Spero che a voi che frequentate questo spazio non dispiaccia troppo se, prima di passare ad altro, oggi torno per qualche momento sul "Larghetto" di Dvorak postato la volta scorsa.
Il fatto è che - come spesso mi accade - dopo aver pubblicato una musica, questa mi resta dentro.
Me la ritrovo nel cuore al mio risveglio, mi accompagna quando esco di casa, vi scorgo nel tempo sfumature che non avevo notato e talora mi rammarico per non averne parlato a sufficienza qui con voi.
Come scrivevo anche in passato, sono proprio i ripetuti ascolti a farci cogliere in un brano meraviglie sempre nuove. E davvero non riesco a staccarmi da questo "Larghetto", per la bellezza struggente e intima della melodia iniziale che si ripete in tonalità diverse e la crescente intensità espressa dal grande respiro dell'orchestra d'archi. Nella sua dolce malinconia, mi fa pensare a un delicato pas de deux e oserei dire che quasi me lo fa vedere.
Ma anche in seguito, dopo un secondo tema più acceso e concitato, è ancora un movimento di danza a venirci incontro, mentre di nuovo risplende l'incantevole aria iniziale con toni di più distesa serenità, scandita dal ritmo profondo dei pizzicati di contrabbassi e violoncelli.
I violoncelli, appunto. Qualche volta, quando lascio volare i pensieri e la fantasia si sbriglia, mi diverto a immaginare quale strumento sarei se facessi parte di un'orchestra.
....E sì! Vorrei essere un violoncello, perchè sa regalare a una melodia il timbro di una voce più profonda o l'afflato di un respiro più ampio. Infatti - sia che ricopra il ruolo di solista, sia che rimanga all'interno del complesso orchestrale - la sua prerogativa consiste nel dare intensità a ciò che si sta eseguendo, costruendone lo spessore e insieme il ritmo, proprio come avviene nel "Larghetto" di Dvorak.
Per questo, oggi sono qui a proporvi un famosissimo brano, colonna sonora di uno dei più celebri film della storia del cinema: "La strada" di Fellini.
Ricordiamo tutti le musiche composte da Nino Rota (1911 - 1979) e, in particolare, il tema delicato e suggestivo che circonda il personaggio di Gelsomina restituendocene tutta la poesia.
E' vero che, nella pellicola felliniana, quell'aria si snoda sulle note di una tromba solista, ma trovo particolarmente pregevole anche l'arrangiamento che il video seguente ci presenta, fatto da un ensemble di otto violoncelli.
Sono proprio questi strumenti, con la loro voce intima e profonda, a svelarci - a mio avviso - ogni possibile sfumatura della splendida melodia, sottolinendone malinconia e passione, delicatezza e intensa drammaticità.
E - singolare coincidenza - avverto anche una certa somiglianza tra le battute iniziali del brano di Rota e quelle del Larghetto di Dvorak, anche se non mi pare il caso di istituire confronti perchè epoca, scopo, ritmo e clima complessivo dei due pezzi - l'uno destinato ad una sala da concerto e l'altro a seguire le vicende di un film - sono molto diversi.
Bellissima poi, nel video, la serie di inquadrature che mettono in luce i gesti, la passione e la concentrazione dei musicisti: sguardi, mani, sorrisi, particolari che - ancora una volta - ci dicono la gioia di far musica insieme e viverla nel profondo.
Buona visione e buon ascolto!
17 commenti:
Bellissimo! Un capolavoro del cinema italiano e un brano davvero coinvolgente.
Un saluto
superissimooooo Annamaria. Un abbraccio
Sì, Cuore di Sedano, questo arrangiamento del brano di Nino Rota per violoncello è magnifico!!! E anche il video rende bene.
Grazie di essere passata di qui e buona serata!
E' vero, Carla carissima, super il brano e super l'arrangiamento per violoncello.
Abbraccione a te!!!
La Strada è tra i film più belli, struggenti ed anche poetici che abbia mai visto, inoltre la colonna sonora ha un fascino particolare perchè si amalgama perfettamente alle vicende che si susseguono sullo schermo, per me di grandissima intensità.
Bellissimo poter rivivere nella musica, che hai scelto di donarci stavolta, ciò che ho provato quando ho visto la prima volta questo capolavoro.
Quindi Annamaria ti ringrazio di cuore e ti abbraccio, a presto.
Grande Rota che ha diretto il nostro Conservatorio per tanti anni. A presto cara Annamaria.
Grazie Annamaria per avere ricordato ai nostri cuori artisti eccellenti quali Rota e Fellini. Per me appassionata di cinema e con un musicista in famiglia e' stato davvero gradevole. A presto cara.
Cara S.Pia, sì, la colonna sonora del film segue proprio vicende e personaggi nella loro bizzarria e nel loro fascino. Sono scene indimenticabili che la musica sottolinea aiutandoci a coglierne tutta la poesia.
Grazie a te di essere stata qui!!!
Niente di più vero. Qualsiasi forma artistica, un quadro, una statua, un testo, una musica, ha bisogno di essere vista, letta, ascoltata, più di una volta, ha bisogno di essere interiorizzata e poi riscoperta per coglierne le sfaccettature meno immediate, meno palesi al primo sguardo.
E' vero, carissima Erika, Rota ha diretto proprio il Conservatorio di Bari. Grazie di avermelo ricordato.
A prestissimooooo!!!!
Mariella, che bello avere musicisti in famiglia!!!
Grazie di essere passata di qui e a presto!!!
Ambra, proprio così: se siamo ricettivi, l'opera d'arte con cui veniamo a contatto vive dentro di noi, con noi dialoga e si rivela gradatamente, nel tempo.
Grazie e a prestissimooo!!!!
Grande film, grande musica, stupenda esecuzione. Che dire di più? Grazie Annamaria.
Un abbraccio.
egle
Grazie a te, Egle, della tua condivisione!
Struggente è dire poco. Le immagini, poi, sono poesia allo stato puro.
Sono poco presente nella blog-sfera, il tempo è un tiranno; ma sono felicissima di rivederti domani a Milano!
Le immagini del film...intendo...
Certo, Sandra, ho capito!
Sono felicissima di riverderti anch'io.
Grazie e a domani!!!!!!
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