Esprimono sensibilità o freddezza, pignoleria o superficialità e via dicendo; possono raccontare intere vicende esistenziali, o farcele soltanto immaginare...
Se poi ad osservare non è lo sguardo di una persona qualunque, ma l'occhio attento di un pittore, allora anche un semplice tratto fisico potrà rivelargli dimensioni nascoste che la sua mano esperta porterà sapientemente alla luce.
Gerrit Dou: "Donna anziana che legge" Rijksmuseum, Amsterdam |
Affiora da un fondo scuro in cui - a somiglianza di tanta ritrattistica del Seicento - mancano i segni di una sia pur minima ambientazione.
Eppure, proprio da questo trae rilievo il minuzioso realismo della rappresentazione, insieme alla capacità introspettiva dell'artista.
Seria e quasi severa, nel suo pesante mantello bordato di pelliccia così come il copricapo trattenuto da una fascia, la donna ha in mano un libro voluminoso dove la fitta scrittura è interrotta da un disegno, probabilmente ad illustrare un episodio biblico.
Rembrandt: "La profetessa Anna" - Rijksmuseum, Amsterdam |
Potrebbe essere davvero un'anziana madre, una persona semplice e pratica che impegna il suo tempo nella cura dei familiari, ispirando il proprio comportamento ai valori indicati dal testo biblico.
Scopriamo così che, ancora una volta - dopo le numerosissime rappresentazioni medioevali e rinascimentali della Vergine Maria - la pittura ci consegna altre immagini di donne col libro.
Compare infatti nel Seicento, accanto a quella precedente, un diverso tipo di iconografia che proprio col libro per eccellenza - la Bibbia - raffigura tuttavia donne anziane.
Per esigenze di brevità, riporto solo due esempi: "La profetessa Anna" e "Donna anziana che legge", titoli che - in realtà - sottintendono sempre la rappresentazione della madre dell'artista.
Anche in questo caso, le figure emergono dal buio ed è la luce - in un contrasto di sapore caravaggesco - a farne affiorare i tratti.
Ma se nel quadro di Gerrit Dou tale contrasto risulta smorzato, in Rembrandt è forte, e la luce - più che sul volto delle donne - si focalizza sul libro. Bellissima, nel primo esempio, quella mano rugosa che vi si appoggia, forse per aprire meglio la pagina o forse in segno di cura per il testo, quasi fosse una carezza!
Rembrandt: "Donna anziana che legge" (coll. privata) |
E per passare alla musica, mi piace associare a queste immagini un brano di Francois Couperin (1668 - 1733). Si tratta de "Les ombres errantes" tratto dal XXV ordine e IV libro dei "Pieces pour clavencin".
Il pezzo, qui trascritto per pianoforte, si dipana lento e fonde leggiadrìa a solennità. Se infatti da un lato ci regala le frequenti fioriture e gli abbellimenti tipici dello stile del compositore francese, dall'altro è caratterizzato da una compostezza talora severa che mi pare possa armonizzarsi con il clima di attenta meditazione di questi dipinti.
Buon ascolto!
10 commenti:
E' sempre un piacere ascoltare il Couperin di Tharaud.
Grazie per l'articolo, che ho gradito molto.
Bella questa sintonia musicale!
Grazie, Claudio, e benvenuto qui!
Bellissimo il tuo commento suo dipinti che hai postato e, come tua abilità di sempre, sei riuscita a trovare il pezzo di Couperin di Tharaud che li accompagna meravigliosamente.
Grazie, cara.
Un abbraccio.
egle
Pensavo fosse più difficile, cara Egle, trovare un brano adatto a questo post. Invece Couperin - e Tharaud - me ne hanno offerto subito lo spunto.
Grazie e buona serata!!!
Livello sempre altissimo dei tuoi post, la grande capacità ci coniugare l'arte pittorica e arte musicale in un tema unico per nulla banale.
Sei molto gentile, Carmine, e ti ringrazio di cuore. Ma io non faccio altro che mettere in evidenza la bellezza che altri - pittori e musicisti - hanno creato. E ti assicuro che è un lavoro appassionante che mi dà una grande gioia!
Ti abbraccio!!
La dolcezza composta, quasi intimistica, di questo brano ben si abbina a quella dei dipinti che come è tuo solito hai saputo leggere in maniera eccellente, notevoli nel loro genere per espressività e tratto.
Carissima Annamaria, bellissimo post, grazieee.
Un forte abbraccio e buon pomeriggio, Stefania
Grazie, cara Stefania! Mi avevano colpito molto questi dipinti proprio nei loro particolari che mi sono parsi subito rivelatori di tante cose! Sai quando un'immagine ti parla? Ecco!
Ti abbraccio forte e ti auguro buona serata!!!
Elisabeth e François. Elisabeth Jacquet de la Guerre è vissuta nello stesso periodo di François Couperin. Non so se si conoscevano di persona. Lei pubblicò i suoi lavori per clavicembalo molto prima di lui, iniziando nel 1687 e la sua musica è più vicina a quella dei predecessori di François.
Grazie mille, Arrigo, di queste notizie che non conoscevo. Interessante il lavoro, spesso dimenticato, di tante compositrici. Buona giornata!
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