domenica 14 aprile 2024

Un grintosissimo Galliano

Non ho l'abitudine di rileggere i miei vecchi post, non spesso perlomeno. Una volta fatti, li abbandono al loro destino e se talora ci torno, in genere non è per il testo, ma per qualche riferimento alla musica.

Capita così che mi prendano momenti di improvvisa nostalgia per i pezzi che da tanto non ascolto o per qualche autore che non pubblico da tempo e che magari torna di punto in bianco ad affacciarsi alla mia memoria, sgomitando nel nutrito elenco di compositori del blog quasi dicesse: "Insomma...mi hai dimenticato?".

Insomma...l'altro giorno è successo proprio questo. Per uno di quei salti d'epoca che forse solo la musica consente, mentre ero immersa nell'ascolto di Haydn mi è tornato in mente un brano così diverso che più non si può!
Era un pezzo di Astor Piazzolla postato anni fa in una entusiasmante interpretazione dei Classical Jam
che, stavolta sì!, mi sono incantata a risentire. Eccola qua!
Ma da Piazzolla sono passata poi ad altri fisarmonicisti: così non è stato
difficile tornare al mio amatissimo Richard Galliano riascoltandone svariati pezzi fino ad approdare a quello di oggi. Cercavo infatti qualcosa che mi ricordasse l'atmosfera dei Classical Jam, la loro coesione e il loro gusto di far musica insieme, e ho ritrovato lo stesso clima in "Tango pour Claude" dall'album "Viaggio" uscito nel 1993.

Si tratta di un brano dedicato da Galliano al cantante francese Claude Nougaro col quale aveva lavorato. Ma ciò che rende questo pezzo grintosissimo e accattivante è, a mio avviso, un insieme di elementi diversi.
In primo luogo la bravura del compositore e il virtuosismo con cui
padroneggia la fisarmonica che ha sempre valorizzato ampliandone il repertorio in una sintesi di vari linguaggi musicali.
Quello che mi colpisce, infatti, è proprio l'insieme di naturalezza da un lato e
spregiudicata maestrìa dall'altro con cui, dalle varie voci che rendono lo strumento così versatile, Galliano trae armonie e sonorità di ieri e di oggi, dal classico al jazz, dallo swing alla danza. Nel suo pezzo sentiamo così riecheggiare non solo il Piazzolla di "Libertango", ma insieme Bach, compositore tra i più amati sulle cui note il compositore si è formato.

Ma è anche la movimentata e scattante ritmica del tango a prendere chi ascolta nel vortice di musica fatto da una sorta di parossistico, irrefrenabile crescendo. E altrettanto grintosa è l'interpretazione del sestetto tra cui spicca il violino di Sebastien Surel, che duetta splendidamente con Galliano nella serie di entusiasmanti variazioni sul tema.
Accattivante, del resto, è la passione che coinvolge tutti i componenti del gruppo
trasmettendosi anche noi che - dietro lo schermo di un computer - non solo guardiamo e ascoltiamo, ma vibriamo entrando per così dire in risonanza con questa musica, attraversati anche fisicamente dalla vitalità della sue note.

E mi piace concludere con le parole del compositore in un'intervista di Chiara Donizelli per "L'Eco di Bergamo". Alla domanda se per lui esiste un punto di contaminazione universale nei diversi generi musicali che ha attraversato, Galliano risponde:

"La prima cosa è sempre l’amore. Per la musica, per le cose belle, per ciò che fa vibrare. Per ogni stile, deve esserci alla base un amore per le armonie, le melodie e il tempo. Quando suono Mozart, o Vivaldi, io penso sempre allo swing, alla danza. Posso suonare una valse parisienne, ma per il tempo, il ritmo, io penserò all’Africa. La vibrazione è ciò che ha di universale la musica, ciò che durante i concerti si estende dai musicisti fino al pubblico. Non ultime, le emozioni che la musica ha la forza di comunicare e di scatenare."

Buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

4 commenti:

Marina ha detto...

Adoro il suono della fisarmonica: Una volta sono andata al concerto di un giovane bravissimo: dal vivo è ancora più emozionante. Piazzolla, forse, è maggiormente conosciuto. A me piace molto, ma devo dire che anche Galliano ha composto un gran bel pezzo: struggente e vibrante.

Annamaria ha detto...

"Struggente e vibrante": hai usato proprio le parole giuste Marina. Io amo Galliano da anni, soprattutto per la sua capacità di fondere antico e moderno, classico con jazz e non solo. Oltre alle musiche che ha composto, ha fatto arrangiamenti splendidi.
Grazie!

Arrigo Lupo ha detto...

Qui il metro è il 4/4, ma un 4/4 speciale, il 3+3+2: gli 8 ottavi di una battuta sono accentati come 3+3+2 invece che come 4+4. Il 3+3+2 trasforma il 4/4 dandogli una scansione irregolare; si può trovare in tutta la musica del continente americano, Piazzolla lo usa abbastanza spesso.

Annamaria ha detto...

Vero, Arrigo! Questo diverso modo di accentare i 4/4 dà alla musica un carattere più scattante, puntato...ed è proprio tipica di tanta musica sudamericana e di alcune danze.
Grazie!