sabato 22 giugno 2019

Il tocco di Jeffrey

(Foto presa dl web)
Mi perdonerà il Maestro Jeffrey Biegel - se mai un giorno dovesse trovarsi a passare di qui - per la confidenza con cui nel titolo l'ho chiamato per nome!
Ma dalla volta in cui ho avuto occasione di ascoltarlo dal vivo, ne ho colto non solo la straordinaria bravura da vero virtuoso del pianoforte, ma anche l'umanità trasparente, unita ad un'accattivante cordialità nel suo modo di accostarsi alla musica.
È stato verso la fine del 2017, al Teatro Dal Verme di Milano, dove ne ho potuto apprezzare le doti di finissimo interprete nell' esecuzione del "Piano Concerto n.1" di Giovanni Allevi, che tra l'altro ha anche inciso.

Sempre il modo di avvicinarsi alla musica e di farla nostra rivela chi siamo: vale per tutti i compositori, ma anche per gli interpreti che, suonando, ci regalano certamente il senso profondo delle note di un altro autore, filtrandolo però attraverso la propria sensibilità e il proprio modo di dialogare con le note. 
Una dimensione soggettiva ineliminabile anche in coloro che, con la bravura e la finezza di cui sono dotati, sanno immergersi in un testo musicale fino a farne una riproduzione fedele e a rispettarne l' originalità.
Ma la passione, il gusto di suonare e il tocco restano assolutamente personali.

Ecco. Del Maestro Jeffrey Biegel - americano, classe 1961 - ho avuto l'impressione di un interprete capace di associare grande padronanza del pianoforte ad altrettanta semplicità, pronto a regalare al pubblico, con rigore e insieme leggerezza, tocco sicuro e al tempo stesso delicato, le più diverse meraviglie del mondo delle note.
Si tratta infatti di un musicista versatile: non solo pianista, considerato tra i più talentuosi e brillanti di questi anni, ma anche compositore, arrangiatore e insegnante. La sua formazione classica lo ha condotto a realizzare numerosi progetti per contribuire alla conoscenza degli autori del passato, ma non gli ha impedito di dedicarsi anche alla musica contemporanea valorizzando i più recenti compositori insieme a brani dei generi più svariati. 
Insomma, un'attività dalle mille sfaccettature.

Proprio tale versatilità dimostra qui Biegel nell'esecuzione di un pezzo di George Gershwin (1898 - 1937). 
Il nome del compositore statunitense ci riporta subito non soltanto al mondo della classica, ma anche a quello del jazz, del blues, del musical e del ragtime
A quest'ultimo genere, in particolare, si riferisce il brano che ho scelto oggi: "Rialto Ripples", scritto da Gershwin a soli 19 anni, un rag in cui il musicista -  rifà un po' il verso a Scott Joplin.
Si tratta infatti di una musica ballabile, pervasa da una contagiosa e scanzonata vena di allegria, ottimo rimedio per i momenti un po' così...per quelle mattine che stentano a partire, quando - ma diciamolo piano perchè non ci sentano! - neppure Bach e Mozart possono nulla e urge un piano B per far decollare la giornata!
Di tale vivacità, non priva di qualche ammiccante punta di umorismo, Biegel mette sapientemente in luce i tratti. La sua interpretazione sottolinea infatti i contrasti tra forte e piano, facendone risaltare col suo tocco ritmica e accenti. Un'esecuzione dalla quale traspare la matrice classica del pianista e che di conseguenza risulta - a mio avviso - più misurata rispetto ad altre.
Ma insieme alla capacità di Biegel di padroneggiare le differenti dinamiche del testo, è evidente anche il gusto con cui suona. 
La sua è infatti una comunicativa sobria ma non per questo meno efficace, che ci restituisce il senso di un dialogo con la musica fatto di partecipazione attentissima e talora divertita.

Buon ascolto!

6 commenti:

eglissima egle ha detto...

Rialto Ripples. Che meraviglia! E quanta bravura nell'esecuzione del nostro Maestro Jeffrey Biegel, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e apprezzare al concerto al Dal Verme di Milano nel Piano Concerto n.1 di Giovanni Allevi. Il tocco di Jeffrey è morbido e potente, dolce e ammiccante, gioioso e allegro. Un grande! Io amo Gershwin tantissimo, ma questo pezzo non lo conoscevo, con l'incanto jazzistico e la bravura del nostro pianista americano.

Come sempre, grazie Annamaria cara, per questi preziosi doni.

Buona domenica.

egle

Annamaria ha detto...

Questo di Gerswhin è un pezzo che riprende il ragtime di Scott Joplin e ha una verve sincopata e scorrevole che mette allegria.
Poi qui il Maestro Jeffrey Biegel ci regala una magnifica interpretazione, ma già lo sappiamo: è un grande!
Grazie di cuore, cara Egle!!!

Rossana Rolando ha detto...

Lo terrò presente per "quelle mattine che stentano a partire". Grazie per il sorriso che ci regali con questo post e questa musica. Un caro saluto.

Annamaria ha detto...

Eh sì, cara Rossana, ogni tanto ci vuole proprio un brano dall'allegria più spiccata per avviare la giornata con energia e magari anche un sorriso.
Grazie a te e buon pomeriggio!!!

Anonimo ha detto...

Come mi ritrovo nelle tue parole "il modo di avvicinarci alla musica e di farla nostra rivela chi siamo"
E' proprio così!

Bellissima l'interpretazione di Biegel
Adriana

Annamaria ha detto...

Grazie della tua sintonia, Adriana!!!!!