sabato 22 settembre 2018

Bach e "il senso dell'avventura"

Avevo in cantiere per oggi un post e un brano ben diversi da questo, ma niente da fare
Ancora una volta, la musica è venuta a sconvolgere i miei piani e a imporsi, suscitando in me all'ultimo momento un desiderio irrefrenabile di pubblicare altro.
Esiste evidentemente un tempo idoneo per ogni cosa e - come scrivevo poco tempo fa - non basta che un pezzo sia bello: occorre che desti in noi anche uno scatto, un soprassalto di entusiasmo, quasi ci sentissimo per così dire interpretati dalle sue note.
È questo il motivo per cui, oggi, torno all'accoppiata Richard Galliano - Gary Burton di cui avete recentemente ascoltato lo splendido arrangiamento della colonna sonora di Bacalov per il film "Il postino". 
Fisarmonica e vibrafono quindi, jazz e musette in un insieme accattivante come sempre, o forse ancor più di sempre perchè stavolta l'autore di riferimento è nientemeno che Bach del quale Galliano è grande cultore.

Tratto dal cd "If You Love Me", il pezzo arrangiato è la "Sinfonia n.11 in sol minore BWV 797", dolcissima invenzione a tre voci che i due interpreti rielaborano con maestria, ricavando dal piccolo gioiello bachiano un pezzo ricco di movimento e - seppur differente - di altrettanto fascino.
Riascoltando la clip audio scoperta due mesi fa, ho sentito quanto quel ritmo jazz mi parlasse ancora, andando perfettamente ad innestarsi nel mio presente. Così ho deciso di pubblicarlo senza indugi.

Voglia di cambiare? Forse. Ma è un cambiamento che non rinnega lo splendore del passato e del mio amore per i grandi a cominciare - appunto - da Bach; ma va se mai ad arricchirlo, facendo scaturire dalle sue note ulteriori dimensioni e sfumature.
Ho sempre amato le rivisitazioni, perlomeno alcune: non per niente - e chi legge questo blog dalle origini lo sa - i primi ad avvicinarmi alla musica bachiana sono stati i mitici Swingle Singers. Ora è Galliano a regalarci una deliziosa rilettura da musicista poliedrico qual è, abituato a frequentare compositori di ieri e di oggi. Da Bach, Vivaldi e Mozart fino a Tchaikovsky e poi a Piazzolla, Rota o alle canzoni di Edith Piaf - solo per fare qualche esempio - il fisarmonicista ha infatti esplorato con passione un repertorio che va dal periodo barocco ai nostri giorni.

Del brano scelto, ho riportato anche la versione originale qui eseguita al pianoforte, una melodia incantevole ricca di una grazia dove il rigore si stempera in dolcezza; ma ascoltiamone l'arrangiamento.
Apre il pezzo il vibrafono con la pura e semplice esposizione del tema bachiano che ha funzione solo introduttiva - almeno così a me pare - perché, in realtà, il vero arrangiamento parte con l'ingresso della fisarmonica sostenuta dal basso e dalla batteria.
È qui che - lo avvertiamo subito - cambia il clima e ci sentiamo presi e condotti in un percorso trascinante: talora nuovo, su su per gli andirivieni di note che s'inseguono in quella sorta di moderno "ricercare" che può essere il jazz, talaltra già conosciuto come certe atmosfere parigine che la fisarmonica sa meravigliosamente evocare. 
Un ritmo nel quale immergersi lasciandosi portar via in un'avventura di spensierata leggerezza, una fusione tra passato e presente ricca di inventiva ma al tempo stesso di equilibrio. I due strumenti solisti si alternano infatti nel rielaborare il tema con passaggi e variazioni in cui, insieme a una straordinaria libertà creativa, lo spirito bachiano resta vivissimo, mentre alla fine vanno a chiudere il pezzo in modo più pacato e vicino all'originale.
E a questo proposito, mi piace ricordare le parole con cui, in un'intervista, Galliano ha motivato la propria predilezione per il compositore tedesco, cogliendo nel suo genio l'inesauribile sorgente del nuovo:

"È Bach oggi che mi dà il senso dell' avventura, il brivido della scoperta. Un esempio ? Suonare le Suites per violoncello con la sola mano sinistra e scoprire che sono una perfetta pagina per fisarmonica. Ma possono anche essere eseguite con un sax. Qui sento tanta libertà e infinita creatività. Senza bisogno di rivoluzioni."

