mercoledì 23 ottobre 2019

Divina proporzione

Non sempre ottobre è ottobrata. 
Così, la pioggia e il grigiore di questi ultimi giorni m'inducono a desiderare più intensamente la luminosità di certi pomeriggi e la dolcezza del sole sulla campagna ormai dorata.

Ma al tempo stesso mi ricordano alcune gite in Toscana fatte negli anni scorsi, appena prima che la stagione volgesse al brutto. E a riportarmi lì è anche il calendario che ho in cucina, in alto vicino alla finestra, ricco di scorci della campagna o delle più affascinanti città - per l'appunto - toscane.
Allora desidero condividere con voi la foto che mi offre proprio il mese di ottobre, sulla quale il mio sguardo si sofferma, sia pure di corsa, ogni volta che vado e vengo dal balcone di casa.

Sì, è Pienza! Immagino ne abbiate riconosciuto subito la piazzetta con uno scorcio della facciata del Duomo e di Palazzo Piccolomini, cuore della città rinascimentale ideata da Papa Pio II.
C'ero stata per la prima volta in gita scolastica al liceo, ma nonostante la guida esperta della nostra bravissima insegnante di Storia dell'Arte, di quell'uscita ricordo soprattutto la stanchezza e il freddo. 
Eravamo arrivati a Pienza in un tardo pomeriggio di maltempo, era quasi buio e, mentre la prof. illustrava i vari monumenti, nonostante fosse aprile si era messo persino a nevicare...
Ma ci sono tornata poi, in diverse altre occasioni. 
In seguito - e alla luce del sole - ho potuto apprezzare meglio il luminoso silenzio dell'interno del Duomo, lo splendido cortile di Palazzo Piccolomini e il loggiato retrostante aperto sui giardini e sulle colline della Val d'Orcia, uno dei panorami più dolci che la Toscana ci offra.

Al di là di questi ricordi però, la foto del calendario mi attira soprattutto per quello scorcio prospettico che mette in evidenza dimensione e proporzioni degli edifici e, ogni volta che vi passo davanti, è il loro equilibrio formale a colpirmi, insieme alla serenità che da tale equilibrio promana. 
A crearlo è l'impianto geometrico delle architetture nei loro rapporti misuratissimi e nei numerosi richiami classicheggianti: cerchi, semicerchi, colonnine, lesene, archi a tutto sesto, elementi rettilinei e curvilinei che - lungi dal comunicare un senso di freddezza come può capitare altrove - si sposano qui con nitida simmetria. 
Ma sono anche le dimensioni raccolte della piazza, il colore caldo della muratura del Palazzo o ancora quella elegantissima vera da pozzo a darci la percezione di uno spazio a misura d'uomo, in linea con i canoni di bellezza dell'Umanesimo.

Siamo infatti in pieno Quattrocento e la realizzazione del progetto urbanistico di Pio II, volto a creare un esempio di città ispirata agli ideali umanistici, è di Bernardo Rossellino (1409 - 1464), architetto che - negli edifici che vedete - fa riferimento a Leon Battista Alberti e all'armonia di forme che nasce dall'uso della sezione aurea applicata alla geometria solida. 
A ben guardare infatti, il Duomo e Palazzo Piccolomini possono ricordare rispettivamente il "Tempio Malatestiano" a Rimini e "Palazzo Rucellai" a Firenze: opere dell'Alberti ed esempi di quella "divina proportione" che, di lì a poco, sarebbe stata oggetto del trattato di Luca Pacioli, ma che già era stata anticipata nel mondo romano da Vitruvio.

Richiami classici dunque, che ci regalano un senso di armonia come il brano di Mozart che mi piace associare alle immagini. 
Si tratta del secondo movimento, "Andante, un poco adagio", dal "Concerto per pianoforte n.6 in Si bemolle maggiore K.238".
Quella che si snoda piano è una melodia delicatissima e dolcemente ritmata, così da sembrare nelle battute iniziali quasi una danza e ricordare, per certi aspetti, il più famoso "Andante" del "Concerto in Do maggiore K.467"
Il pezzo infatti, nonostante sia stato scritto dal compositore a soli 20 anni, ha già in sè molti caratteri distintivi del suo stile.
Un Mozart che qui mi pare proprio espressione di classicismo e armonia, nell'equilibrio del dialogo tra pianoforte e orchestra, nell'elegante semplicità del tema con i suoi abbellimenti e nel tempo di 3/4 che ne sottolinea grazia e leggiadrìa.
Una divina proporzione creata questa volta non da misure, prospettive e spazi visivi, ma da note, ritmi e spazi sonori che ci offrono la percezione di una serena bellezza della quale riempirci l'anima.

Buon ascolto!

 

8 commenti:

eglissima egle ha detto...

Molto bella la tua descrizione di Pienza. Non ci sono mai stata. Si sente, dalle foto postate, perfino il profumo di antico. E il commento musicale mozartiano ci sta a meraviglia.

Grazie, cara Annamaria.

egle

Annamaria ha detto...

Grazie a te, cara Egle. Visitare città come Pienza è bellissimo. Ma anche avere in cucina un calendario con vedute toscane ha i suoi vantaggi e ricrea lo sguardo!
Un abbraccio serale!!!

Rossana Rolando ha detto...

L'accostamento tra proporzione e armonia degli edifici e musica mozartiana del brano proposto mi sembra molto affascinante. Ordine, simmetria, proporzione vengono a corrispondere ad un canone estetico, ma richiamano anche la sobrietà di un ideale etico che trova nel "nulla di troppo" e nel "ottima è la misura" del mondo greco il parametro della saggezza.
Un post molto bello, come sempre.
Grazie. Un abbraccio.

Annamaria ha detto...

Senza dubbio il richiamo alla classicità dell'Umanesimo e del Rinascimento si riferisce prima di tutto a un ideale etico che diventa poi estetico esprimendosi nell'arte e nel modo di strutturare la realtà circostante.
Quanto a Mozart, mi pare che certa sua musica (non tutta) abbia un equilibrio e un'armonia che ben si accordano con le immagini. Anche nel modo di suonare le singole note, Mozart richiede proprio una luminosa misura che rifugga da qualunque eccesso.
Grazie del tuo commento, cara Rossana, e un abbraccio serale!!!

Stefano ha detto...

Pienza è un bellissimo borgo che ho visitato alcuni anni fa!
Hai ragione quando dici che il Duomo somiglia al Tempio Malatestiano di Rimini.
La musica di Mozart che hai scelto è appropriata! Complimenti. Un caro saluto.

Annamaria ha detto...

Caro Stefano grazie! Pienza è incantevole per la sua struttura urbanistica
e per lo splendido paesaggio in cui si trova. Un angolo di Toscana di incomparabile bellezza dove la serenità è creata proprio dall'equilibrio dei suoi monumenti.
Buona serata a te e ancora grazie del commento!!!

Stefyp. ha detto...

Come non apprezzare la tua bella descrizione di Pienza, il suo splendido paesaggio, che in definitiva rispecchia un po' quello di molti altri luoghi della Toscana. Grazie cara Annamaria, sempre bello leggerti. Ottima la scelta musicale in cui se ne percepisce tutta la solennità, che ben si abbina al luogo.
Buon pomeriggio e un caro saluto a te,
Stefania

Annamaria ha detto...

Grazie a te, Stefania! Pienza è un angolo di Toscana che adoro quasi lì avessi radici che invece non ho, ma del resto amo tutti gli svariati paesaggi che questa splendida regione ci offre. E mi basta un calendario per farmi sognare...
Buona serata!!!!