lunedì 1 gennaio 2024

"If music be the food of love"

Caravaggio (1571 - 1610) : "I Musici" - Metropolitan Museum of Art, New York.  

Mi piace inaugurare l'anno nuovo celebrando la musica con le parole riportate qui di seguito, che poi potrete ascoltare sulle note di Henry Purcell (1659 - 1695). Si tratta di un testo teatrale di Henry Heveningham (1651 - 1700) al quale il compositore inglese ha dato vita in un brano vocale di grande raffinatezza intitolato "If music be the food of love, Z.379C".

"Se la musica è cibo dell'amore
canta fino a che io sia pieno di gioia
perchè allora muovi la mia anima che ascolta
a piaceri che non possono mai saziare.

I tuoi occhi, la tua grazia, la tua lingua proclamano
che tu sei musica in ogni parte.


I piaceri invadono l'occhio e l'orecchio
e i sentimenti che provo sono così violenti che feriscono
e tutti i miei sensi festeggiano
in un banchetto di suono.
Certo morirò per il tuo fascino
se non mi salvi tra le tue braccia!"

La musica vi è celebrata come cibo dell'amore, nel suo potere più che mai toccante di ispirare, commuovere, trasfigurare l'interiorità dell'essere umano suscitando una vera e propria fioritura d'anima. Essa nutre infatti l'amore con una ricchezza che alimenta sempre nuovo desiderio e un'intensa passione, come si può desumere dalle espressioni "piaceri che non possono mai saziare" e "banchetto di suono".
Sono parole ispirate a un importante precedente letterario: infatti, la parte
iniziale del testo di Heveningham riprende l'esordio del monologo del Duca Orsino ne "La Dodicesima notte" di William Shakespeare (1564 - 1616), col quale il nobile si rivolge proprio ai musicisti presenti sul palco:

"Se la musica è l’alimento dell’amore, seguitate a suonare, datemene senza risparmio, così che, ormai sazio, il mio appetito se ne ammali, e muoia.
Ancora una volta quella melodia! Aveva una cadenza languida. Giungeva al mi
o orecchio come la dolce brezza che spira su una sponda di violette, rubandone il profumo e diffondendolo attorno."

Sia nel primo che nel secondo testo - nonostante alcune differenze - si descrive l'esperienza inebriante di coloro che si accostano alla musica lasciandosene coinvolgere, permettendo alle note di aprire brecce e suscitare altra vita, quasi che i suoni siano parte di un atto creatore che sta all'origine di sentimenti più profondi.
Tale intreccio fra amore e musica è reso da Purcell con un brano
composto in tre versioni differenti, delle quali ho scelto la terza dove note e parole si coniugano in perfetta armonia. Una splendida scrittura per voce solista e basso continuo, qui interpretata da Emma Kirby e fatta di progressiva complessità e raffinati ornamenti che - ora più dolcemente, ora più intensamente - vanno ad ammaliare l'anima di chi se ne lascia catturare.

Buon ascolto e auguri di Buon Anno nel sorriso della musica!

(La foto è presa dal web)


4 commenti:

Marco Capponi ha detto...

Buon Anno, cara Annamaria. Cibo per il corpo, per lo spirito o per l'amore: qua tutti vogliono metterci a dieta o a digiuno intermittente, come va di moda oggi. Sul cibo per il corpo potrei essere un pochino d'accordo (ma non troppo e non mi sono abbandonato a troppe libagioni in queste feste). Sul cibo per lo spirito, no. Lasciatemi gozzovigliare in pace tra le mie immense provviste! Sul cibo per l'amore: sono parco da tempo e tutto sommato non mi dispiace. Arrivederci tra un blog e l'altro!

Annamaria ha detto...

Buon Anno a te, Marco! A proposito di cibo per lo spirito, so benissimo che hai provviste immense e - coi tempi che corrono - più che mai necessarie!
Quanto al corpo, ricordo di aver visto in passato nel tuo blog una foto con appetitose tartine fatte da te, accompagnate certo da buon vino...una meraviglia per il palato!
Grazie mille e arrivederci !

Arrigo Lupo ha detto...

Tre versioni indicano che il testo lo interessava molto, è un testo bellissimo. Visto che siamo vicini, segnalo il più bel brano corale per l'Epifania che conosco, "Los reyes siguen l'estrella" di Francisco Guerrero, il secondo dei tre grandi polifonisti spagnoli del '500 con Morales e Victoria.

Annamaria ha detto...

Sì, Arrigo, è proprio un testo splendido!
Quanto alla tua segnalazione del brano corale di Guerrero per l'Epifania, ti ringrazio molto. Sei sempre un pozzo di conoscenze musicali! Lo ascolterò volentieri e lo terrò da conto per il futuro.