giovedì 15 ottobre 2020

Arcobaleno

Ha per me un fascino particolare la foto che vedete qui. Non è mia, ma l'ho presa dal sito web intitolato "L'occhio sul Granpa", del quale ringrazio l'autore che in esso riporta immagini quotidiane di un luogo che conosco da anni.

Lo scatto risale agli inizi di ottobre e ci offre la suggestione dell'autunno in montagna, dopo la prima ondata di freddo dei giorni scorsi. Non ci sono ancora i larici dorati a creare splendidi contrasti con le cime innevate: è una visione più cupa e meno sfolgorante questa, e tuttavia per me ricca di altrettanta bellezza, di un incanto che mi resta dentro. Guardarla, infatti, mi appaga come se con essa si creasse una straordinaria corrispondenza interiore. 

Il motivo è che amo profondamente questi luoghi e, se ci fate caso, nonostante sia diverso per inquadratura e colori, il panorama è quello dell'icona del mio profilo blogger la cui foto - stavolta scattata da me tanti anni fa! - riprende lo stesso paesaggio in una giornata estiva. Ma torniamo qui.
Davanti a noi si apre un'immagine fatta di contrasti: neve sulle cime e prati ancora verdi, nubi temporalesche e un lieve, sottile arcobaleno che attraversa il paesaggio a illuminarlo di speranza. Ai margini dell'ampia distesa erbosa si scorgono le ultime case del paese sulla strada che scende a valle; e dove i due versanti s'incontrano, nubi plumbee coprono il cielo nascondendo, là in fondo, un piccolo scorcio del Monte Bianco. Il "Granpa" infatti - il Gran Paradiso! - da qui non si vede perchè resta alle nostre spalle sulla sinistra.

Dico la verità, è proprio questo l'autunno in montagna che preferisco: non tanto uno sfolgorante caleidoscopio di colori caldi, ma l'atmosfera di quiete e solitudine che vedete, come se d'un tratto tutto si fosse fermato. E mi ricorda un inizio di settembre di qualche anno fa quando, dopo lunghe giornate di sole pieno, una mattina ci siamo svegliati sotto una coperta di nuvole basse, una sorta di tempo sospeso in attesa della pioggia, come se la stagione autunnale fosse arrivata d'improvviso, con le sue brume e la sua atmosfera di intimità e di silenzio.
 
Ma c'è di più. È quel lieve arcobaleno dopo il temporale, in apparenza così vicino e basso sui prati, a offrirmi suggestioni di speranza quasi quel paesaggio fosse un emblema della nostra condizione esistenziale di questi ultimi tempi. 
Un cielo plumbeo incombente sopra di noi, ma insieme la delicata bellezza della prima neve sulle cime e quel sottile arco di luce che sembra comprendere l'intero panorama in un delicatissimo abbraccio: un'immagine che, pur nel senso di solitudine che può comunicare - o forse proprio per quello - porta in sè un'infinita dolcezza e una riposante pace.
 
Così, ho sentito il desiderio di associare il panorama che vedete a un brano di Mozart che - a dire il vero - avevo già pubblicato anni fa. 
In genere non amo ripetermi e cerco musiche nuove rispetto al passato, ma contemplando la foto di questo autunno in montagna, mi sono affiorate dal cuore proprio le note dell'incantevole "Adagio" del "Concerto per pianoforte n.23 in La maggiore K.488", una delle più mirabili creazioni del compositore salisburghese, scritta nel 1786, cinque anni prima della sua morte.
Ha un grande fascino il canto del pianoforte con cui il brano si apre in forma di  "siciliana", danza lenta di ritmo ternario, qui in particolare di 12/8. È questa tipica, misuratissima semplicità mozartiana a farci percepire timbro e profondità di ogni singola nota, insieme all'afflato intimo e struggente del tema a cui l'orchestra conferisce poi spessore e intensità. 
Un'atmosfera di dolce malinconia data dall'iniziale tonalità di fa diesis minore  alternata al luminoso la maggiore, e sottolineata dall'interpretazione di Arthur Rubinstein che - oggi come anni fa - trovo ancora inarrivabile.

