Thierry Escaich e Richard Galliano (foto presa dal web) |
Vi avevo lasciato in compagnia di Vivaldi e in particolare della "Sonata n.12 op.1 RV 63" detta "La follia" e interpretata dal Barrios Guitar Quartet.
Vale la pena di soffermarsi per qualche momento sull'origine di questo pezzo perchè, nel comporlo, Vivaldi si è rifatto ad un tema musicale più antico.
Esso nasce in Portogallo tra il XVI e il XVII secolo, ma affonda le sue radici nel tardo Medioevo; inizialmente diffuso in ambito popolare, acquisirà col tempo un carattere colto e verrà ripreso da numerosi compositori dal periodo barocco in poi.
Si tratta di una danza composta da una base armonica e da una melodia lenta in tempo ternario simile a una passacaglia, sulla quale si possono innestare poi libere variazioni o improvvisazioni. Il termine follìa si riferisce infatti al suo andamento movimentato e talora sregolato, ma significa anche mania, idea fissa e in questo senso può riferirsi al carattere ostinato della base musicale.
Tra i musicisti più famosi che l'hanno rielaborata esplorandone ogni possibilità espressiva - a parte il già citato Vivaldi - troviamo Corelli, Lully, Geminiani, Bach ed Haendel che l'ha ripresa nella sua celeberrima Sarabanda inserita poi nella colonna sonora del film "Barry Lindon"; nell'Ottocento Beethoven, Liszt e Rachmaninov per arrivare ai nostri giorni con Vangelis.
Ma non è finita qui.
Le mie scorribande su youtube mi hanno portato a scoprire che anche il fisarmonicista Richard Galliano - di cui avete ascoltato di recente alcuni arrangiamenti - ne ha fatto una pregevole interpretazione insieme ad un'altra figura di primo piano: l'organista e compositore francese Thierry Escaich.
Fisarmonica e organo??? Precisamente: un duetto tra accordeon e organo da chiesa che può suonare sorprendente, ma con risultati a mio modesto avviso più che affascinanti.
Tratto dal cd "Aria" uscito nel 2017, il brano intitolato appunto "La follìa" prende spunto dal testo di Arcangelo Corelli (1653 - 1713) - riportato qui di seguito - al quale dobbiamo una delle versioni più raffinate di questo tema.
Ma ascoltiamolo la rielaborazione del duo Galliano - Escaich.
Dopo una severa e solenne introduzione dell'organo, è sulle note dell'accordeon che si apre il tema della melodia caratterizzato da tratti di profonda intimità.
Se in un primo tempo esso procede lento, acquista poi un ritmo che si accende nelle successive variazioni dove i due strumenti si scambiano il ruolo armonico e melodico facendo emergere alternativamente la delicatezza e la trascinante vivacità dei vari suoni ed esplorandone tutte le possibilità timbriche.
Splendido l'organo nei suoi registri più lievi, così come l'accordeon in quelli più acuti, due strumenti in fondo non lontanissimi, anche se differenti per dimensione e potenza sonora.
La lentezza iniziale del brano e un procedere quasi cadenzato vanno poi cedendo gradatamente il passo ad un ritmo sempre più scattante e vertiginoso che arriva a rasentare il parossismo e nel quale avvertiamo anche echi del tango di Piazzolla. Un' interpretazione che, se in alcuni punti sembra scompaginare e destabilizzare il tema quasi andasse a perdersi chissà dove, proprio in questo risulta tuttavia di uno splendore travolgente.
Ci si avvia così verso il finale dove prosegue la sequenza dei forti passaggi dissonanti dell'accordeon, mentre l'organo conclude il brano su di un lunghissimo accordo di tonica.
Una fusione di antico e moderno, di virtuosismo e fantasia nella quale - almeno così a me pare - sta il pregio di tale arrangiamento capace di rielaborare un'eredità musicale che va da Corelli e Bach fino ad oggi.
Una pagina di straordinaria modernità che, spaziando tra strumenti diversi, ci apre all'infinito mondo dei suoni.
Buon ascolto!
12 commenti:
Ma quanta bella energia in questi due pezzi che hai postato! Quasi voglia di danzare sulle note.Bravissimi gli interpreti e grandiosi i brani musicali scelti.
