giovedì 24 gennaio 2019

Dall'Inghilterra barocca ai videogiochi giapponesi.

J.Closterman: "Ritratto di Purcell" (foto presa dal web)
È sempre interessante scoprire come le musiche del passato siano vive ancora oggi non solo per l'ascolto degli appassionati, ma anche riprese e rielaborate in tante forme che ci capita di sentire magari casualmente.
Possiamo trovarle nella colonna sonora di un film o di una pubblicità televisiva o nell'aria di una canzone; può trattarsi di un brano classico in versione originale o di un arrangiamento, ma sempre il richiamo della sua bellezza ci cattura e non smette di riecheggiare in noi.

Così, oggi mi piace condividere qui un pezzo di musica barocca che ha avuto nel tempo grande fortuna ed è stato ripreso in diversi contesti.
Si tratta del "Rondeau" dalla Suite scritta per l'opera teatrale "Abdelazer" dal compositore inglese Henry Purcell (1659 - 1695), autore di creazioni sia sacre che profane, insieme a brani di carattere celebrativo tradizionalmente eseguiti per l'incoronazione o la morte di monarchi britannici.

La Suite in questione - scritta da Purcell verso la fine della sua brevissima vita - si compone di numerosi pezzi tra i quali il "Rondeau" è divenuto nel tempo il più celebre. A tale successo hanno contribuito compositori moderni come Benjamin Britten che, nella sua "Guida del giovane all'orchestra op.34" - lavoro squisitamente didattico che può ricordare un po' "Pierino e il lupo" di Prokofiev - si basa proprio su questo brano.
Non solo. Ascoltandone il ritmo deciso e al tempo stesso un po' danzante, possiamo tornare al passato ritrovando qualche somiglianza con lo schema armonico della celebre Passacaglia di Haendel: sì, proprio quella dell'intervallo televisivo! E se invece vogliamo correre avanti nel tempo, scopriamo che il "Rondeau" faceva parte del commento musicale di alcune serie televisive inglesi di qualche decennio fa, mentre in seguito il compositore Dario Marianelli lo ha inserito nella colonna sonora del film "Orgoglio e pregiudizio".

Ma, navigando su youtube, mi sembra di aver scoperto casualmente un altro inaspettato riferimento.
Come avrete osservato, da un paio di mesi a questa parte mi diletto ad ascoltare ogni tanto musica giapponese, talora nata per un genere come quello dei videogiochi e a volte trascritta in una veste classica indubbiamente affascinante. Muovendomi in quest' ambito, ho trovato il brano che vi propongo qui di seguito, tratto proprio dalla colonna sonora di un videogioco.
Il pezzo s' intitola "Menuet", ed è parte della Suite sinfonica scritta da Koichi Sugiyama per l'album "Dragon Quest IV - The People are Shown the Way" pubblicato nel 1990. Il compositore - classe 1931 - è famoso per aver creato le musiche dell'intera saga di questo gioco di ruolo e, nel settore, è considerato una sorta di caposcuola. Ma ascoltiamo il brano.

Pur essendo meno scandito e vivace, il suo tema iniziale a me pare molto simile a quello del "Rondeau" e, se pure la parte successiva sembra allontanarsene, in realtà è una sorta di variazione che parte però dalla stessa base. Se vogliamo poi, anche lo stesso titolo "Menuet" è un riferimento alla musica del passato.
Solo una mia impressione?? Non so, ditemi voi. 
Mi piace comunque riportare qui il pezzo non tanto per un suo particolare pregio artistico, ma perchè trovo interessante scoprire che - a distanza di secoli - certe melodie rifioriscono in ambiti dove non ce le aspetteremmo. 
E che un compositore giapponese di musiche per videogiochi si rifaccia allo stile barocco dell'antica Inghilterra mi sembra - ancora una volta - segno della grandezza della tradizione musicale europea e insieme della versatilità culturale del lontano Oriente.

Buon ascolto!

 

10 commenti:

Nella Crosiglia ha detto...

questa tua ricerca in effetti dimostra quanto la tua sensibilità va oltre qualsiasi forma musicale e come si può ritrovare nel contemporaneo lo stesso stile che ti prende e affascina in questa insinuante melodia, che a me ricorda molto Prokofiev , uno dei miei musicisti preferiti..
Come sempre un abbraccio stritolante

Annamaria ha detto...

Grazie cara NELLA! Ma quanto a conoscenze e sensibilità tu mi sei maestra.
Sai che non avevo pensato a Prokofiev? Invece ci può stare! In effetti il tema iniziale lo ricorda. Io mi sono lasciata prendere dallo stile del brano e da quel minuetto in 3/4 che mi ha fatto tornare indietro nel tempo fino al barocco e allo stile di Purcell.
Grazie di cuore e un grande abbraccio!!!

eglissima egle ha detto...

Bellissimi questi due pezzi che proponi, Annamaria cara. Somiglianza tra i due autori: direi, assolutamente sì, anche se Purcell lo preferisco per l'energia ritmica che, a un certo punto, declina nella sua bella composizione.

Grazie sempre. Sei preziosa.

egle

Annamaria ha detto...

Sì, cara Egle, anch'io tra i due preferisco Purcell proprio per quell'energia di cui parli e quel piglio rigoroso e solenne, ma al tempo stesso un po' danzante.
Grazie a te e buon pomeriggio!!!

Stefyp. ha detto...

Una certa assonanza nei due pezzi direi che ci sia. Sono entrambi belli, il primo ha più energia ritmica e lo preferisco, il secondo mi sembra meno potente e ci colgo dolcezza e romanticismo. Strano sia stata pensata per un videogioco, ma forse è solo una mia percezione.
Buon week-end, un abbraccio e un sorriso, Stefania

Annamaria ha detto...

Come scrivevo a Egle, anch'io preferisco il primo brano, cara Stefania, che è proprio più incisivo e potente dell'altro. E pure io all'inizio mi sono meravigliata che certe musiche, in fondo così romantiche, fossero colonne sonore di videogiochi. Ma sono state arrangiate dal compositore stesso in versione sinfonica.
Grazie e un abbraccio di buona serata!!!

Anonimo ha detto...

Mi trovo in sintonia con le tue parole; il tema iniziale "Menuet" di Koichi Sugiyaman sembra simile a quello del "Rondeau"e forse, come mirabilmente ci insegni, è "segno della grandezza delle tradizione musicale europea e insieme della versatilità culturale del lontano Oriente"
le tue, come sempre, sono parole preziose!
Adriana

Annamaria ha detto...

Grazie di questa sintonia, cara Adriana!
È sempre bello scoprire quanto è viva la tradizione musicale europea dei secoli passati e quanto fascino esercita sui compositori contemporanei anche geograficamente lontani da noi.
Un abbraccio di buona serata!!!

amicusplato ha detto...

Molto bello il Rondeau di Purcell e interessante il Menuet di Koichi Sugiyama :) Ovviamente tra i due non c'è partita... ;)

Trovo anch'io una certa somiglianza tra i due brani, specie all'inizio, come hai ben delineato nel post, assai ricco di informazioni e di puntualizzazioni. Molto, molto interessante :)

Un grande e affettuoso abbraccio, carissima Annamaria :))

Annamaria ha detto...

Sì, Antonio, la somiglianza tra i due brani è soprattutto all'inizio e la cosa mi è parsa interessante. Poi, è ovvio che fra Purcell e Sugiyama non c'è partita!
Grazie di cuore del tuo commento e un carissimo abbraccio!!!