Buon ascolto!

14 commenti:

eglissima egle ha detto...

Tanto per non ripetermi, grande Bach! E grandi gli interpreti che tu ci doni con sonorità e strumenti diversi che regalano una musica da favola.
Grazie ancora, Annamaria cara!

Buona serata.

frida ha detto...



Ascoltando i brani, capisco perché tu ti sia sentita quasi "trascinata" alla loro pubblicazione!
In effetti entrambi sono splendidi nella loro pur diversa esecuzione e- per quanto mi riguarda - pienamente in tema con quest'alba ancora un po' sonnolenta di questo equinozio autunnale, che ha bisogno di calma e di riflessione. ( Sono un'ottima compagnia! ).
Grazie per averceli proposti.

Annamaria ha detto...

Grazie, Egle! Davvero musica da favola, sia nella versione originale che nell'arrangiamento. E oltre alla bravura degli interpreti, risplende sempre più luminosa l'attualità di Bach.
Buona domenica!!!

Annamaria ha detto...

Proprio così, Frida, sono entrambi brani trascinanti, sia pure nelle loro differenze: l'originale per il suo garbo e la sua dolcezza, e l'arrangiamento per quel ritmo iazz che ci porta via su strade nuove che non conosciamo, ma ricche - così lo sento io - di spensierata leggerezza.
Grazie a te!!!

amicusplato ha detto...

Molto accattivante l'arrangiamento jazz della bellissima 11 invenzione (sinfonia) a tre voci di Bach. E pensare che le 15 invenzioni, sia a due che a tre voci, sono state concepite come esercizi per lo studio del clavicembalo!

Coinvolgente il tuo commento, carissima Annamaria ;)
Non posso non confessare che per me la 15 invenzione in si minore è quella che più mi ha sempre affascinato.

Un grande abbraccio :))

Annamaria ha detto...

Grazie Antonio! Penso spesso anch'io a che miracolo di bellezza sono questi testi bachiani scritti solo come esercizi di studio. E' il genio che si manifesta dalle grandi alle piccole - si fa per dire - cose.
Anche a me, sempre delle invenzioni a tre voci, piace la n.15 soprattutto interpretata da Schiff, e poi adoro la n.2.
Grazie ancora e un abbraccio di buona giornata!!!

Pia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pia ha detto...

Scusa il post di prima era errato.
Bellissimo questo tuo modo di spiegarci Bach e l'interpretazione di artisti che lo hanno interpretato. Ho ascoltato i pezzi molto belli ed espressivi. Ti abbraccio forte, ciao!

Annamaria ha detto...

Grazie di cuore, cara Pia, di essere qui, di aver ascoltato i brani e di averli apprezzati. Sì, sono entrambi molto espressivi.
Ti abbraccio forte anch'io e ti auguro buona serata!!!

Stefyp. ha detto...

Grande come sempre Bach, ma grande anche Richard Galliano. E' bello lasciarsi trasportare da questo ritmo dolcemente romantico, un po' stile bohemien con la fisarmonica. Le fughe saltellanti,allegre, ma anche i ritorni alla dolcezza, sono spunti per sensazioni di spensierata leggerezza.
Perché no, non rinnegando il passato e quello che siamo adesso, possiamo andare avanti rivisitandoci, come ha fatto Galliano con il brano di Bach. E' stimolante cercare il rinnovamento perchè mette sale alla vita.
Un forte abbraccio, Stefania

Annamaria ha detto...

Certo, Stefania, questo brano è un invito verso il nuovo senza rinnegare un passato della grandezza e del calibro di Bach. Anzi, direi che qui la commistione di antico e moderno ci aiuta a valorizzare ancor meglio l'antico in tutte le sue possibilità espressive.
Grazie e un abbraccio grande!!!

Anonimo ha detto...

Che incanto sublime!
Un grazie sincero
Adriana

Annamaria ha detto...

Eh, sì, Adriana, proprio un incanto!
Grazie mille a te di essere stata qui!!