Ho già parlato giorni fa del fascino della fisarmonica, strumento tradizionalmente popolare, entrato solo in tempi recenti nel mondo della classica o del jazz grazie a una serie di artisti che lo hanno valorizzato sviscerandone tutte le potenzialità con originalità e inventiva.
Come scrivevo, Richard Galliano - classe 1950, francese di origini italiane - è certo il più rappresentativo tra questi non solo per l'indiscussa bravura di esecutore, ma per la straordinaria novità delle sue composizioni e interpretazioni che hanno svecchiato il modo di suonare la fisarmonica e il repertorio che ne consegue.
Famosissimo per la sua collaborazione con Piazzolla e per aver rinnovato non solo il tango, ma anche la musette - il tradizionale valzer popolare francese - rivisitandola con l'inserimento di nuovi ritmi, Galliano è però anche cultore di quei compositori classici che non poco hanno contribuito alla sua formazione.
Primo fra tutti Bach, accostato ai tempi del conservatorio e profondamente amato ancora oggi soprattutto ne L'arte della fuga e nelle Suites per violoncello, ma anche in diversi altri brani e concerti ai quali il fisarmonicista ha dedicato un cd.
Sintesi di antico e moderno, di contemporaneità e tradizione, dunque, da parte di un artista profondamente creativo e versatile.
L' "Opale Concerto" che propongo qui oggi nello splendore del suo secondo movimento, fonde proprio elementi classici con la ricerca di sonorità inedite.
E' una melodia malinconica il primo tema che ci si presenta, un ricordo dell'antica musette con il suo colore nostalgico e la sue atmosfere parigine, ma ben presto aperto a suggestioni nuove - almeno per uno strumento come la fisarmonica - che si allargano verso la parte centrale del brano.
Questa si snoda sull'onda di un'orchestra dalle sonorità sempre più ampie e profonde che - grazie anche all'uso frequente della dissonanza - si dilatano in un'atmosfera indefinita di grande fascino.
Un brano ricco di incanto e non privo di reminiscenze classiche : se infatti all'inizio, vi possiamo ritrovare echi del Valzer triste di Sibelius, successivamente vi si coglie qualche ricordo di Dvorak, in particolare della Danza slava N.2.
Ricerca del nuovo quindi, coniugata però sempre col sapore della tradizione classica e delle proprie origini che Galliano riprende e rivitalizza con grande sensibilità.
Buon ascolto!
13 commenti:
Super bello! Ascoltati anche Paris Montmartre (mmm... te ne ho già parlato? ;) ) con l'accompagnamento della fisarmonica... bellissimo! Bacini...
Grazie Chiara!
Seguirò il tuo consiglio!
Ti abbraccio!
Mi scuso in anticipo con chi eventualmente lascerà un commento
se non potrò rispondere subito.
Sarò via qualche giorno.
Ma torno.....
scopro solo oggi questo blog. sono una musicista, pianista ed insegnante...davvero complimenti!!! ti seguo.
ciao...interessante .... dolce ascoltare...
ciao...un sorriso..
luigina
Adoro il suono della fisarmonica.
Anch'io sono stata assente per una decina di giorni, ma ora riprendo i miei giri per blog.
A presto allora.
Stupendo. E'come passeggiare sul lungo Senna e avere di tanto in tanto la mente altrove.
Meraviglioso....come anche il Valzer di Sibelius, lo adoro.
Simplymamma, benvenuta qui!!!!
Che bello! Chissà quante cose potrai insegnarmi dalla tua esperienza di musicista e pianista!
Grazie del tuo apprezzamento e a presto!
Bello, Luigina, ricevere un sorriso!
Lo ricambio con grande affetto!
Ambra, come vedi, sono tornata anch'io, e...pensa un po'...sono stata - tra le altre cose - sulla tomba di Chopin!!!
A prestissimo!
Sandra, è proprio vero. E manco a farlo apposta, in questi giorni ero proprio sul lungo Senna!!!!
Ciaoooooo!!!!
IrideLibera, vero che questo brano è meraviglioso???!!!
Grazie della tua condivisione e a presto!
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