martedì 16 maggio 2023

Un Prokofiev sublime!

Mi risuona in testa da giorni il brano di oggi, un pezzo che ho scoperto da poco ma che mi ha affascinato al pari di altri dello stesso autore.
Mi riferisco a Sergej Prokofiev (1891 -
1953), compositore che ho amato fin dalla giovinezza non solo per la celebre fiaba musicale intitolata "Pierino e il lupo", ma soprattutto per l'incantevole Larghetto della "Sinfonia classica" che ho pubblicato qui tanti anni fa, quasi agli esordi di questo blog. 

Avevo allora un piccolo bagaglio di musiche delle quali ero perdutamente innamorata e all'inizio, prima di aprirmi ad altri autori e altre suggestioni, avevo dato subito fondo a quelle che amavo tale era la gioia di poterle condividere. Di quel brano di Prokofiev m'incantavano la leggerezza dolce e ritmata, l'orchestrazione ricca di fremiti e l'atmosfera innovativa, nonostante l'appellativo di classica della sinfonia per i riferimenti allo stile di Franz Joseph Haydn. A suo tempo - nel post che, se volete, potete ritrovare qui - avevo scritto che quella musica mi faceva pensare a spazi sconfinati e insieme a un passo di danza, ma anche il brano di oggi - per quanto diverso - mi lascia una simile suggestione.

Si tratta del secondo movimento, "Andante assai", dal "Concerto per violino in sol minore n.2 op.63" del quale ho scelto un video con la partitura. Osservandola infatti, si può apprezzare meglio l'andamento dei singoli strumenti e la presenza delle terzine che vanno a fondersi con il differente ritmo orchestrale in una sorta di divergenza metrica.

Il brano si apre con un delicatissimo pizzicato degli archi accompagnato dal clarinetto, cui poi si sovrappone il violino solista con un tema dolce e cantabile a somiglianza di un passo lieve, una voce pacata che ci guida nel solco di una riposante melodia. Questa viene ripresa e arricchita di fioriture nel progressivo dialogo con il flauto, fino a un' apertura di grande intensità orchestrale a 3,14 dall'inizio, simile a un'aria che, se prima saliva timida, poi prende il volo per librarsi più sicura. È un luminoso risveglio delle varie voci strumentali, un meraviglioso colpo d'ala che ci regala una sorta di visuale dall'alto quasi fossimo attraversati da un più ampio respiro.

Segue una sezione animata e dissonante nella quale peraltro alcuni passaggi, per i frequenti cambi di tonalità, ci rimandano all'atmosfera del celebre balletto "Romeo e Giulietta". Ed è qui che - dopo un seguito di battute ora accese ora più lente - accompagnato dal ritmo sommesso dei pizzicati, a 7,25 dall'inizio torna il tema iniziale con una delicatezza che non esito a definire sublime. È un'aura di salvezza dopo la tempesta, uno spiraglio di luce dopo il buio, è la melodia che riprende dolcemente il volo per proseguire sui virtuosismi del violino e concludersi poi accompagnata dagli altri strumenti.
Una musica di cui innamorarsi al primo ascolto, destinata a restare nella nostra fantasia per dipanarvisi con libertà
. Io me la immagino infatti danzata con passo leggero e con una grazia pari a un respiro d'anima ora delicato, ora più intenso, ora di nuovo lieve.

Il violino solista qui è Maxim Vengerov mentre a dirigere la London Symphony Orchestra è Mstislav Rostropovich, a mio modesto avviso in una tra le migliori interpretazioni del brano presenti su youtube. La voce del violino infatti è un sogno, e le terzine dei pizzicati con cui la melodia si apre quasi fiorendo dal nulla hanno quella delicatissima e calibrata lentezza che fa di questo pezzo un vero incanto.

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

4 commenti:

Arrigo Lupo ha detto...

Concordo, è sublime, come il movimento lento della Sonata per piano n.7. Prokofiev è grandissimo.

Annamaria ha detto...

Sublime, sì. Grazie mille, Arrigo!

Marina ha detto...

Lo stile di Prokofiev è inconfondibile. Io ho amato il balletto di Romeo e Giulietta, nella traduzione al pianoforte (mio figlio ha vinto un concorso con quel brano) e poi ho continuato ad apprezzarlo in un'altra opera, la sonata n. 2, particolare , ma davvero sorprendente. La conosco sempre grazie agli studi di mio figlio, è lui che porta in casa la bellezza della musica classica. Aggiungo questa esecuzione: non la conoscevo e mi piace molto. Grazie.

Annamaria ha detto...

Avere la casa piena di musica suonata magistralmente da un figlio dev'essere fantastico, Marina!
Fagli ancora complimenti da parte mia, ed evviva Prokofiev!!!
Grazie a te.