martedì 16 giugno 2020

Donne col libro - 6

C.V.Holsøe: "Asleep" - coll. privata (foto presa dal web)





















È la terza volta che, in queste mie brevi divagazioni tra i pittori, torno al danese Carl Vilhelm Holsøe (1863 - 1935), ma tra le varie rappresentazioni di donne col libro, non volevo tralasciare il dipinto che vedete, a mio avviso incantevole sia per il fascino dello stile che per una certa sua singolarità.
Si tratta di un'opera intitolata "Asleep" - Addormentata - e se non rischiassi di essere banale, oserei dire bella addormentata, tale è la pacata dolcezza di quest'immagine che rappresenta così bene il riposo.

Il dipinto raffigura infatti una donna giovane - o così a me pare - che sta dormendo, scivolata nel sonno mentre stava leggendo, e lo dimostra quel libro ancora aperto, abbandonato nelle sue mani.
Una rappresentazione di estremo fascino e per la semplicità dell'ambiente - la parete spoglia, pochi oggetti sul comodino e due sole tinte a far da contrasto al chiaro che campeggia al centro del quadro - e per i larghi tratti di pennello che si allontanano un po' da altre opere di Holsøe dal disegno più minuzioso e definito.
Una semplicità che - come osservavo in passato - diventa sinonimo di eleganza e lo cogliamo da svariati particolari: la nitidissima ampolla piena d'acqua col bicchiere, e il pizzo che orna il polsino della camicia da notte della donna dal tessuto finissimo, che ha insieme la lucentezza della seta e la levità dell'organza.

Ma la suggestione più forte, a mio avviso, viene dalla luce sulla parete chiara, dello stesso colore del cuscino, del lenzuolo, della camicia da notte e delle pagine del libro che la donna ha in mano. 
Bianco???...Sì e no, perchè in realtà è una tinta variegata, fatta di tanti colori in cui, nelle larghe pennellate che talora sembrano intersecarsi, si mescolano bianco e grigio, azzurro e rosa, a sottolineare ombre e riflessi nelle pieghe della stoffa e a costruirne lo spessore. 
Bellissimo, a questo riguardo, anche il cuscino che, tra luce e penombra, accoglie con la sua morbidezza la testa della donna. Ci consente infatti di percepire quasi fisicamente il suo abbandonarsi a quella profondità del sonno che avvolge i sensi e ne prende gradatamente possesso.

Un riposo sereno o vagamente accorato? 
Sul suo viso che a me pare di un'incantevole soavità, quasi in sotterranea armonia con la trasparenza dell'acqua e il bianco circostante, possiamo cogliere pace e insieme sfinimento, quiete ma forse anche il velo di una sottile, recondita angoscia che va dolcemente placandosi.
  
Certo, per comprenderne meglio lo stato d'animo, dovremmo tornare al libro, ma non sappiamo che cosa la donna stesse leggendo e le nostre possono essere solo ipotesi.
Non sembra un libro nuovo: forse un diario, o un testo letto e sfogliato più volte. Ci sono storie alle quali si ritorna di tanto in tanto per lasciarsene portar via: descrizioni o intrecci che ci prendono per mano immergendoci non solo con la mente e col cuore, ma con tutti i sensi in un'atmosfera che all'improvviso scopriamo profondamente nostra. La lettura, infatti, ci riporta ad un angolo segreto del cuore ed è bello che ciò accada nei momenti che preludono al sonno, come nel dipinto riportato. 
Forse in quel libro la donna ha cercato consolazione, forse ricordi, lontane suggestioni o forse ancora vi ha trovato una pacificante sintonia, come quando un testo rivela magicamente noi a noi stessi. E mi piace immaginare che quelle pagine si siano inoltrate nel suo vissuto magari sofferto, andando a lenire stanchezza o angoscia e consentendole un riposo più sereno.

Così, a questa immagine di soave abbandono ho associato la musica di Piotr Ilic Tchaikovsky (1840 - 1893). Quello che ho scelto, tuttavia, non è un brano da  "La bella addormentata" come avevo pensato all'inizio, ma dalla "Sinfonia n.6 in si minore op.74", la celebre "Patetica".
Si tratta della prima parte del quarto movimento, "Adagio lamentoso - Andante", un pezzo che, per il suo procedere lento e la malinconia che lo caratterizza, è stato talora definito funereo e considerato quasi un presagio della morte del compositore. 
Tuttavia, al di là di questo, quella che vi avverto è un' atmosfera onirica che sembra affiorare dall'inconscio, insieme a una grande intensità orchestrale che si allarga progressivamente in ondate di commozione che ci accompagnano sempre più forti e struggenti. Sensazioni che forse solo il sonno e il sogno sanno farci vivere, ma che queste note riescono ad ampliare e a restituirci ora in passaggi lenti e angosciosi, ora in tratti in cui la musica sale invece con impeto e straordinaria potenza evocativa. 
  
