(Foto di Zsolt Kudich presa dal web) |
E' come se da un substrato interiore, da una sorta di lussureggiante fondale marino, un fiore, una gemma, un piccolo segno di vita si staccasse e tornasse palpitando in superficie per riportare alla mente - e ancor prima al cuore - il calore di un ricordo.
Mi è accaduto qualche giorno fa - guarda caso ancora una volta dal treno - quando li ho visti volteggiare prima sulla campagna invernale e poi sul fiume.
Sto parlando degli aironi bianchi che da alcuni anni sono tornati a ripopolare la mia pianura e che non è raro, viaggiando, avvistare in mezzo ai campi, sugli argini o nei canneti vicino a un corso d'acqua.
Desta sempre sorpresa vederli, nel loro incedere e nella loro sinuosa eleganza, perché della natura ci restituiscono quell'immagine di splendore incontaminato che portiamo in noi. E subito mi si è acceso dentro un ricordo di alcuni anni fa, all'alba di un altro mattino di dicembre.
Anche allora ero in treno e guardavo fuori dal finestrino il cielo violetto che via via andava schiarendosi sui campi gelati, mentre lasciavo che la suggestione del paesaggio e il freddo si fondessero col calore delle emozioni che avevo nel cuore. Ricordo che ero nello stato d'animo - per me piuttosto raro - di chi si sente in pace col mondo intero, pervasa da una gioia tranquilla, non tumultuosa, ma fatta sostanzialmente di silenzio interiore e serena disponibilità alla vita. E così lasciavo vagare i pensieri.
A un tratto, nella prima luce incerta, davanti a una cortina di alberi spogli erano comparsi gli aironi bianchi in volo basso sulla campagna gelata: quasi una veloce sequenza da film, mentre il treno proseguiva la sua corsa e io mi giravo per avvistarli fino all'ultimo.
Una sorpresa, un dono inaspettato che non potevo gustare tenendolo per me sola: così avevo mandato subito un messaggio a un'amica per condividere quel piccolo, delicatissimo regalo. Nulla più.
Ma quegli aironi in volo sono poi rimasti nella mia memoria a fermare la gioia semplice di un mattino, immagine della Bellezza di cui siamo parte, speranza e simbolo di quel silenzio incantato che è ancora possibile vivere dentro di noi.
E qualche giorno fa, altri aironi bianchi sul fiume hanno risvegliato in me il ricordo insieme all'intensità di quella percezione.
Mi piace allora commentare questo piccolissimo episodio con un brano di Giovanni Allevi intitolato "La notte prima", che ci conduce in un'atmosfera di semplicità e - oserei dire - di silenzio.
Tratto dal cd "Composizioni" (2003), probabilmente non è tra i pezzi del musicista ascolano più noti al grande pubblico, ma è ricco di una grazia e di un incanto che - a mio modesto avviso - meritano di essere riscoperti.
La parte iniziale, delicatissima e segnata da pause che ci consentono di percepire il riverbero di ogni singola nota, è pervasa infatti da un silenzio magico. Sono note lievi, timide, sommesse, scandite come trasparenti gocce d'acqua in un clima di rara intimità che fa davvero pensare a una natura incontaminata, ma anche a quanto di più segreto portiamo nel cuore.
In seguito, la melodia si snoda più viva e profonda, simile a una danza leggera che - tuttavia - qua e là resta ancora in sospeso. Infine, si scioglie in una fioritura di nitidissimi e accattivanti arpeggi, quasi anch'essa si levasse in volo come i miei aironi, per tornare poi dolcemente alla levità iniziale.
Non so a cosa possa alludere il titolo del brano: forse alla vigilia di una prova, un concerto, un incontro d'amore o un viaggio...chissà!
In ogni caso, una vigilia d'intimità e di sogno colma di speranza o forse anche di solitudine, ma quella solitudine positiva di chi entra in contatto col proprio mondo interiore. Ed è ciò che m'induce a pubblicare il brano proprio la notte prima che inizi il 2017.
Finisce un anno e gli aironi sono sempre nella mia memoria a ricordarmi lo splendore della vita e della condivisione che nasce dal cuore.
Finisce un anno e mi piace concluderlo senza clamori, ma con le note di questo brano simili a timidi passi sulla neve, in una notte di silenzio.
Buon ascolto e auguri !!!
