domenica 3 luglio 2022

Fare del buon pane...

Sì, l'avete riconosciuta!
È lei, Maria
João Pires: pianista portoghese classe 1944, da sempre una delle più delicate interpreti di musica classica del nostro tempo. Delicata nel tocco, nel fraseggio, nella sua capacità di equilibrare energia e dolcezza e di far cantare le più piccole sfumature di uno spartito.

Bambina prodigio e concertista in giovanissima età, ha suonato con le
orchestre più prestigiose al mondo e la sua carriera è segnata da numerosi riconoscimenti e mirabili incisioni di autori tra i quali spiccano Chopin, Mozart, Schubert e Bach.

Di lei, splendida donna ieri e oggi, mi hanno sempre colpito la discrezione e la riservatezza, ma più ancora quella capacità di vivere interiormente la musica che - se pure è dote insita in ogni autentico musicista - affiora dal suo sguardo in modo ancora più intenso e immediato. È un processo di interiorizzazione che si trasmette alle note e che fa delle sue interpretazioni un vero e proprio fluire d'anima.
All'apparenza fragile e minuta, a me è sempre parsa tuttavia una di quelle donne fatte di fil di ferro, dotate di un' energia prodigiosa e capaci di fronteggiare ogni imprevisto. Il più famoso, registrato in un video divenuto virale che vi riporto qui, si è verificato durante un' esibizione ad Amsterdam, se non erro nel 1999.

È in programma un concerto di Mozart ma, alle prime note dell'introduzione, la pianista si accorge con terrore che l'orchestra sta suonando un pezzo diverso da quello per cui si è preparata e del quale non ha con sè neppure lo spartito. Tenta di farlo intendere al direttore che è Riccardo Chailly il quale la incoraggia con calore a suonare lo stesso: si tratta infatti di un concerto che lei stessa ha eseguito nella stagione appena precedente e certo sarà ancora vivo nella sua memoria. Così - in apparenza calma, ma possiamo immaginare con quale tumulto in cuore - la Pires inizia a suonare e porta a termine una interpretazione perfetta, senza errori nè il minimo vuoto di memoria.
Memoria quindi, ottime capacità interpretative, ma anche prontezza di spirito e nervi
saldi all'ennesima potenza!

Da qualche anno la pianista ha ridotto la sua attività concertistica e ha scelto di dedicarsi all'insegnamento della musica e del canto corale ai più piccoli e più svantaggiati. Sulle motivazioni di tale scelta e sul significato che ha per lei la musica, mi piace riportare qualche stralcio di un'intervista fattale da Giuseppe Videtti e pubblicata su Repubblica il 13 luglio 2018. Alle domanda su quali rinunce la pianista ha dovuto affrontare per diventare una delle più acclamate interpreti del mondo la Pires risponde:

«Non parlerei di sacrifici ma di sforzi. Ho lavorato sodo per uno scopo: la ricerca del mio mondo spirituale; la musica è il solo mezzo che ho per entrare in contatto con me stessa, qualcosa che va oltre il pubblico, il palcoscenico, la standing ovation; la musica è il confine tra il materiale e il soprannaturale, il linguaggio che mi aiuta a decifrare l’inconosciuto».

E più avanti:

«L’istruzione è l’unica risorsa che il genere umano ha per salvarsi. Ho sempre pensato che sia indispensabile investire nelle scuole, l’ho sentito come un dovere. Viviamo in un mondo sempre più materiale in cui i valori traballano, le tradizioni sono trascurate, la storia dimenticata, le arti relegate a una élite o strumentalizzate a fini commerciali. Dobbiamo aprire gli occhi e renderci conto che questo ci condurrà al disastro. Investire sulle scuole e sui bambini vuol dire lavorare per un mondo popolato da cittadini consapevoli».

E ancora:

Dobbiamo insegnare ai bambini a lavorare per la loro felicità prima che per il profitto. E ai giovani artisti, insegnare a trovare la libertà all’interno dei propri limiti. È un percorso spirituale, non materiale».

Una donna dai valori saldi, ma al tempo stesso capace di far fronte ad aspetti pratici della vita. Dicono che nella fattoria dove attualmente risiede, in Brasile, sappia fare anche dell' ottimo pane. Del resto, lei stessa ha dichiarato:

«Fare del buon pane e suonare bene è un po’ la stessa cosa».

Ed è bellissimo che il far musica sia paragonato all'offerta di un nutrimento cosi essenziale!

Allora ascoltiamola in un brano di Franz Schubert (1797 - 1828) che molti conosceranno magari per averlo suonato. Si tratta del celebre "Improvviso in Mi bemolle maggiore n.2 op.90 D 899": pezzo molto vario nel suo andamento, che si apre con una leggerissima fioritura di note, un andirivieni degno di un moto perpetuo, ma che va facendosi poi drammatico rivelando il tormentato mondo interiore del musicista. Un brano considerato talora dai contemporanei di Schubert come pezzo di puro intrattenimento o finalizzato solo allo studio e non all'attività concertistica, mentre in realtà ha un'intensità e un afflato romantico che vanno ben al di là del semplice esercizio.

Poichè in passato - qualche volta e indegnamente - ho tentato di suonicchiarlo, ho sempre ascoltato su youtube varie esecuzioni di questo Improvviso, senza trovarle però pienamente soddisfacenti: ora tecnicamente perfette ma troppo accademiche, ora buttate un po' là con sonorità a volte eccessive.
L' interpretazione di Maria
João Pires invece - a mio modesto avviso - da un lato riesce a tradurre la leggerezza in un soffio di note lieve come un respiro e, dall'altro, sa arricchire i passaggi più sonori con calibrata energia e profonda intensità drammatica.

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

4 commenti:

Carmine ha detto...

Molto interessante, mi piace quello che l'artista ha elaborato dalla sua esperienza, non è sempre cosi, molto persone non riescono ad interiorizzare e ad rielaborare il loro vissuto, ci vuole intelligenza per fare questo se mi posso permettere

Annamaria ha detto...

Sono d'accordo con te, Carmine, ci vuole intelligenza. Ma non sono pochi gli artisti che, almeno nel campo della musica, sono riusciti a elaborare la loro esperienza per farne oggetto di condivisione.
Grazie di essere passato qui e buon pomeriggio!

Stefyp. ha detto...

Non ho avuto occasioni di sentire altre interpretazioni di questo brano, ma trovo lo stesso notevole, le dita volano sui tasti con trasporto e determinazione. Molto bello ascoltarlo. Buon pomeriggio cara Annamaria, un abbraccio

Annamaria ha detto...

Maria Joao Pires, a mio modesto avviso, ha una personalità straordinaria, sia come pianista che come donna impegnata nel sociale. Sì questa interpretazione è splendida.
Grazie e buona giornata!