Grazie cara.
Un abbraccio.
egle
Grazie Egle! Trovo entusiasmante questa versione della "Follìa" per organo e fisarmonica: dice quale inesauribile sorgente di novità e modernità è la musica del passato per chi ne sa cogliere la linfa segreta e sa lavorarla sui ritmi di oggi come fanno i due straordinari interpreti.
Un abbraccio di buona giornata!!
Una melodia che ci porta a spaziare mia adorata amica su molti punti del nostro io, può essere follia? O intrusione della nostra memoria su cose passate e speranze future? o semplicemente una melodia che ci vuole trasportare lontano oltre l'idea dell'essere
Un abbraccio da stritolo
Bentornata qui cara NELLA!!! Ritrovarti è segno che la tua salute è in ripresa. Almeno così spero.
Interessanti i tuoi interrogativi. Certo la musica ci porta lontano nel tempo, ci fa ricordare il passato e spaziare nel futuro, verso l'infinito. Ma ci conduce anche nel profondo di noi stessi ed è vita e ancora VITA, a tutte maiuscole!! Se poi vivere in pienezza significa essere anche un po' folli...ben venga la follia!
Grazie di essere passata qui e abbracci grandi!!!
Il tema della Follia, come nella vita, così nella storia della musica, è uno dei temi che percorrono l'esistenza umana.
I grandi artisti che hai citato, e quello che hai scelto, l'hanno reso affascinante nella sua misteriosa inquietudine. Si potrebbe dire un Elogio della Follia... ;)
Un saluto affettuoso :)
Hai ragione, Antonio: il fatto che tanti compositori si siano soffermati sullo stesso tema indica quale fascino la follia abbia esercitato ed eserciti ancora su tanti aspetti della vita.
Ti dirò che quando mi sono messa ad ascoltare l'arrangiamento del duo Galliano-Escaich, non pensavo che mi avrebbe toccato così a fondo. Invece sono rimasta letteralmente incantata dalle variazioni dell'organo, ma soprattutto dalle dissonanze, dai passaggi in cui il tema sembra destabilizzarsi riproducendo proprio la "misteriosa inquietudine" di cui parli.
Sì, una sorta di Elogio della Follia!
Grazie e buona giornata!!!
Grazie per questo percorso tra antico e moderno e per la competenza messa a disposizione dei lettori. Un tema - quello della follia - che ha uno spessore teologico, filosofico, letterario, artistico (penso a Erasmo, a Foucault, a Pirandello, a Van Gogh... per citare solo alcuni esempi). La versione musicale, qui evocata, è davvero affascinante.Un saluto e buona domenica.
Certo, Rossana, il tema della follia è complesso e soprattutto vastissimo anche al di là della musica. Relativamente al campo musicale, più che un percorso qui ho fatto solo qualche citazione.
Sono contenta che questa versione le sia piaciuta.
Grazie e un augurio di buona domenica!!!
In questa unione tra fisarmonica e organo, tra passato e presente, ritrovo con profonda nostalgia le parole della mia adorata nonna : "Noi siamo un dialogo continuo tra passato e presente, entrambi indispensabili l'uno all'altro"
Ti ringrazio infinitamente di questa tua scelta, e ti auguro una felice settimana all'insegna della MUSICA!!
Adriana
Molto sagge e vere le parole di tua nonna, cara Adriana! E a volte il dialogo tra passato e presente, dialogo di strumenti e di ritmi, dà luogo a rielaborazioni affascinanti come questa del duo Galliano - Escaich.
Grazie di questa tua condivisione e buona settimana a te!!!
Una contrapposizione tra passato e presente, che mantiene intatto il fascino iniziale. Una follia musicale che mi piace molto, perché entrambi i brani hanno una bella energia. Due straordinari interpreti, ottima scelta.
Buona settimana, cara Annamaria.
Un abbraccio
Stefania
Verissimo, cara Stefania! Questo arrangiamento non tradisce l'originale da cui Galliano ed Escaich sono partiti, ma ne sviluppa e amplia la straordinaria energia.
Grazie e un abbraccio di buona settimana a te!!!
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