lunedì 20 aprile 2020

Donne col libro - 4

V. Lagye (1825 - 1896) "Music practice" particolare (coll.privata)
























All'inizio di questa piccola serie di articoli, mi ero proposta di scegliere dipinti con donne intente alla lettura, ma - avevo specificato - non di una lettera, di un giornale o altro, bensì di un libro vero e proprio.

Poi mi sono chiesta: e perchè non di uno spartito musicale???...
In realtà, è un libro anche quello e mi pare si armonizzi bene al tema del blog.
E.B.Leighton (1853 - 1922): "La lezione di pianoforte"
E se il testo ha un linguaggio diverso, non per questo non può suscitare altrettanto interesse. 
La musica infatti narra storie, interpreta sentimenti, delinea paesaggi esteriori e interiori, suscitando emozioni come una narrazione fatta di parole e forse anche di più, perchè il suo è un linguaggio universale. Le note sono uguali per tutti e talora arrivano in noi con maggiore immediatezza ed efficacia rispetto ad altre forme di comunicazione. Soprattutto poi per chi le sa leggere, osservarle è come trovarsi a tu per tu con una persona guardandola negli occhi.

Anna Vallayer-Coster(1744 - 1818): "Ritratto di una violinista"
Inoltre, per parlare di donne e spartiti musicali, non c'è che l'imbarazzo della scelta. 
Avrei potuto iniziare dalle numerose raffigurazioni della patrona dei musicisti, Santa Cecilia, intenta a suonare l' organo - ora sola, ora insieme a un coro di angioletti - o da alcune immagini di figure mitologiche in concerto. 
Ho preferito invece i dipinti che vedete e che - sia pure con alcune differenze - ci presentano situazioni e contesti tra loro simili. 
In tutti vediamo infatti giovani donne assorte nella lettura di uno spartito per pianoforte o per violino: a volte in rigida posizione davanti alla tastiera durante una lezione, altrove concentrate e attente ad accompagnare un canto.

S.Lega (1826 - 1895): "Il canto dello stornello" (part.)
Finissimo il "Ritratto di una violinista" di Anna Vallayer-Coster, dove è proprio una donna a raffigurare un'altra donna. La pittrice ne mette in luce con delicatezza l'attenzione, l'attitudine meditativa davanti al testo musicale e forse anche il gusto nel seguire la melodia, visto il lievissimo sorriso che le disegna sul volto.
Risulta invece composta, ma insieme un po' rigida, la fanciulla seduta al pianoforte nel dipinto di Leighton, seguita dallo sguardo vivido, ma severo - almeno così a me pare - dell'insegnante.
Anche la giovane che - nel particolare del quadro di Silvestro Lega - accompagna al piano il canto dello stornello, è attenta e concentrata, mentre lo spartito è riprodotto con tale chiarezza che, ingrandendo la foto, se ne possono leggere nitidamente le note.
P.A.Renoir (1841 - 1919): "Fanciulle al piano"
Inoltre, tra i vari dipinti dedicati a questo tema, non si può dimenticare il famoso "Fanciulle al piano" di Renoir, che rappresenta due ragazze della borghesia parigina intente a leggere la musica e ad esercitarsi.

In ognuna di queste rappresentazioni, come si deduce dall'eleganza degli abiti, delle acconciature e dall'arredamento degli interni, si tratta di giovani di buona famiglia avviate, come tante ragazze dell'epoca - siamo nel corso del XIX secolo - allo studio del pianoforte, considerato parte integrante di una certa educazione e importante per la vita in società.

Tuttavia, al di là di queste immagini, i dipinti che più mi hanno colpito sono altri due, ricchi di un fascino differente e - a mio avviso - un po' inconsueto.
Il primo che vedete qui sotto, del quale ho riportato anche un bel particolare nella foto in alto, è opera di Victor Lagye e s'intitola "Music practice".
V. Lagye (1825 - 1896) "Music practice" (coll.privata)
Una fanciulla è seduta al clavicembalo per esercitarsi o prepararsi a duettare col giovane suonatore di arpa. 
Ma - a ben guardare - i suoi occhi non sembrano rivolti al corposo spartito che pure ha in mano, ma al musicista che la fissa un po' ammiccante.
Il suo è quasi un profilo di bambina dal quale traspaiono timidezza e ingenuità: forse la sua è soltanto preoccupazione di suonare senza errori, o forse è un sentimento che va oltre. 
Vi possiamo intuire infatti anche una lieve ansia o una dolce speranza verso il ragazzo che ha di fronte, al quale la lega un gioco di sguardi che sembra andare al di là della musica. Una rappresentazione affascinante quindi che, se non spicca per i colori in verità piuttosto spenti, si concentra tutta sugli atteggiamenti dei due protagonisti. Il far musica insieme, del resto, già nei secoli passati era considerato simbolo e occasione di corteggiamento.

