venerdì 24 ottobre 2025

Evviva CLAss_Liguriacanta!!!

L'articoletto di oggi è dedicato al gruppo di coristi che in settembre, ma a dire il vero anche nei mesi precedenti, mi ha consentito di fare una delle esperienze musicali più intense che avessi mai vissuto.  

Si tratta dell'Associazione dei cori liguri CLAss_Liguriacanta che festeggia i 5 anni dalla sua nascita e che, dal 19 al 21 settembre scorso, ha organizzato a Bocca di Magra un campus di studio sul Requiem di Mozart, conclusosi poi con l'esecuzione finale nella cattedrale di Sarzana.

Amo da sempre le iniziative che riguardano la polifonia. Dal coro parrocchiale al quale sono grata per avermi iniziato a questo genere di musica, fino al "Coro degli Stonati" dell'Orchestra Sinfonica di Milano - si chiama così...ma è uno splendido progetto di educazione vocale guidato dalla mitica Maestra Maria Teresa Tramontin - negli ultimi anni ho avuto modo di avvicinarmi ad esperienze anche impegnative. L'ultima è questa di cui parlo.

Ho avuto notizia ai primi di luglio del campus organizzato dall'Associazione ligure, ma la partecipazione presupponeva una conoscenza sicura delle varie parti del Requiem di Mozart. In passato, lo avevo ascoltato spesso e con la mia corale di parrocchia anni fa ci eravamo cimentati nel "Lacrimosa", ma qui la proposta era molto più ampia. Che fare?...
Spinta dall'entusiamo delle mie attuali compagne di coro - un manipoletto di sedici 
coraggiose che avevano aderito subito all'iniziativa - e col supporto dell'Associazione che ci ha fornito spartiti, tutorial ed email di gioioso incoraggiamento, mi sono iscritta anch'io! Evvai!!!
Di conseguenza, ho passato l'estate studiando, intenta ad orientarmi tra gli incastri delle potenti 
fughe e immersa nella meraviglia del testo mozartiano. La difficoltà più grossa però è stata il tentativo di appartarmi ogni volta in qualche angoletto di casa per cantare più liberamente, ora appollaiandomi in mansarda, ora chiudendomi a doppia mandata nel ripostiglio😒. Ma per la gioia di mio marito e dei vicini...non sempre ci sono riuscita😄.

La tre giorni di prove è stata impegnativa ma al tempo stesso entusiasmante per la guida del Maestro Matteo Valbusa che ha saputo unire una capacità comunicativa ricca di leggerezza ad altrettanta profondità di contenuti. 
Ci ha infatti illustrato alcune tecniche vocali, ma soprattutto ci ha consentito di
 cogliere le connessioni tra significato spirituale del testo del Requiem e dinamiche musicali della composizione mozartiana. I coristi presenti, circa un centinaio e non solo liguri, erano molto bravi ma il nostro gruppetto è stato all'altezza della situazione. Nonostante non avessimo mai cantato insieme, ci siamo armonizzati senza problemi in un clima di cordialità che i responsabili dell'Associazione hanno favorito con il loro spirito di accoglienza. 
Poi Mozart ha fatto il resto: così il momento dell'esecuzione conclusiva, nonostante la tensione
dell'impegno e qualche limite, è stato quel vìvere la musica dal suo interno che ha lasciato in tutti un'immensa gioia insieme al desiderio di coltivare ancora lo splendore del canto corale. 

Ora lo so, qualcuno vorrà sentire almeno uno stralcio dell'esibizione, ma non posso accontentarlo perchè il video non è disponibile su youtube. "E che fai? - mi direte - Prima ci ingolosisci e poi ci lasci a bocca asciutta?" 
Niente affatto! Siccome questo è un post che vuole esprimere gratitudine e che
 intende festeggiare i cinque anni di vita di CLAss_Liguriacanta, mi piace rendere omaggio al gruppo pubblicando una delle più belle performances dei suoi inizi. 
Si tratta di una registrazione fatta nel 2020 in piena pandemia, dove i coristi
cantano un brano di Joseph Rheinberger (1839 - 1901) : il celebre mottetto a sei voci miste intitolato "Abendlied", canto della sera. È un pezzo del quale avevo già parlato undici anni fa esattamente qui, ma lo ripubblico volentieri perchè ancora oggi riascoltarlo mi suscita profonda commozione. Lascio poi alla sensibilità di ciascuno il compito di cogliere tratti e sfumature di questa particolare interpretazione attraverso i volti, l'intensità e la passione dei singoli coristi.
Penso che non occorrano altre parole se non quelle che compaiono in apertura del video: "Quando la vita separa, la musica unisce"
e mi piace sottolinearle perchè hanno un valore che va ben oltre il periodo del Covid.

Buona visione e buon ascolto! 

(La foto è presa dalla pagina Facebook di CLAss_Liguriacanta e ci siamo anche noi!)

 


8 commenti:

siu ha detto...

