mercoledì 9 maggio 2018

La schietta gioia della musica

Quando la tecnica è magistrale, essa si traduce ben presto in gusto, lasciando il posto al piacere di far musica, alla pura gioia di suonare che prende l'esecutore e con lui coinvolge gli ascoltatori.
Ne parlavo qui poco tempo fa, in riferimento alla "Fuga alla giga BWV 577" di Bach e al suo bravissimo interprete, ma ritorno oggi sull'argomento, sia pure con un brano diverso. Molto diverso.

Si tratta infatti della famosissima "Czarda" del napoletano Vittorio Monti (1868 - 1922), una composizione che - come certo saprete - prende spunto da una danza diffusasi in Europa a partire dalla prima metà dell'Ottocento. 
La sua origine è popolare e colta insieme: popolare se pensiamo che il temine czarda indicava un ballo da osteria; e colta perchè ad essa si sono ispirate le danze ungheresi d'impronta gitana, rese poi famose da musicisti come Lizst, Brahms e Lehar.
Brio aggiunto al brio insomma: la vivacità insita nello spirito napoletano di Monti unita al trascinante ritmo ungherese e il tutto interpretato qui dal talento di un violinista polacco.

Solista è infatti Mariusz Patyra, già vincitore del Premio Paganini e splendido interprete che i lettori di questo blog ricorderanno per averlo ascoltato in alcune magistrali esecuzioni.
Come scrivevo anche in passato, ho sempre apprezzato non soltanto le sue doti di grande virtuoso del violino, ma soprattutto la straordinaria naturalezza e versatilità con cui fa fluire le note dallo strumento, riuscendo a coinvolgere l'ascoltatore nel gusto profondo della musica.
Ed è un gusto dalle molteplici sfumature, come possiamo osservare dal video dove insieme al rigore, alla concentrazione e all'attentissima coordinazione con le altre voci orchestrali, cogliamo in lui anche l'abbandono alla gioia e alle emozioni che - di passaggio in passaggio - questa musica gli ispira.

In effetti la "Czarda" di Monti è un pezzo molto vario, composto da parti con differenti tempi, tonalità che alternano il re minore al re maggiore, e sezioni lente che si avvicendano ad altre più mosse fino al brioso, vivacissimo finale.  Un classico pezzo di bravura, esuberante e scorrevole che il violinista, accompagnato da una vibrante orchestra d'archi, interpreta con nitidissima intonazione e perfetto tempismo. Una musica ricca di contrasti che l'interpretazione mette sapientemente in luce, giocando tra il forte di certi passaggi e alcuni intensi pianissimo, tra i frequenti glissati e gli staccati dove sembra talora che il canto del violino si faccia una cosa sola col solista fondendosi col suo respiro.
Un'esecuzione strepitosa da gustare fino in fondo in tutte le sfumature del brano come nel crescendo finale, ma segnata soprattutto dal piacere di suonare. Lo leggiamo in viso a Patyra: nel suo sorriso, nel garbo, nell'equilibrio tra entusiasmo e misura e - diciamolo! - anche nel suo schietto divertimento che coinvolge il pubblico, e noi che guardiamo, nel gioioso vortice della musica.

Buona visione e buon ascolto!

10 commenti:

frida ha detto...



Conoscevo il brano di Monti, ma non nell'esecuzione che ci hai proposto, che è davvero coinvolgente. Un pezzo di rara bravura dell'esecutore che è una gioia ascoltare. E un divertissement.
E' stato un bel modo di iniziare la giornata.
Grazie!

Annamaria ha detto...

Sì, il brano è famoso soprattutto nell'esecuzione senza dubbio perfetta di Garrett, ma oserei dire che Patyra è più entusiasmante. Ho avuto occasione di assistere anni fa a un suo concerto e ti assicuro che è una gioia ascoltarlo...ma anche vederlo!
Grazie, Frida, e buona giornata!!!

eglissima egle ha detto...

Grande Marius! Il brano credo lo conoscano tutti, ma questa esecuzione è veramente coinvolgente. Mi sono trovata con la memoria a una serata sulla collina di Buda ad ascoltare i violini tzigani. Patira ha quella passione, ma anche tanta dolcezza.
Grazie, cara Annamaria!

egle

Annamaria ha detto...

Grande Mariusz davvero, cara Egle! Passione, dolcezza e una musica interiorizzata al punto che - prima che dalle mani - sembra uscire dal cuore.
Grazie e buona giornata!!

Pia ha detto...

Buongiorno Annamaria.
Cavolo, è davvero molto bravo lui!
Bello ed interessante il tuo post, come sempre.
Ti abbraccio forte e buon fine settimana, ciao!

Annamaria ha detto...

Grazie, Pia carissima! E' un piacere ascoltare Patyra e - attraverso il video che ti consiglio di guardare a schermo intero - coglierne la gioia e tutta la partecipazione!!!
Ti abbraccio anch'io augurandoti buon weekend !!!

Unknown ha detto...

Verissime sono le tue parole quando descrivi l'esecuzione magistrale di questo grandissimo violinista" Perfetto equilibrio tra entusiasmo e misura"
e questo equilibrio ci regala la vera gioia della musica!
Un caro saluto
Adriana
natipervivereblog.com

Annamaria ha detto...

Cara Adriana, ho parlato di equilibrio tra entusiasmo e misura perchè mi pare proprio che Patyra abbia tanto interiorizzato la musica che, a volte, basta appena un suo sguardo o una piccola sfumatura della sua espressione per comunicarci le sue emozioni.
Grazie di cuore, carissima!!!

Anna Bernasconi Art ha detto...

Bellissima musica, su cui si potrebbe immaginare un coinvolgentissimo film! Forse meglio dire un cortometraggio he he he... comunque, davvero un bell'ascolto!

Annamaria ha detto...

Bella quest'idea del film o cortometraggio, davvero!
Grazie, Anna, di cuore!!!