domenica 5 agosto 2018

Guardarsi negli occhi

Vengo dall'aver pubblicato, nei giorni scorsi, la n. 24 delle "Variazioni Goldberg" e - come sempre accade con la musica che scelgo - mi è rimasta in testa per un po' di tempo.
Non solo, ma mentre l'ascoltavo per l'ennesima volta, l'occhio mi è andato allo spartito della clip video e - contrariamente a ciò che mi succede di solito - per un attimo ho avuto la sensazione che il brano potesse essere alla mia portata.  
Certo, l'esecuzione richiede una discreta velocità, problema frequente - almeno per me - nell'affrontare i testi bachiani, ma la tonalità di Sol maggiore, comune del resto a tutte le "Variazioni", mi riconcilia un pochino col mio essere un' eterna principiante. 
Così mi sono detta: "Perchè no?...E se cercassi lo spartito?"

Detto e fatto. Sono andata dall'amico fotografo che ha l'internet point e per anni - quando la connessione nel mio angolo di montagna era più lenta di una lumaca - mi ha visto frequentare il suo negozio sfornando da lì i post per il blog. Ora le cose sono cambiate e posso collegarmi tranquillamente anche dall'alto del mio nido, ma non ho la stampante, per cui sono scesa in negozio e ne sono uscita pochi minuti dopo con in mano due bei fogli nitidi in cui la scrittura musicale della "Variazione" si snodava in tutto il suo splendore.

È stato allora che ci siamo guardati in faccia, io e lo spartito intendo. 
Per un attimo, leggere quelle note è stato riconoscerle come quando s'incontra una persona che desideravi vedere da tempo, come guardarsi negli occhi con un amico cui ci lega una sintonia di antica data.
Non l'ho neppure messo nello zaino ma, andando nel sole del mattino, lì così in mezzo alla strada, mi sono messa a leggermelo canticchiando piano sol...fa#sol...la si re do#re...presa da una gioia abbagliante. Quelle note infatti, con la loro chiarezza e il loro ritmo di danza, mi parlavano come se da esse affiorasse il carattere della persona che le aveva scritte e lo potessi cogliere in mirabile sintesi per un'improvvisa illuminazione.
Del resto, sempre la musica ha una scrittura straordinariamente rivelatrice dell'anima di chi l'ha composta e - come altri tipi di linguaggio - ha una sua sintassi fatta dalla costruzione complessiva del brano, dai passaggi di tonalità, dal ritmo, dall'armonia o dalla sua struttura polifonica. 
Proprio quest'ultimo aspetto, a mio avviso, può aver favorito l'arrangiamento per archi della "Variazione n. 24" dove - invece che tutte al solo clavicembalo - le singole voci sono affidate a strumenti diversi.

Allora, presa dalla bellezza di questo pezzo, ve ne propongo un altro sempre di Bach, tratto sempre dalle "Goldberg" e ancora una volta oggetto di un affascinante arrangiamento per archi e basso continuo. 
È la "Variazione n.12", brano di prorompente vivacità, ricco di un'energia che, fin dal suo esordio, le note ci comunicano in modo solenne, deciso e - per così dire - assertivo, con la forza di un' inequivocabile affermazione di vitalità.
A somiglianza degli altri pezzi dell'intera composizione, vi s'intravvede il tema della celebre "Aria" iniziale che appare e riappare, ripreso e coniugato in vari modi, simile a un fiume sotterraneo che s'inabissa e poi riaffiora qua e là.
Un gioiellino da sentire e risentire a pieno volume per gioia nostra - e dei vicini di casa - immergendoci nella sua potenza rigenerante. 
Un brano in cui la concertazione dei vari strumenti sottolinea l'alternarsi delle voci e lo scambio delle parti, in un gioco dove - come in altri splendidi pezzi bachiani - unità e varietà, rigore e fantasia fioriscono insieme.

Buon ascolto!

10 commenti:

eglissima egle ha detto...

Non ho parole di fronte a tanta meraviglia bachiana. E' qui, nella mia testa e nell'anima.
Grazie, Annamaria, per queste tue perle preziose.
Un abbraccio domenicale.

egle

Annamaria ha detto...

È impagabile lo splendore del nostro amico Bach e la profondità della sua ispirazione!!! Non si finisce mai di scoprirne la ricchezza.
Grazie di cuore, cara Egle, e un abbraccio di buona settimana!!!

Rossana Rolando ha detto...

Bellissima la descrizione di questo incontro, timido eppure anche intimo, con lo spartito e quindi con la "grande anima" che attraverso esso si rivela. Grazie. Buona giornata.

Annamaria ha detto...

Sì, proprio un "incontro timido eppure anche intimo" col cuore dell'immenso Bach, attraverso uno di quei flash che talora fanno risplendere il quotidiano.
Grazie, Rossana, e buon pomeriggio!!!

frida ha detto...



Molto simpatica la descrizione dell'antefatto che ti ha portata a postare il brano di Bach, e assolutamente gioiosa questa " Variazione".
Grazie!

Annamaria ha detto...

Grazie del tuo apprezzamento, Frida! Trovo questa Variazione straordinaria nella sua capacità di far sgorgare dalle note una forza positiva e gioiosa. Non potevo non condividerla, sia per me che per tutti quelli che passano di qui.
Buon pomeriggio!!!

Erika ha detto...

Brava Annamaria!!!! Sereno Ferragosto!!!

Annamaria ha detto...

Grazie, EriKa! Un buon Ferragosto anche a te!!!!

Anonimo ha detto...

Sono appena tornata da Londra, dove alla National e alla Tate, mi sono "ubriacata di bellezza!"
Oggi, ho voluto riprendere quel dialogo magico che vivo, mentre leggo e poi ascolto, quell'abbraccio Universale che ogni volta ci proponi.
Come mi ritrovo con le tue preziose parole "leggere quelle note è stato riconoscerle come quando s'incontra una persona che desideri vedere da tempo, come guardarsi negli occhi con un amico cui ci lega una sintonia di antica data"
Queste tue parole rivelano quell'intima e profonda unione ( io lo definisco semplicemente amore) che ci coinvolge in questo miracolo dell'Uomo: la musica! Ai miei figli, spesso, mi piace dire che "siamo fatti di Musica"....
e queste mie parole svelano il fulcro della nostra esistenza con i significati profondi di questa Musa. Scrivi "La musica ha una scrittura straordinaria rivelatrice dell'anima di chi l'ha composta" Ed è proprio così! Perché ogni musica ha un volto preciso…

E con i miei piccoli artisti, viviamo questo volto scoprendo la vita del musicista, con i suoi passi nel quotidiano, le sue cadenze fatte d'abitudini, i suoi amori e i suoi tormentati dubbi.

E così Bach, diventa il papà che componeva anche per i suoi piccoli figli…
Ti ringrazio tanto di questi tuoi doni!
Un grazie infinito
Adriana

Annamaria ha detto...

Che coincidenza, cara Adriana! Io sto per partire per Londra e spero di poter andare almeno alla National...
A parte questo, l'esperienza di cui parlo nel post è stata bellissima nella sua semplicità. Vedere lo spartito è stato entrare subito in un linguaggio che ti parla proprio con la gioia di un incontro!!!
Molto bello il lavoro che fai con i tuoi piccoli artisti!
Grazie a te e alla tua sintonia!!!