colonna, mentre lo sfondo si apre su di un morbido paesaggio e dall'alto piove la luce dello Spirito Santo.
Così è anche nella rappresentazione di Plautilla. Ma allora perchè l'ho scelta e che
cosa mi ha colpito in essa di tanto speciale?




















Il fatto è che, mentre Maria ricalca atteggiamento e movenze simili ad altre raffigurazioni, l'Arcangelo Gabriele no! È stato proprio lui a prendermi con quegli occhi spalancati e lo sguardo serio e attento che potete osservare nella foto in alto.
Nella posa composta che lo vede in ginocchio col giglio tra le mani, niente di nuovo
rispetto al passato; ma nella sua espressione sì, perchè essa comunica un moto di stupore insieme a un senso di attesa unito, forse, a una punta di ansia. Sembra quasi che, consapevole dell'importanza dell'annunzio che reca, Gabriele si stia per un attimo interrogando su quale sarà la risposta della Vergine e resti lì sospeso, per qualche secondo, in trepida attesa. 

Il quadro mi fa venire in mente uno dei Sermoni di San Bernardo in cui il Santo afferma proprio questo. Riferendosi infatti all'Arcangelo che aspetta una risposta, immagina che non solo lui, ma l'intera corte celeste sia rimasta per qualche istante in sospeso, aspettando con ansiosa impazienza il consenso di Maria che avrebbe aperto un nuovo capitolo per tutta l'umanità. Come se tutta la creazione per un momento avesse trattenuto il respiro, in attesa di quel fiat che avrebbe cambiato la storia.
Ecco, mi pare che Suor Plautilla, a differenza di altri artisti, abbia sottolineato tale
aspetto facendo affiorare dallo sguardo di Gabriele, insieme al suo stupore fanciullesco di fronte a Maria, anche una lieve ombra di apprensione, cosa che la pittrice avrà desunto non solo dalla conoscenza dei Sermoni di San Bernardo, ma forse anche dalla propria capacità introspettiva.

E per passare alla musica, vi propongo un antico quanto conosciutissimo brano, il cui testo risale secondo alcuni al VI e secondo altri al IX secolo. Si tratta di "Ave Maris Stella", inno che veniva e viene ancora oggi cantato nelle festività mariane e che mi sembra adatto a questi giorni che precedono il 25 marzo in cui si celebra proprio l'Annunciazione.
Tra i tanti compositori che, dal Rinascimento ad oggi, lo hanno musicato, ho
scelto Edvard Grieg (1843 - 1907) per la bella armonizzazione del cantico in una serie di passaggi più sommessi alternati ad altri più accesi. Luminoso il cambio di tonalità alla quinta battuta dall'inizio sull' atque e poi ancora nella ripresa sull'ut.
Ma a dar vita alle note del compositore norvegese qui è soprattutto lo splendido
gruppo corale dei VOCES8 che, con delicatezza e intensità, raggiunge un suono in cui cogliamo sia le sfumature delle singole parti che l'equilibrio complessivo in un' interpretazione di sublime trasparenza.

Buon ascolto!

(Le foto sono prese dal web)

5 commenti:

Marina ha detto...

Sai, invece, cosa ha colpito me del quadro (bello): le mani incrociate della Vergine, che sanno di preghiera e di abbandono alla fede e poi lo stravagante abbigliamento dell'Arcangelo Gabriele, molto paggesco, come dire! In fondo Gabriele serve una corte regale, se vogliamo! :)
Il brano mi fa riflettere sulle tue impressioni: su questa attesa della risposta di Maria ed è un ottimo sottofondo musicale.

Annamaria ha detto...

Sì, è un po' da paggetto l'abbigliamento dell'angelo e mi trovo d'accordo con la tua osservazione! E mi fa piacere che anche il brano ti sia piaciuto!
Grazie!

Arrigo Lupo ha detto...

Questa volta mi concentro sull'arte visiva, con uno sconfinamento teologico, ma di musica non ne parlo. L' Annunciazione che più mi ha colpito, tra quelle che conosco, è quella di Lorenzo Lotto, anche per la presenza del gatto spaventato. C'è il Padre eterno ordinante dall'alto e l'Arcangelo Gabriele esegue l'ordine con decisione; difronte a una tale manifestazione di potenza è difficile non essere spaventati. All'opposto, ci sono quadri dove Gabriele si inginocchia davanti a Maria, in almeno uno Maria, ex post, è posta in trono. La mia opinione personale è che Ortodossi e Cattolici, sopratutto i Cattolici, danno un'importanza eccessiva a Maria. Poi, in ambito protestante ci può essere l'eccesso opposto; una volta un pastore mi disse "beh, Gesù doveva pur avere una madre". Io sono un cattolico critico, con grande ammirazione per Hans Kung (che tra parentesi, era prete ma si dichiarava piuttosto molto freddo nei confronti del culto mariano).

Arrigo ha detto...

nella parentesi in fondo mi è rimasto il "molto" che avevo corretto in "piuttosto", mi pareva eccessivo

Annamaria ha detto...

Molto bella l'Annunciazione del Lotto che citi, Arrigo, mi pare sia quella di Recanati. Qualche critico ha detto che il gatto è il demonio che fugge spaventato all'arrivo dell'Angelo. Sempre del Lotto a me piace molto anche l'Annunciazione conservata nella Parrocchiale di Ponteranica. Lì, l'Angelo tutto in rosa è stupendo.
Originale è anche quella del Guercino, dove la Madonna è sola in preghiera e in cielo vediamo Dio padre che sta dando istruzioni all'Angelo che non è ancora partito.
Quella a me più cara invece è l'Annunciazione del Bergognone, un po' perché si trova a Lodi nella chiesa dell'Incoronata e io sono nata a Lodi; poi perché sullo sfondo della stanza si aprono in prospettiva logge e cortili che ricordano molto quelli di alcune antiche dimore della mia città.
Ti ringrazio!