sabato 4 febbraio 2023

Fascino catalizzante

Ci sono per tutti - o così almeno credo - giornate che, senza un motivo apparente o per qualche strana congiunzione astrale (...Saturno contro?), partono male come un meccanismo che, appena avviato, misteriosamente s'inceppa.
Hai dormito bene, la mattina si annunzia serena, ti appresti a sbrigare le tue solite incombenze ma - non si sa perchè - qualcosa non gira, una sorta di sotterraneo scontento a cui non sai dare un nome ti pervade. Talora è la sensazione che tanti sforzi per cambiare le cose intorno a noi siano vani, in altri momenti è un grumo di desideri inespressi che non trova un varco per uscire tanto che, a volte, basta 
un'inezia per guastare quella che credevamo una giornata serena.
Allora è più che mai importante mettere in campo delle risorse, e se non basta
una lettura corroborante, un buon caffè o magari una camminata all'aria aperta per partire col piede giusto, un valido aiuto ci viene certo dalla musica.

"Bach?..." mi chiederete, memori di quanto vi ho confidato una volta dicendo che, ai tempi dell'università, appena uscivo di casa mi partiva dentro un brano del compositore, Brandeburghesi in primis?
Certo, Bach! Ma se pure toccate, fughe e concerti hanno un'energia a dir poco resurrezionale, col
tempo tanti altri autori si sono aggiunti, capaci di restituire vivacità al mio passo in caso di bisogno. Tuttavia, spesso non si tratta solo di dare ritmo a un corpo magari un po' arrugginito, ma di risollevare il cuore e allora, perchè una melodia - movimentata o meno - abbia effetto su di noi, bisogna prima di tutto innamorarsene.

Così oggi arrivo a Richard Wagner (1813 - 1883) e al brano che, nei giorni scorsi, mi ha irrimediabilmente preso col suo fascino catalizzante.
Anche se del compositore qui finora ho pubblicato solo un pezzo e spesso nel tempo le
mie scelte si sono rivolte altrove, la mia passione per lui è di vecchia data tanto che, quando casualmente ho ascoltato il brano di oggi, mi sono accorta di conoscerlo già. In realtà, è probabile che l'abbia sentito su Rai 5, senza però farci troppo caso. Invece, mi è rimasto dentro e, quando l'ho ritrovato su youtube, è stato proprio come incontrare una vecchia conoscenza.

Si tratta della splendida "Ouverture" del "Rienzi", una delle prime opere scritte con successo dal compositore intorno al 1840, che vi narra in note la vicenda storica di Cola di Rienzo. Il brano ha un'orchestrazione grandiosa e brillante, molto varia nel suo andamento ora piano, ora maestoso e militaresco, a volte a mio avviso un tantino eccessivo per la massiccia presenza degli ottoni e delle percussioni, tuttavia ricco di un ritmo travolgente.
È stato il primo tema a prendermi, dopo la cupa introduzione annunziata da
squilli di tromba: un tema preparato sapientemente dall'orchestra - fate caso agli accordi che lo precedono! - e che si dipana poi con trascinante e appassionata dolcezza. Bellissimo l'iniziale salto di sesta maggiore ascendente - dal re al si - e di seguito la morbida discesa nella scala cromatica.
Sentirete che, nel corso del pezzo, la melodia ritorna più volte: prima declinata in tono
romantico, poi decisamente marziale, mentre qua e là fa capolino più giocosa e danzante. Ma Wagner la riprenderà anche nel quinto atto dell'opera, nel tema della preghiera del protagonista.

Un plauso alla direzione di Philippe Jordan che - dopo quella di Georg Solti - mi è parsa la migliore. Nei passaggi salienti infatti, conferisce al brano il giusto ritmo, mentre l'orchestra giovanile - la "Gustav Mahler Jugendorchester" - risulta molto ben coesa.

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

2 commenti:

Marina ha detto...

Un direttore d’orchestra molto giovane e ragazze molto belle nell’orchestra: uno sfondo perfetto per il pezzo di Wagner. La musica riconcilia sempre con il mondo, anche a me capita spesso di non essere in sintonia con la giornata che sto vivendo e di ricorrere a qualche buon brano musicale. Ultimamente ho ascoltato la sonata n. 2 per violino e pianoforte di Brahms, la conosci? Eventualmente te la consiglio: io l’adoro!

Annamaria ha detto...

Mi piace Brahms, ma non conosco la sonata di cui parli. Andrò ad ascoltarla volentieri e ti ringrazio del consiglio.
Sì, la musica riconcilia col mondo e di questi tempi il suo aiuto è più che mai necessario.
Grazie, Marina, e buon pomeriggio!