sabato 14 gennaio 2023

Movenze d'anima

Devo proprio dire GRAZIE allo spettacolo di Roberto Bolle intitolato "Danza con me", andato in onda la sera del primo gennaio se - oltre a performances fatte di abilità e leggiadria insieme a splendide musiche - ho ritrovato un brano di Chopin che non risentivo da una vita ma che mi porto dentro dall'infanzia.

È stato infatti sulle note del compositore polacco che Bolle - affiancato da due stelle della danza contemporanea come Casia Vengoechea e Toon Lobach, e accompagnato al pianoforte da Mzia Bachtouridze - si è esibito nel "Passo a tre" intitolato "SENTieri", creato dal coreografo, già solista dell'Aterballetto, Philippe Kratz.
Uno spettacolo affascinante centrato sulla suggestione delle
sensazioni che ci riportano all'infanzia e che su di me ha sortito proprio questo effetto.

È stato l'incedere piano e ritmato della "Berceuse in Re bemolle maggiore op. 57", a metà strada tra una barcarola e una ninna nanna, a riportarmi di colpo indietro nel tempo, suscitandomi il ricordo di quelle note e delle lezioni di pianoforte che avevo cominciato a prendere da un'amica di famiglia quando facevo le elementari.
Non so a voi, ma a me certe melodie imparate negli anni dell'infanzia si sono
stampate dentro. Non ero una bambina molto studiosa, devo ammetterlo, l'amore viscerale per la musica sarebbe esploso più avanti, dai sedici anni in poi. Ma avevo orecchio, memoria e non mi era difficile ritrovare sui tasti del pianoforte un'aria sentita anche solo per poco.

Così Chopin mi ha riportato subito là, a quella melodia che riaffiorava dal passato e che, nonostante sia in tonalità maggiore, al mio animo infantile era sempre parsa malinconica e un po' monotona. Ora invece, ne stavo riscoprendo tutto l'incanto non solo perchè - a suo tempo - avevo ovviamente suonato una versione molto più breve e facilitata rispetto all'originale, ma anche perchè ne riuscivo a cogliere l'afflato di modernità che la sostiene conducendoci ben oltre il periodo romantico in cui è stata creata.
Roberto Bolle mi perdonerà quindi se, a un certo punto, pur seguendo la bellissima
danza, la mia testa si è letteralmente persa dietro quelle note segnate da quattordici incantevoli varianti.

Varianti sì, e non variazioni che sono invece piccoli pezzi a sè stanti, ciascuno dei quali presenta di solito alcune modifiche del tema, spesso rielaborato nell'impianto armonico, nel ritmo, o tradotto in altre forme musicali tanto da divenire talora quasi irriconoscibile.
Qui invece Chopin, con estrema libertà compositiva, scrive una musica
assolutamente fluida nella quale tema e ornamenti si fondono in una serie di sognanti arabeschi che si susseguono senza pause, cesure o interruzioni. Resta sempre uguale per tutto il corso del brano l'accompagnamento della mano sinistra - una sorta di ostinato dal ritmo di 6/8 - mentre la destra si produce in un susseguirsi di varianti che ci offrono suggestioni sempre diverse.
Un "Andante" incantevole nel quale, superata la tecnica, la musica si fa sogno e
poesia, anticipando la tessitura timbrica dei compositori impressionisti fatta di dissonanze ma soprattutto di colori. Tra l'altro Varianti era proprio il titolo originario del brano, cambiato poi con Berceuse.

Facciamoci cullare allora da questa ninna nanna dolce e malinconica insieme, lasciando fluire i pensieri in libere divagazioni, e seguendo le suggestive movenze d'anima che Chopin ha espresso con fantasiose e leggiadre fioriture di note.

Qui trovate anche il video della danza.

Buona visione e buon ascolto!

(La foto è presa dal web)

 

2 commenti:

Marina ha detto...

Bellissimo brano; poi - sembra fatto apposta - mio figlio l’ha portato agli esami di secondo anno di conservatorio, dunque non solo conosco la bellezza della Berceuse di Chopin,ma posso godermela anche dal vivo! :D, certo non suonata dal grande maestro Rubinstein!
Delicata, soave, peccato non avere visto il programma di Bolle. Ricordi preziosi, quelli dell’infanzia. Perché non condividi qualche ricordo di quel periodo richiamato dalla musica: sarebbe bello!

Annamaria ha detto...

Che grande fortuna hai, Marina, di sentire la casa che risuona di musica! E sono convinta che tuo figlio sia bravissimo.
Sì, ricordi davvero preziosi quelli dell'infanzia. Qualche volta, qua e là, ne ho già parlato, ma penserò al tuo consiglio.
Quanto al programma di Bolle, lo puoi rivedere su RAI play.
Grazie e buona serata!