
Ho amato anch'io le canzoni di De André, dolcissime e irriverenti, sognanti e coraggiose, testi spesso simili a poesie che, come una lente, scandagliano il profondo del cuore dell'uomo. Canzoni che sono state lo specchio di un'epoca e un po' della mia giovinezza. Ne potrei citare tante.
Ma qui oggi vorrei ricordarne una in particolare, "La canzone dell'amore perduto", e non solo per la sua tenerezza e il suo fascino disincantato, ma perchè la melodia è la ripresa chiarissima - peraltro dichiarata dallo stesso autore - dell'Adagio del "Concerto in Re magg." di Georg Philip Telemann (1681 - 1767).
E' un'operazione frequente quella per cui autori e cantanti contemporanei riprendono brani di musica classica e, a mio avviso, si rivela interessante sia perchè in alcuni casi ne derivano arrangiamenti di pregio, sia perchè tali rivisitazioni mettono spesso in luce l'immenso, inesauribile potenziale espressivo insito negli autori del passato.
E, dove l'operazione riesce, il fatto di prendere spunto da melodie altrui, lungi dall'essere plagio, diventa una sorta di valore aggiunto.
Così è per la canzone di De André che rilegge la pacata melodia di Telemann in chiave moderna facendone rifiorire la bellezza, sulla scorta del ritmo e del fascino della sua voce inimitabile.
Buon ascolto!
4 commenti:
Bellissimo questo tuo omaggio, carissima Annamaria, a Fabrizio De André, che mostra anche la sua cultura musicale, oltre che le sue straordinarie doti di artista :-)
Hai fatto un'osservazione che mi trova del tutto d'accordo. Il concerto di Telemann non viene sminuito, ma acquista semmai "un valore aggiunto", perché viene reso fruibile anche alla sensibilità di tante persone che di musica classica conoscono solo quella degli spot pubblicitari.
Complimenti per il post! :-)) Grazie per aver ricordato anche il mio affetto per il grande Faber :-)
Antonio
Grazie a te!
E' merito tuo se mi sono ricordata....
Splendido!! a presto
Grazie ancora, Paola!
A prestissimo!
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