14 commenti:
Che bella cartolina che è questo post. Auguroni per un 2017... bello. Ciao :)
Cara Annamaria, lascia innanzitutto che ti ringrazi per essere passata a farmi gli auguri che contraccambio di cuore. Come ho scritto nel post, oggi abbiamo avuto un'empatia: sono passata di qui nel primo pomeriggio con l'intenzione di augurarti
un Buon Anno ma, non avendo trovato segni recenti della tua presenza, mi sono detta che sarei ripassata prima di sera. L'hai fatto prima tu, e ti ringrazio. Ho letto il tuo bellissimo post, di grande intensità e delicatezza e mi viene da pensare - dai luoghi che descrivi - che non dovremmo essere spazialmente distanti. Provo esattamente le tue stesse sensazioni percorrendo certe strade vicino al fiume, che diventano popolate solo da uccelli quando le si percorre in treno e in certe stagioni. Solo che tu li descrivi meglio e fai assaporare - anche a chi non conoscesse i luoghi - emozioni che toccano il cuore e a me sensazioni che ormai posso ritrovare solo nella memoria ( tanti anni fa percorrevo giornalmente in treno quel tragitto per recarmi in Università ).
Il bel brano di Allevi " rinforza" queste emozioni. O è la descrizione che fa da cassa di risonanza al brano?
Come sempre, le " cose" sono strettamente legate ed è una meraviglia questa corrispondenza fra parola e musica!
Grazie ancora per allietarci con i bei brani musicali che scegli, e per condividerci le emozioni che provi.
Un abbraccio affettuoso e...BUON ANNO!
Grazie della tua gentilezza ReAnto R!
Ricambio di cuore tanti auguri di serenità!!!
Grazie davvero, cara Frida, di questa empatia! Da quello che scrivi, arguisco che forse abbiamo molti punti in comune, a cominciare da quei tragitti in treno per andare all'università, anche se io devo tornare indietro...a un'epoca preistorica!!!
Sono felice che questo post ti sia piaciuto insieme alla musica di Allevi.
Si tratta di un brano di vecchia data, probabilmente poco eseguito in pubblico, e invece a mio avviso - come scrivevo - merita proprio di essere riscoperto.
Grazie della tua sensibilità e della tua attenzione.
Un abbraccio di Buon Anno!!!!
Quanta tenerezza in questo brano di Allevi. Amore e dolcezza si sprigionano dalle note del Maestro.
Grazie, Annamaria cara, per questo regalo di inizio d'Anno.
Un abbracci con tanti affettuosissimi Auguri per l'Anno appena arrivato.
egle
Auguri a te, cara Egle, nel segno della tenerezza che ci regala questo brano, in un'esecuzione più che mai nitida e luminosa!!!
Grazie e tanti abbracci!!!
Sempre grandiosa!
Auguri di un felice e sereno Nuova Anno, bacioooooo!
Auguri a te, cara Pia, di un futuro sempre ricco di idee come quelle che ci regali nel tuo blog!!!
Auguri di cuore per un 2017 pieno di felicità!
Un abbraccio
Luci@
Grazie cara Luci@!!! Ricambio di cuore i tuoi auguri!!
Posso dirti tesoro caro che questa tua scelta su Allevi è stata fatta ad hoc.
Una delle sue composizioni che io preferisco, dove tutto ci appare sospeso, come volessimo pensare prima di andare avanti con la melodia, per poi unirci in un movimento più largo e compiuto.
Che bello vedere gli aironi con la loro leggiadria e leggerezza, in Liguria manco più l'ombra ..Ci si deve spostare in Camargue dove gli aironi rosa la fanno veramente da padroni.
Un abbraccio da stritolo!
Complimenti per questo bellissimo post e per il tuo blog, sto leggendo tanti tuoi post interessanti! Ti seguo! Baci Mary
http://marycosmesi.blogspot.it
Grazie, cara NELLA! Mi fa molto piacere che anche tu - che hai esperienza musicale e abitudine all'ascolto molto più profonde delle mie - apprezzi questo brano di Allevi. Ha proprio quella sospensione che poi sfocia in un movimento più ampio. Ma adoro anche gli arpeggi finali....
Buon anno ancora, e un abbraccione!!!
Grazie, Mary, e benvenuta qui! Ti auguro Buon Anno!!!
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