Blanchard Jacques - S.Cecilia |
Buona musica, intendo.
Ricordo di aver visto a Parigi, Praga, Lipsia, Norimberga - e certo sarà così anche in altre città - violinisti, flautisti, quartetti d'archi o altro improvvisare piccoli concerti agli angoli delle strade, nelle piazze o nel métro per la gioia dei passanti attratti e illuminati per qualche momento dallo splendore delle note.
E' sempre piacevole infatti, anche attraversando il chiasso metropolitano, esser catturati da un'armonia lontana che ci attira. E si tratta spesso di studenti di conservatorio o piccoli ensembles che offrono all'ascolto pezzi classici con esecuzioni quasi sempre di buon livello.
Ricordo in particolare una giovanissima violinista che, all'ingresso della Gemaldegalerie di Dresda, suonava Bach in modo così incantevole che avevo faticato a trattenere la commozione. Sarei rimasta lì all'infinito a godere di quel dono tanto prezioso quanto inaspettato.
Ma in ogni circostanza essere sorpresi dalla musica è un'esperienza di grande intensità: essa ci cattura per strada e ci porta via con sè con la sua potenza aggregatrice e comunicativa, con la sua capacità di unire le persone al di là delle differenze di colore, razza, religione e via dicendo.
Rasserenante, terapeutica, vivificante, sa restituire noi a noi stessi e ricolmarci di pace.
Per questo - e per celebrare l'odierna ricorrenza di Santa Cecilia, protettrice della musica e dei musicisti - desidero condividere con voi un video un po' singolare.
Non ci troviamo in un teatro nè in una sala da concerto, ma nel grande atrio di un modernissimo padiglione dell'Hadassah Medical Center di Gerusalemme.
Non c'è il silenzio attento che prelude al primo colpo di bacchetta di un direttore d'orchestra, ma la confusione e il brusio di tanta gente in movimento.
Eppure, sta per accadere qualcosa: a un tratto, a cominciare da piccoli arpeggi, inizia a risuonare una musica e la sua magìa riesce a sorprendere e catturare i presenti. C'è infatti chi passa oltre lanciando tuttavia uno sguardo veloce e chi si sofferma incuriosito o scatta una foto; chi si lascia coinvolgere accennando magari anche un passo di danza e chi invece non si muove dal proprio posto continuando a leggere il giornale, ma lo fa - avete notato? - a tempo di musica, seguendo con le mani il ritmo del brano.
Ed è l'intensità degli sguardi a rivelare la passione che a un tratto coinvolge quasi tutti nel ritmo di quel concerto improvvisato: persone estranee un attimo prima e poi accomunate dallo stupore; sorrisi che fioriscono qua e là e per qualche momento hanno il sopravvento anche sul disagio o la malattia, come se nelle note che ascolta ciascuno riconoscesse una parte di sè, una vena d'intima gioia.
Sono momenti in cui tutto si trasforma: così, anche solo per poco ci si ferma, si partecipa, si danza, si applaude, si sorride, ci si lascia raggiungere e toccare dalla Bellezza.
Ma sono anche i giovanissimi orchestrali - allievi della "Jerusalem Academy of Music and Dance" - che sulle note rasserenanti del "Valzer dei fiori" da "Lo Schiaccianoci" di Tchaikovsky, esprimono prima di ogni altra cosa il piacere di suonare mettendo in gioco, come ogni musicista, non solo la propria abilità ma innanzitutto il proprio cuore.
Ne deriva così un'esperienza d'impagabile gioia che prende tutti - noi compresi - coinvolgendoci non soltanto nel ritmo del valzer, ma anche nella multiforme e fantasmagorica danza della vita.
Buona visione e buon ascolto!
14 commenti:
Ma è strabello! Fa venir voglia di tornare a suonare in orchestra...
Ituoi post hanno una grande particolarità , quella di sentire il bisogno di viverli..e poi la scelta delle musiche, semplicemente avvincenti..
Sei preziosa amica mia cara:::)))
....Vero, Chiara???
E allora forza, mia giovane flautista, buona musica!!!
NELLA carissima, i post nascono sempre da vita vissuta, e sono così anche i tuoi!!! Del resto, deve essere così, altrimenti saremmo qui a raccontarci solo parole...
Ti abbraccio forte!!!
Questo post è una malia meravigliosa :)
E quante emozioni mi hai ricordato: in particolare quella provata l'anno scorso durante il periodo del Cantiere di Montepulciano, la rassegna internazionale per giovani musicisti. Era un periodo per me di depressione e oscurità, ed ero andata lì per ascoltare armonie che fossero balsamiche per il mio spirito oppresso. Mentre attendevo l'ora fissata per l'inizio del concerto che doveva tenersi al teatro Poliziano, camminando per il tortuoso corso centrale venni attratta da una melodia conosciuta e mi fermai: quattro giovani suonatrici di viola, violino e violoncello avevano attaccato con i loro archi il famosissimo Canone di Pachelbel. Fu quello il momento in cui cominciai a guarire: la dolcezza della musica si insinuò lieve nelle crepe del mio cuore e lo inondò tutto sempre più, sempre più. Cominciarono a scendermi le lacrime: e piansi senza ritegno in mezzo alla folla assiepata lungo la strada, mentre le giovani musiciste mi guardavano sorridendo, felici di toccarmi l'anima così. E' stata un'emozione indescrivibile, una rinascita alla vita. Grazie di avermi ricordato un momento tanto intenso, cara Annamaria!
Ciao, Cri!
Grazie di aver condiviso questa tua esperienza così intensa. A me è capitata più o meno la stesa cosa la prima volta che sono entrata nel Duomo di Salisburgo, anni e anni fa. Cantavano la Mariazellermesse di Haydn. Seduta in un angolo della chiesa strapiena, ho faticato a trattenere le lacrime!
Ti abbraccio!
Caspita che meraviglia...sarebbe bellissimo trovarsi lì quando accade!
Certo, Sandra, dev'essere emozionante!
Del resto, pensa a quale gioiosa sorpresa è stata per noi il canto improvviso di quel coro polifonico, al ristorante, la domenica dell'incontro blogger...
Pensa se fosse stata un'orchestra!
Grazie e a presto!
Cara Annamaria
ogni tanto succede anche a Milano sotto i portici di corso Vittorio Emanuele trovare ''orchestre di strada'' con buona musica. Quando passo mi fermo volentieri ad ascoltarli. Un abbraccio
Meno male, Stefano, mi fa piacere saperlo! Se mi capiterà di passare, ci farò caso!
Grazie!!!
Nel centro storico della mia città, nei giorni di festa, spero anche a Natale di quest'anno, ci sono gli artisti di strada, strepitosi in ogni loro forma.
Mi attirano inevitabilmente i musicisti (chissà perchè), però a volte mi stupisco, perchè non vedo nella gente entusiasmo nell'ascoltare o vedere ciò che ci mostrano con le loro capacità.
Sono contenta di notare che non sono poche le persone come me che amano queste cose.
Grazie il video è bellissimo e sorprendente.
Ti abbraccio cara Annamaria.
ciao..bellissimo il tuo post... anche il video....ciao.luigina
Ciao, S.Pia.
Sì, il video è sorprendente davvero e mette in luce meglio di altri la reazione dei presenti all'improvviso irrompere della musica.
Grazie e buona giornata!!!
Luigina, grazie di essere passata di qui!
Buona giornata!!!
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