J.Vermeer (1632 - 1675): "Concerto interrotto" (part.) 
Il secondo dipinto, invece, rispetto a quelli già citati ci riporta indietro nel tempo e precisamente al XVII secolo.
Si tratta infatti di un'opera di Jan Vermeer intitolata "Concerto interrotto" o anche "Un gentiluomo e una giovane dama che fanno musica in una stanza". 
Qui, a colpirmi è lo sguardo della donna nel quale colgo qualcosa di vagamente trasgressivo o impertinente. 
Il suo non è un atteggiamento timido a somiglianza della fanciulla del quadro di Lagye, bensì quello di una persona sicura di sè. Nel suo volgersi verso lo spettatore c'è a mio avviso un sottile rimprovero, come a ritenere indiscreto l'occhio di chi dall'esterno osserva la scena, quasi stesse violando una sorta di intimità. 
E lo spartito di cui un foglio è nelle mani della ragazza ma insieme nella destra dell'uomo accanto a lei, qui si fa tramite ed espressione di ciò che li lega: certo la musica, forse anche altro.

Ed è Chopin il compositore che mi piace associare a queste immagini, anche se in realtà - data la collocazione cronologica di alcuni dipinti - non è verosimile che tutte le giovani musiciste qui raffigurate abbiano potuto eseguirne i pezzi.
Ho scelto il "Preludio in Mi bemolle maggiore n.19 op.28", brano brevissimo che, nel complesso dei 24 preludi scritti dal musicista polacco, mi pare uno dei più incantevoli. 
Il suo è un andamento vivace che lo rende molto simile allo stile di uno studio, e nella sua struttura tutta a terzine, sia nella mano destra che nella sinistra, può costituire un ottimo esercizio per musicisti già esperti. 
Nonostante la velocità, ci sono qua e là dolci passaggi più lenti dove la musica si fa più morbida e che qui possiamo apprezzare sottolineati da un'interprete di eccezione come Martha Argerich.          

Buon ascolto!

4 commenti:

Leo Pieretti ha detto...

Grande leggerezza nei dipinti ma anche nella narrazione che li ridipinge. :)

Annamaria ha detto...

Grazie Leo! Il tuo sguardo mi rassicura sull'opportunità delle scelte pittoriche che ho fatto!

Stefyp. ha detto...

Cara Annamaria, ci hai presentato una rassegna di dipinti affascinanti e ognuno a modo suo ha un'attrazione particolare e unica. Nell'analizzare l'ultimo dipinto, quello di Vermeer, a me viene da pensare, riguardo alla giovinetta,non tanto ad un atteggiamento vagamente impertinente, quanto invece un disagio che prova nell'essere osservata, forse per una sorta di pudore o come dici tu di violazione dell'intimità.
Hai fatto un lavoro eccezionale nel presentarci tutti questi dipinti e l'ho apprezzato molto, alcuni non li conoscevo proprio. Grazie anche per il brano di Chopin che ha in sé qualcosa di romantico che ben si associa ai dipinti.
Passa una serena serata, un forte abbraccio e grazie.
Stefania

Annamaria ha detto...

Grazie del tuo commento, cara Stefania! Senza dubbio, in quel dipinto il viso della ragazza manifesta un disagio che si può interpretare in modi differenti.
Sì, questo post mi ha impegnato un po' più degli altri: neppure io conoscevo alcune opere come per esempio quella di Victor Lagye, ma ne sono stata affascinata e ho imparato cose nuove. Ed è anche questo il bello di avere un blog.
Buona giornata e un abbraccio grande a te!!!