Ma proprio per questo, perchè il cuore non ceda alla malinconia della stagione e si rianimi invece di speranza, mi piace proporre un canto di montagna che rompa il grigiore come uno sprazzo di luce.
Ed è ancora una volta una melodia di Bepi De Marzi, "Rifugio bianco", composta per l'inaugurazione del Rifugio "Tonini" sull'Altopiano di Pinè.
Ma le parole del testo - che descrivono il sentiero che vi sale ispirandosi a una poesia di una figlia di Giovanni Tonini cui il rifugio è intitolato - sono forse volutamente generiche affinchè, nella loro semplicità, possano essere applicate a qualunque cammino, di montagna o di pianura. O di vita.
Si parte da una vallata, poi salendo si attraversa un bosco finchè la vegetazione si dirada aprendosi sui prati e scoprendo scorci sempre più ampi di cielo, fino a quando - là in alto - appare il rifugio, la meta.
Una percorso che inizia dal basso, dall' oscurità, e cerca poi lo spazio e la luce, l'apertura e il cielo, il faro che indica la direzione, il sogno d'amore, la bellezza che sorprende.
Ed è così anche nel canto affidato alla corale "Cantori di S.Margherita" (Fidenza), che ne dà un'interpretazione a mio avviso veramente pregevole.
La morbidezza e la fusione delle voci femminili con i bassi maschili crea infatti un'armonia soffusa di dolcezza che - dopo la parentesi quasi malinconica della parte solista - si carica di forza e di speranza aprendosi alla luminosità delle tonalità maggiori.
Buon ascolto!
Pena passà la valle la-oh
e dopo on fià de bosco la-oh
se slarga i prà nel cielo,
la-oh, la-oh,
varda quanti fiori la-oh
Ecco lassù 'na casa la-oh,
en grande fiore bianco la-oh
sbocià de primavera,
la-oh, la-oh,
profumà d'amore la-oh.
De not la par 'na stela la-oh
che slus a chi camina la-oh
e quando vien matina la-oh
la splende più del sole la-oh.
Se slarga i prà nel cielo la-oh
dal nos rifugio bianco la-oh,
che porta un nome caro,
la-oh, la-oh, la-oh.
Pena passà la valle la-oh.
8 commenti:
Un raggio di sole nel grigume di questi giorni... bacini!
Proprio un raggio di sole!!!
E ti ho appena inviato una mail!
Grazie!!!
Quanto amo la montagna! le sue vette, i suoi fiori, i suoi cieli, i suoi canti, la sua gente ...
Riuscirò ancora a goderne?
Quanta dolcezza nei canti di montagna, una coralità che dona gioia.
Questo canto poi, una metafora della vita, col prato che si allarga per dare poi spazio al cielo. La vita che nasce dal buio per formare poi lentamente crescita, spazi, obiettivi raggiunti e da raggiungere.
Grazie Krilù di essere passta di qui!
So quanto ami la montagna e ti auguro di cuore di poterci tornare ancora per goderne lo splendore in piena serenità!
Sì, Ambra, è proprio così! Grazie del tuo commento così vero e arricchente!
Davvero rasserenante, Annamaria. E mi ricorda l'adolescenza...ero contralto nel coro "Rossini". Dai 15 ai 19 anni più o meno . Poi ho lasciato.
Ma che bello, Sandra!!!
Ma quante cose hai fatto e sai fare???!!!
Grazie!
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