venerdì 14 gennaio 2022

Singolari intrecci musicali

Ieri ho disfatto il presepio.
In teoria, secondo una tradizione ormai in disuso, andrebbe tenuto fino al
 2 febbraio, festa della Presentazione al Tempio e insieme della Candelora che, nel vecchio calendario liturgico, concludeva il tempo del Natale.
Qualche volta in passato ho atteso proprio
quella data, invece quest'anno, mossa da esigenze pratiche, l'ho smontato prima anche se un po' mi dispiace.

Come scrivevo in un vecchio post sullo stesso argomento, il giorno in cui si disfa il presepio insieme ai vari addobbi natalizi, per me è sempre uno dei più tristi dell'anno. Per di più, tempo fa segnava anche la fine delle mie vacanze e la ripresa del lavoro con tutti i pensieri e gli impegni conseguenti, mentre oggi che sono da anni in pensione, il ritorno a un periodo - diciamo così - ordinario è meno traumatico.
Ciò non toglie, però, che riporre nelle varie scatole statuine, muschio, angeli, stelle e capanna,
non mi susciti qualche momento di riflessione più che altro sui giorni che passano troppo in fretta. Sembra sempre di aver fatto le stesse cose appena ieri...non è così?!
Forse anche per questo, a me che ho sempre più bisogno di lentezza non è mai
piaciuto quel detto sull'Epifania che tutte le feste si porta via.
No, calma! Il Natale - quello vero e non contrabbandato dal consumismo - non si
fa portare via dal calendario! Così, anche se l'atmosfera esteriore della festa è ormai svanita, oggi vi propongo un brano ancora in parte natalizio.

Si tratta di una sorta di singolare contaminazione tra due pezzi molto conosciuti con un risultato a mio avviso entusiasmante.
Autore di questa rielaborazione
è Paul Fey, organista tedesco appena ventiduenne che, nonostante la giovane età, ha già al suo attivo alcuni incarichi presso la Thomaskirche e la Propsteikirche di Lipsia.
Dotato di verve interpretativa e di capacità d'improvvisazione, Fey ha
preso due brani decisamente famosi e nella sua "Toccata on Adeste fideles" ha fatto qualcosa che può sembrare un po' un gioco:...li ha sovrapposti, intrecciandoli l'uno all'altro!
Il primo, suonato talora ai matrimoni e riconoscibile per la sua effervescente energia, è la "Toccata" dalla
"Sinfonia n.5 op.42" di Charles-Marie Widor (1844 - 1937), che - tra l'altro - ho già pubblicato anni fa.
Il secondo è il celeberrimo "Adeste fideles" attribuito, sia pure con qualche incertezza,
a John Francis Wade (1711 - 1786).

Fey inizia dal pezzo di Widor che fa da introduzione e accompagnamento, ma è l' "Adeste fideles" ad entrare poi come vero e proprio tema del brano.
Contrariamente a quanto ci aspetteremmo, la "Toccata" - che costituisce per così dire la base musicale - è suonata sulle tastiere manuali, mentre la melodia dell' "Adeste fideles" che invece è il tema, sulla pedaliera.
Interessante il fatto che qui il nostro organista riproduca lo stesso scambio di ruoli
presente nella versione originale della "Toccata" in cui alla parte manuale - tra arpeggi della destra e accordi della sinistra - Widor ha riservato proprio la funzione di accompagnamento, mentre il tema viene suonato sulla pedaliera.
Inoltre Fey, non solo intreccia i due brani, ma in taluni passaggi crea anche un'armonizzazione nuova rispetto ai
testi originali, riprendendo la melodia natalizia in tonalità minore e aprendo squarci inusitati fino alla bellissima, solenne e grandiosa conclusione.

Un'operazione affascinante e forse per i puristi un po' discutibile.
A me tuttavia piace proporvela, perchè mi è parso apprezzabile questo giovane
organista che sbriglia la propria fantasia a trarre dall'antico il nuovo e, da bellezza, altra sfolgorante bellezza. 

Qualora il video non si aprisse in tutti i dispositivi, vi lascio il link del collegamento a youtube:

https://www.youtube.com/watch?v=7Eciero_f5Y

 Buon ascolto!

(Nella foto, presa dal web, particolare dell' "Adorazione dei Magi" di Gentile da Fabriano. Firenze, Uffizi)

 

2 commenti:

Gus O. ha detto...

Musica molto bella.
Ciao Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie, Gus! Sono contenta che questa rielaborazione ti piaccia.
Buona domenica!