martedì 11 dicembre 2012

La lezione di Annette

Come per il passato, ho seguito anche quest'anno le varie cronache musicali e mondane che hanno accompagnato la "prima" della Scala, insieme alla diretta dell'evento trasmessa su Rai 5. 

Mi ha sempre destato meraviglia il grande impegno di lavoro, di mezzi e di cultura che si rende necessario per offrire al pubblico del teatro milanese prima di tutto - e poi al mondo intero - uno spettacolo che raggiunga livelli di eccellenza. E ogni volta ne resto ammirata. 
Così è stato anche nei giorni scorsi quando - come si sa - è andato in scena il "Lohengrin" di Wagner. 
Lascio agli esperti i giudizi in merito alla direzione orchestrale del Maestro Barenboim e alla qualità della regia con le discusse novità sull'ambientazione della vicenda. Ciò che mi ha più colpito e su cui vorrei soffermarmi invece è la splendida performance della soprano Annette Dasch che ha cantato nel ruolo di Elsa.

Al di là delle sue apprezzabili doti vocali e delle capacità interpretative, ciò che quest'artista mi ha lasciato è il senso di un'assoluta professionalità, fatta di competenza e passione, di grinta e coraggio.
Occorre infatti un altissimo livello di preparazione e una convinzione non da poco in ciò che si fa per accettare un impegno così importante e improvviso - sostituire all'ultimo minuto la protagonista alla "prima" della Scala! - ritagliandosi il tempo tra altre scadenze professionali e il dolcissimo ruolo di mamma.  
Ed è stato un tempo magico, vissuto con consapevolezza e rigore, ma anche con notevole freschezza e semplicità, quella dei grandi. Quella che ha permesso ad Annette di lanciarsi in quest'avventura superando con determinazione le titubanze che forse avrà avuto prima di una simile prova. 
La stessa semplicità che, durante l'applauso finale, ho letto nel suo sorriso un po' stupito di tutto quel calore, della pioggia di fiori dai palchi in quella cornice così unica; e che le ha permesso di rinunziare alla rituale cena di gala dopo lo spettacolo - palcoscenico squisitamente mondano - perchè altre priorità urgevano.

Bella la foto che la ritrae già in partenza, con la bimba di pochi mesi in braccio, smessi gli abiti di scena e tornata subito alla quotidianità: una donna alle prese col suo lavoro e il suo ruolo di mamma, capace di incantare il pubblico con la propria bravura, ma anche di scendere da quel piedistallo che, in una sola serata, l'ha "promossa a superstar della lirica" - come si legge sul Corriere della Sera di qualche giono fa - e riprendere i propri impegni già programmati.
Una lezione di professionalità e insieme di classe e bellezza, perchè è bella la ricchezza che Annette ci ha regalato non solo in termini musicali, ma anche professionali e umani. 

Allora, mi piace risentirla in una performance che la vede interprete non di Wagner stavolta, ma di Franz Joseph Haydn, in un famoso brano dall'oratorio "La Creazione". Il testo dell'opera - che si rifa al racconto biblico della "Genesi" e al "Paradiso perduto" di Milton - si riferisce in questo pezzo alla creazione di erbe, piante, fiori e foreste. E nel descriverne la nascita, a un certo punto dice:  

"Qui germoglia l'erba che risana le ferite".

Ecco, mi sembra proprio che queste parole si possano applicare anche alla Musica e alla vita di tutti coloro che ad essa si dedicano con professionalità e passione. 

Buon ascolto! 

4 commenti:

Ambra ha detto...

Anch'io sono piena di ammirazione per questa giovane donna che riesce a coniugare in sé una grande e squisita semplicità con una sofisticata bravura e un coraggio appassionato.
Mi associo a tutti gli aggettivi che hai usato per dipingerla.

Annamaria ha detto...

Grazie Ambra! Sono felice di questa identità di vedute!
Buona giornata!

Anonimo ha detto...

Grande soprano! Le auguro il successo che merita. Vale sempre il mio pensiero che se uno è grande come persona è assolutamente anche un grande professionista. Solo sette ore per provare un'opera impegnativa come il Lohengrin mentre allattava la sua piccola. E che voce e che interpretazione stupenda!
Grazie Annette! Non hai dato solo una interpretazione superba, ma una lezione di vita a tutti.
Grazie Annamaria!
egle

Annamaria ha detto...

Grazie Egle di questa tua condivisione!!! Sì, auguriamo ad Annette tutto il successo che merita, sul piano professionale e umano.
Un abbraccio!!!