Cara Annamaria tu non sai quanta emozione, e quanto profonda, hai ridestato in me attraverso il tuo racconto.
Perchè cantare in coro è un'esperienza davvero e intensamente significativa e profonda, e come poche altre tanto ad un livello personale ed intimo, quanto nella sfera collettiva e comune, e questo in un modo coinvolgente come pochi altri.
Sicché le tracce lasciate in me dagli anni in cui ho cantato nel Coro Polifonico di Aosta, e poi ancora in quello Triestino, non solo sono indelebili, ma si pongono saldamente tra i ricordi più belli della mia vita.
Ti ringrazio anche per il bellissimo e intenso Abendlied di Rheinberger, che non conoscevo. Noto tra l'altro che continuo a trovare commoventi queste modalità di esecuzione del tempo del Covid. In proposito mi è tornato in mente anche questo secondo me ottimo Henry Purcell di Annie Lennox:
https://www.youtube.com/watch?v=f3DFaIovZxc&list=RDf3DFaIovZxc&start_radio=1

E insieme a quella del tuo Rheinberger stamattina ho fatto anche un'altra preziosa scoperta, si tratta del Requiem per soli, coro e orchestra op. 148 di Schumann, oggetto a Radio 3 della Lezione di musica di Alessandro Solbiati.

Oltre a ringraziarti calorosamente ancora una volta non mi resta, carissima, che augurarti un ottimo week-end!

Annamaria ha detto...

Che meraviglia, cara Siu, che anche tu abbia condiviso l'esperienza di far parte di un coro! Immagino bene che abbia lasciato in te tracce profonde e durature. Anch'io e altre mie compagne possiamo affermare che la possibilità che abbiamo avuto di cantare il Requiem di Mozart è stata una delle cose più belle della nostra vita.
Hai sentito poi che splendore l'Abendlied di Rheinberger? Quanto alle esecuzioni di altri brani fatte nel periodo del Covid, conosco quella che mi hai indicato nel link dove Annie Lennox canta Purcell con quella sua voce aspra e grintosa. L' avevo pubblicata qui nel blog qualche anno fa. La trovi nelle etichette alla voce Purcell.
Non conosco invece il Requiem di Schumann ma lo ascolterò volentieri.
Ti ringrazio con tutto il cuore e ricambio l'augurio di un sereno weekend!

Marina ha detto...

Bravissimi! Che voci angeliche, adoro la musica polifonica.
Poi, nemmeno a dirlo, il Requiem di Mozart è una delle opere che amo di più. Tanti auguri dunque; piace anche a me sottolineare l'importanza della frase a inizio video da te citata: la musica unisce, quanta verità!

Annamaria ha detto...

Immaginavo che anche tu adorassi la polifonia, Marina, e in particolare Mozart! Mi piacerebbe tanto avere la possibilità di ricantare il Requiem perchè è un testo appassionante. Ma spero di avere altre occasioni o con Mozart o con altri ! La polifonia sacra è vastissima. Grazie mille della tua sintonia!

Arrigo Lupo ha detto...

Solbiati ha il merito di aver parlato su Radio 3 del Requiem e, prima, della Messa di Schumann, lavori praticamente dimenticati, quasi fossero stati scritti nel '400. L' eroe - dal mio punto di vista - delle Lezioni di musica di Radio 3 è pero Giovanni Bietti, l'unico che parla con la stessa conoscenza di una Messa di Josquin Desprez e di una Sonata di Beethoven. Quest'anno le sue Lezioni (riascoltabili su Rai Play Sound) sono state sulla musica da camera di Schubert, Schumann, Brahms e poi sul Trecento musicale. Conosco bene Sarzana, mia nonna materna era sarzanese. Non mi è piaciuto, però, che l'organo del Duomo, dopo il restauro, sia stato inaugurato con musiche dell' 800 e del '900. E' vero che l'organo è dell'800, ma non si possono ignorare Bach e Frescobaldi. Più grave, d'altra parte, che qui a Pisa da due anni ai concerti d'organo in Cattedrale non viene suonato nulla che sia stato scritto prima di Bach: quasi tutta musica dell''800 e '900.

Annamaria ha detto...

Ho ascoltato anch'io più volte Giovanni Bietti e l'ho apprezzato moltissimo: non solo competente, ma anche estremamente chiaro per una come la sottoscritta che non è un'addetta ai lavori. Tempo fa ho letto anche un suo libro, "La musica della luce".
Quanto a Sarzana, non la conoscevo e come città mi è piaciuta molto. In merito all'organo e al repertorio suonato, penso proprio che tu abbia ragione.
Grazie mille!!!

Rossana Rolando ha detto...

Ciao, Annamaria! Rispondo su questo bel post "ligure" al tuo caro commento di questa mattina. Abbiamo avuto un'estate di ospedali (mia mamma caduta con frattura del femore - non operata, quindi allettamento prolungato - e di 8 costole, mio marito operato all'anca) e ancora oggi continuiamo con fisioterapia e riabilitazione. Perciò abbiamo sospeso le nostre pubblicazioni sul blog. Per quanto mi riguarda, ho ripreso la scuola con il consueto impegno.
Grazie di cuore per il tuo pensiero affettuoso. Un abbraccio, Rossana.

Annamaria ha detto...

Cara Rossana, grazie mille di questa tua premura! Mi spiace che abbiate avuto un'estate di ospedali...a suo tempo ci sono passata anch'io e ti capisco benissimo. Non c'è tempo per altro e il blog può attendere.
Negli ultimi due mesi mi ero persa tra vari impegni e qualche problemino di salute, e non avevo più fatto caso al ritmo delle vostre pubblicazioni. Poi stamattina, al mio risveglio, di colpo mi sono ricordata che da tempo non vedevo più i vostri post, così mi sono permessa di mettere il commento che hai visto. Il fatto è che siete troppo preziosi e non voglio perdervi di vista!
Grazie ancora di essere passata qui e un carissimo abbraccio!!!