Buon ascolto!
(Potete trovare qui la seconda parte del brano: https://www.youtube.com/watch?v=nmxrRJfdmxI )

10 commenti:

Gus O. ha detto...

Sei un'osservatrice attenta. I dettagli sull'ambiente e il riposo della donna sono indovinati. La musica non si discute.
Ciao Annamaria.

eglissima egle ha detto...

Molto bello il dipinto che proponi e analizzi in tutte le sue sfumature. Con la colonna sonora della Patetica di Tchaikowskj hai creato, nella tua analisi, un vero capolavoro.
Grazie sempre.
Un abbraccio.

egle

Annamaria ha detto...

Grazie, Gus! E' un dipinto meraviglioso che mi ha affascinato al primo sguardo.
Buon pomeriggio!

Annamaria ha detto...

Grazie mille a te, Egle...è proprio il brano di Tchaikovsky che va ad accrescere e sottolineare da un lato le sensazioni visive offerte dal dipinto, dall'altro le ipotesi e le intuizioni che esso può far nascere in noi.
Un abbraccio grande!

Rossana Rolando ha detto...

Una bellissima analisi, unita ad un brano musicale che conferisce una certa solennità a questo momento così "riservato", indifeso e quindi vulnerabile del sonno (non vediamo chi eventualmente ci guardi dormire). Proprio il pudore con cui la donna viene rappresentata lascia intatta la sua intimità e, nello stesso tempo, invita ad immaginare il suo mondo, in una sorta di identificazione (come tu fai magistralmente).
Un caro abbraccio, buona domenica.

Annamaria ha detto...

Come sempre, cara Rossana, il tuo commento completa l'analisi del dipinto arricchendola di nuovi aspetti. Mi piace molto l'elemento della vulnerabilità del sonno che tu sottolinei, così come quello del pudore con cui la donna viene rappresentata.
Grazie di cuore e un abbraccio di buona domenica!!!

Costantino ha detto...

Hai delineato con grande precisione ed acutezza le caratteristiche di una stupenda opera d'arte.
Un saluto dal Piemonte.

Annamaria ha detto...

Grazie del tuo apprezzamento, Costantino! Questo dipinto di Holsoe è davvero affascinante.
Un saluto dalla Lombardia e buona serata!!!

Anonimo ha detto...

Carissima Annamaria, il tuo blog è un'isola vitale, uso il termine "vitale", perché quando approdiamo sulle tue parole riusciamo a scorgere orizzonti infiniti…
la visione della nostra vita, va ben al di là della semplice visione del nostro quotidiano.
E allora vivo il tratto vitale delle tue parole con lo splendore della musica che crea lo sfondo per questo mio "inoltro" meraviglioso.
Mirabile la descrizione del quadro "Asleep", parole che qui riporto "Quel libro ancora aperto abbandonato nelle sue mani". In quel momento mi sono sentita parte del quadro e questa sintonia è favorita dal fluire delle tue parole che sapientemente conducono il lettore in un diverso orizzonte.
Scrivi che la semplicità diventa sinonimo di eleganza e lo cogliamo da svariati particolari: la nitidissima ampolla piena d'acqua col bicchiere, e il pizzo che orna il polsino della camicia da notte. Ho riportato le tue parole così chiare nel porgere al nostro sguardo la verità che ci attende con grazia. Perché è dal particolare, dal dettaglio sapientemente creato dall'artista con sagace pazienza, studio e "raccoglimento" che scopriamo il suo divino intento, il suo "Atto miracoloso" della sua creazione.
E' così anche per il grande, immenso Tchaikovsky
eternamente unico nella sua infinita bellezza!
Sta a noi contemplarla!
Un grazie di cuore
Sappi che i piccoli della mia classe ti salutano tanto
Adriana
natipervivereblog

Annamaria ha detto...

Grazie, cara Adriana!!!
Questo dipinto di Holsoe mi ha incantato al primo sguardo, e per il tema, ma anche per la capacità dell'artista di restituirci attraverso i dettagli - proprio come tu hai colto - il miracolo della realtà. I suoi quadri sono proprio da contemplare...come la musica!!!
Un grande abbraccio a te e ai tuoi piccoli artisti!!!