Tuttavia - almeno geograficamente - dobbiamo volare lontano dagli autori che siamo soliti frequentare, perchè ci recheremo fino in Giappone ad ascoltare le note di due compositori contemporanei.
Si tratta di Yoko Kanno, classe 1964, e del marito Hajime Mizoguchi, nato nel 1960. Nomi forse in Occidente non conosciuti da tutti, ma in Oriente molto famosi: lui per essere violoncellista e compositore, ma soprattutto lei per aver scritto, suonato e arrangiato nel corso di una carriera trentennale, prima musiche per videogiochi e poi alcune tra le più memorabili colonne sonore di film di animazione giapponesi.
Yoko Kanno si è trovata infatti a lavorare con registi della levatura di Shoij Kamawori prima e Shinichiro Wanatabe poi, dando prova di grande genialità nell' immedesimarsi in personaggi e situazioni attraverso la musica.
Ma è stato su "I cieli di Escaflowne" - serie tv del 1996 in ventisei episodi, divenuta poi film di animazione - che Kanno ha dimostrato una spiccata disinvoltura nel catturare sensazioni e muoversi tra generi musicali diversi, dote divenuta in seguito uno dei suoi caratteri distintivi.
Confesso che non sono mai stata attratta da pellicole di fantasia e fantascienza, con storie di mondi alieni e dispositivi robotici da combattimento, anche se qui la lotta tra il bene e il male si conclude con la speranza che l'amore possa neutralizzare la tendenza dell'uomo alla guerra.
Non mi aspettavo quindi una colonna sonora come questa che - invece - mi ha sorpreso e affascinato per la bellezza e la varietà dei brani che riecheggiano stili differenti conducendoci da un'epoca all'altra.
Yoko Kanno si muove infatti dall'orchestrazione classica all'elettronica, da pezzi romantici a brani dove aleggiano ricordi ora di musica araba, ora celtica, mentre altrove ci riporta al jazz o - indietro nel tempo - alla suggestione del gregoriano. Aspetti che testimoniano una formazione poliedrica che si allontana dalla tradizione esclusivamente giapponese, per accostarsi alla musica d'impronta occidentale rielaborandola liberamente.
Per questo, è stata definita dai critici un "camaleonte musicale", capace in modo insuperabile di cambiare genere aprendosi a ritmi e melodie diverse.
Il brano che desidero condividere qui s'intitola "Eyes", tratto dall'album "Escaflowne - Over the Sky", primo cd della serie che la musicista ha realizzato in collaborazione con Hajime Mizoguchi.
Un pezzo di forte e immediata suggestione, dalla struttura peraltro molto semplice che si può suddividere in tre parti: il delicato tema iniziale in Do Maggiore, il passaggio centrale più maliconico dove affiora la voce acuta del violino solista, e il finale che riprende l'aria d'inizio con crescente intensità orchestrale.
Una musica che, se da un lato ci riporta echi tardoromantici, passaggi ora più intimi e ora più profondi che spalancano in noi squarci di mistero, dall'altro - come si osserva dallo spartito nel riquadro - presenta la struttura polifonica di un antico corale e di questo mi sembra abbia pure la solennità.
Una solennità che ci accompagna fino alla conclusione dove il brano si chiude su di un accordo di tonica che risuona a lungo, pacatamente, mentre un profondo senso di pace va a pervaderci il cuore.
Buon ascolto!
6 commenti:
Carissima, è una musica di una straordinaria dolcezza che crea una magia particolare.
Yoko kanno ha il dono di condurci in un paesaggio musicale di straordinaria bellezza.
Ti ringrazio infinitamente per queste tue scelte, per regalarci musiche che testimoniano la forza straordinaria dei compositori, al di là del tempo, al di là delle mode.
un abbraccio
Adriana
Grazie a te, Adriana! A dire il vero, certe scelte come questa sono dettate anche dalla mia curiosità perchè - come scrivevo nel post - non ho mai amato generi di fantasia e fantascienza. Ma navigare su youtube lasciandosi guidare non solo da un'idea precisa, ma proprio dalla curiosità mi ha permesso ultimamente di fare scoperte interessanti.
E la musica di Yoko Kanno con la sua particolare dolcezza è una di queste.
Un abbraccio di buona serata!!!
Musica dolcissima e a me sconosciuta mentre, nella sua armonia, mi pare di averla ascoltata in tante composizioni del nostro Occidente. Una bella scoperta che accarezza il cuore.
Grazie, Annamaria cara.
Un abbraccio.
egle
Grazie Egle! Yoko Kanno fa risuonare nella sua musica innumerevoli riferimenti a melodie e ritmi occidentali anche del passato, col risultato di restituirci un'armonia che abbiamo già dentro e ci pare già di conoscere. Proprio come scrivi.
Un abbraccio a te!!!
Grazie per questo viaggio in un mondo lontano eppure anche vicino, dal quale ci sentiamo cullati e avvolti, come se un'unica Musica fosse in grado di attraversare e armonizzare l'universo. Come dice Vito Mancuso: "Il senso dell'essere qui, per lo meno da come l'ho compreso finora, è accordare i nostri suoni: dapprima ponendoli in una successione tale da produrre una melodia, cioè la nostra musica interiore, e poi cercando di armonizzare la melodia ottenuta con quella del mondo e degli altri viventi. Questa armonizzazione tra la nostra musica interiore e quella del mondo e degli altri viventi, si chiama 'religio'" (La via della bellezza).
Un caro saluto.
Grazie, Rossana, di questa bella citazione dal libro di Mancuso e interessante il significato - oggi ormai stravolto - della parola "religio".
In un altro passo sempre dello stesso capitolo si parla di musica come vibrazione originaria, come un'onda di energia che tutto attraversa. E a questo proposito, Mancuso ricorda una frase di Daniel Barenboim: "San Giovanni disse: "In principio era il Verbo". Goethe disse: "In principio era l'azione". Forse si potrebbe dire anche: "In principio era il suono."
Un abbraccio!!!
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