Buon ascolto!

8 commenti:

Gus O. ha detto...

Mozart si adatta benissimo alla montagna non ancora innevata.
Ciao Annamaria.

Annamaria ha detto...

Sì, questo Adagio di Mozart si fonde con l'atmosfera della foto.
Grazie Gus e buona giornata!

giorgio giorgi ha detto...

Io su questo prato ci ho immaginato dei bimbi che corrono in salita verso le montagne giocando e rotolandosi, schiamazzando festosi fino a quando tagliano lo striscione dell'arrivo (l'arcobaleno) e si incamminano nella valle stretta tra le montagne via via fino alla fine del sentiero e poi lì si fermano e trovano una collocazione definitiva tra le vette più alte, in un per sempre maestoso. Insomma, una metafora del percorso della nostra vita, con questo festoso arcobaleno colorato che ce ne ricorda la gioia e la bellezza.
Forse tutto ciò mi è stata stimolato dal fatto che nell'immagine c'è tanta apertura (il prato, i monti che non chiudono ma sembrano quasi farsi da parte), le nubi che inducono l'idea del movimento e l'arcobaleno che suggerisce il continuo cambiamento delle cose (nubi, pioggia, sole). E poi l'arcobaleno sembra proprio un ponte, quella cosa che permette di attraversare, di passare da una parte all'altra, lasciando qualcosa di già conosciuto per andare a incontrare il nuovo.

Annamaria ha detto...

Ma sai, Giorgio, che d'estate su quel prato i bambini che giocano ci sono davvero? C'è proprio un parchetto giochi in un angolo.
Sono festose e fantasiose le scene che la foto ti ha ispirato, e ne hai fatto un'interpretazione attenta in ogni elemento! E quante impressioni differenti può suscitare la stessa immagine!
Grazie mille!

Nella Crosiglia ha detto...

L'autunno non è una stagione che mi si addice alla perfezione, forse perchè le giornate piovose mi ricordano momenti molto difficili.Ma questa tua foto insieme a quella del post( la stessa) mi riempie di pace , come la musica da te sempre meravigliosamente scelta.
Ti abbraccio con uno stritolo diverso ma sempre molto forte mia dolce Anna Maria

Annamaria ha detto...

Io invece ho sempre amato l'autunno, cara la mia NELLA, per tanti motivi non solo legati al clima, ma anche al fatto che segna l'inizio di un nuovo anno di lavoro o comunque di attività. Il panorama ripreso dalla foto del post (che non ho scattato io) e da quella del mio profilo (che invece è mia) è un paesaggio da favola con qualunque tempo e in qualunque stagione e sono felice che ti abbia riempito di pace.
Un abbraccio grande grande!

Stefyp. ha detto...

Come non condividere con te certe sensazioni, soprattutto il richiamo alla quiete, alla bellezza che questa immagine come tante altre della montagna sanno suscitare anche in me. Sarà perché io ci vivo tutto l'anno in questi luoghi, sarà perchè anch'io amo il silenzio e la pace, ma forse è sola la bellezza che questi panorami richiamano. C'è un particolare in questa fotografia che la rende ancora più suggestiva,qualcosa in più, è quel bellissimo arcobaleno che mi fa intravedere un messaggio di speranza... la luce oltre il tunnel.
Ottima, come sempre, anche la proposta musicale, grazie tante
Un abbraccio forte, Stefania

Annamaria ha detto...

Grazie, Stefania, di condividere le mie sensazioni davanti a questo paesaggio che conosci bene. Qui il fotografo ha colto anche la magìa di quell'arcobaleno che è sempre un messaggio di speranza, più che mai importante per tutti noi in questo periodo difficile.
E la dolcezza di Mozart ci accompagna...
Un abbraccio grande a te!