sabato 5 marzo 2022

"Otche Nas"

P. Picasso : "Guernica" . Madrid, Museo national Centro de Arte Reina Sofia

 

Di fronte a una guerra sempre più gravida di minacce e di orrori, si può essere indotti a pensare che ogni parola che non si traduca in vibrante grido di protesta o in concreto aiuto alle vittime suoni stonata o inutile.
Troppo facile parlare - come peraltro sto facendo io - dalla sicurezza della propria
vita e nella tranquillità delle proprie giornate!
Mi vengono in mente, infatti, i versi iniziali della poesia con la quale Primo Levi
apre il suo libro più famoso:

"Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no..."

E l'elenco potrebbe continuare ricordando quanti oggi vedono la propria esistenza sconvolta dalla guerra.
Così, lascio che a parlare siano le note, nella convinzione che a salvare il mondo
sarà la Bellezza, coniugata in tutte le forme d'arte e in una cultura che - se davvero è tale - coltiva, alimenta, arricchisce e affratella. E la musica, dal canto suo, non conosce confini geopolitici, perchè parla il linguaggio libero e universale del cuore.
Il brano che ho scelto è il Padre Nostro di Nicolai
Rimsky-Korsakov (1844 - 1908) : "Otche Nas" op.22 n.7, un sublime canto corale che - come quello ancor più celebre di Kedrov che potete ritrovare qui - ha la struggente intensità degli inni ortodossi, aperti a profondi accenti di fede e di speranza.

Buon ascolto!

 

6 commenti:

Trutto ha detto...

love your thoughts and music

Annamaria ha detto...

Thank you, Trutto!!!

Rossana Rolando ha detto...

Siamo in piena sintonia. Dice Gadamer:
“La cultura [vera] non è ciò che occupa il tempo libero, ma la cultura è quello che può impedire agli uomini di accanirsi l’uno contro l’altro e di essere peggiori di qualsiasi altro animale. Peggiori. Perché gli animali non conoscono come gli uomini la guerra, cioè il combattere contro i loro simili fino all’annientamento.”
Grazie, un caro saluto.

Annamaria ha detto...

In piena sintonia, sì!!! E quanto dice Gadamer è verissimo.
La cultura non è un optional, ma un fondamento essenziale alla convivenza.
Grazie a te, Rossana, e un abbraccio!!

Stefyp. ha detto...

Cara Annamaria sull'idea che la bellezza salverà il mondo ho qualche dubbio, purtroppo, credo possa salvare noi stessi a vedere meno bui certi momenti, la musica per prima... (avrai notato, penso, certe immagini passate sui telegiornali di un giovane che suonava il pianoforte in mezzo alla distruzione, o di quella bambina che cantava nel bunker... in Ucraina) La cultura è necessaria e importante, su ciò non ho alcun dubbio, ma ci sarà sempre l'uomo a cui non basterà e prenderà ad annientare i suoi simili...
Buona giornata, un abbraccio forte, Stefania

Annamaria ha detto...

La tua osservazione è molto realistica, cara Stefania. Certo, la bellezza aiuta noi stessi e ho visto anch'io le immagini cui fai riferimento. Ma se la cultura è un modo per assimilare certi valori, potrebbe anche cambiare il mondo contrastando la sete di potere.
Purtroppo questo non sta succedendo...ma non perdiamo la speranza nonostante la gravità della situazione!
Grazie di essere passata qui e un abbraccio grande!