venerdì 21 gennaio 2011

"Notte ad Harlem" : la segreta poesia delle cose

Ci circonda un mondo strano, una contemporaneità contraddittoria e difficile da scandagliare che, talora, stende sul nostro vivere quotidiano un velo di opacità rendendolo apparentemente privo di attrattiva.

In realtà, per cogliere lo splendore dell'esistenza al di là della superficie, occorre luce al nostro sguardo, una luce che l'arte in tutte le sue forme - e soprattutto la musica - può aiutarci a riscoprire.
E' l'espressione artistica infatti che, come una sorta di amore, consente di attingere la vera essenza delle cose svelando la segreta bellezza che le abita. Allora, anche la quotidianità più piatta o ripetitiva può rivelare il suo fuoco segreto o le immagini di squallore metropolitano che a volte ci attorniano possono trasfigurarsi ai nostri occhi, permettendoci di scoprire angoli di nascosta poesia.

E' a questo proposito che propongo oggi all'ascolto "Notte ad Harlem", un brano di Giovanni Allevi dal cd "No concept" per il quale il compositore ha preso ispirazione da un suo soggiorno a New York.


E' una melodia semplice e intensa - colorata qua e là da echi gospel e a tratti anche jazz - che restituisce inusitata dolcezza all'immagine del famoso quartiere afroamericano.
Il tema, di grande trasparenza, si ripete più volte all'inizio del brano con lievi varianti, quasi impercettibili dettagli che pure - come si può vedere anche in altri pezzi dello stesso autore - fanno la differenza.

Si tratta di leggeri mutamenti di ritmo della mano sinistra, o acciaccature o arricchimenti della melodia che, con opportuno gioco di pedale, ne accentuano l'andamento sincopato - questi ultimi più evidenti nelle esecuzioni live dove Allevi diventa per così dire interprete di se stesso.


Tuttavia, mai il brano perde il filo della semplicità, neppure nelle parti in cui la tonalità cambia e la melodia si dispiega con sonorità più complesse e impetuose per poi tornare a far fiorire, sommessa, l'intimità delle singole frasi musicali, quasi note sussurrate all'orecchio.


Per quanto la musica di Allevi non sia propriamente descrittiva, sembra qui di respirare con lui l'atmosfera del quartiere newyorchese a cui il compositore, svelandone il cuore caldo, offre un tributo di amore e di struggente dolcezza.

Buon ascolto!

8 commenti:

amicusplato ha detto...

Hai un debole, cara Annamaria, per la musica di Allevi, non c'è che dire :-))

Nel post, molto preciso, hai ben illustrato tutti i segreti di questo bel brano.

Mi complimento con te :-))

Annamaria ha detto...

Grazie Antonio!
I complimenti però non vanno a me, ma a questa musica che, effettivamente, amo molto. E sono contenta che il brano ti piaccia!

Buona serata!

Caterina ha detto...

Ciao cara mia, sono tornata stanchissima (avevo un lunghissimo giorno di lavoro) al tuo blog ma valeva la pena:)) Grazie cara per la musica e per la dolcezza che trasmetti.
Baci e buona serata

Annamaria ha detto...

Ciao Caterina!
Spero che nel frattempo la stanchezza sia passata, almeno un po',e che questa musica ti abbia rigenerato.

Grazie! Un grande abbraccio!!!

Paola ha detto...

E' sempre piacevole ascoltarlo: la sua è una musica, come dici tu, quasi sussurrata e anche per questo la si ascolta molto volentieri. Grazie del video gradevolissimo e buon fine settimana

Annamaria ha detto...

Grazie a te Paola per questa condivisione di gusti musicali.

Un abbraccio e a presto!

Caterina ha detto...

Buona serata cara amica. Prima di andare a letto ascolto ancora una volta la musica da te trasmessa:))
Baci

Annamaria ha detto...

Grazie della tua presenza qui, Caterina!
Un abbraccio!